domenica 2 maggio 2010

manifestazioni del karma

Blog maggio vero 2010


Manifestazioni del karma attraverso le scelte di vita


Blog maggio vero 2010


Manifestazioni del karma attraverso le scelte di vita

E’ molto interessante e istruttivo ascoltare, anche per i giovani, persone di una certa età, mentre raccontano episodi della propria vita, specie adolescenziale e giovanile, in cui sono avvenute coscientemente o più spesso inconsciamente delle scelte i cui effetti si sentono e si vedono attualmente; perciò possiamo dire veramente che siamo il frutto delle nostre scelte avvenute in certe circostanze, in certi momenti della nostra vita.
Il nostro vivere quotidiano assume in quest’ottica un’importanza fondamentale: gli eventi, gli episodi e le esperienze, dolorose o gioiose, sono i momenti più significativi del manifestarsi del nostro karma, esteriore, come circostanze e situazioni, interiore, come emozioni, sentimenti, e pensieri relativi.
L’altro giorno ho incontrato un amico d’infanzia, molto molto caro fraterno, con cui ho condiviso esperienze gioiose e dolorose in tempo di guerra e dopo, eravamo adolescenti, che ha stimolato me e lui a rievocare l’atmosfera specie del dopoguerra, in cui noi giovinetti sognavamo di realizzare i nostri sogni, aspirazioni, desideri e progetti di vita: alcuni li abbiamo realizzati, altri sono ancora nel cassetto in attesa. E’ stato un momento denso di commozioni perché alcuni aspetti della attuale vita mia e sua non sono molto soddisfacenti sul piano materiale, sul piano spirituale siamo ambedue soddisfatti per aver capito il senso della vita e sviluppato consapevolezza e conoscenze profonde. Perché le difficoltà esteriori? Insieme siamo riusciti a capirlo.
Analizziamo le nostre professioni, importanti perché ci permettono di vivere socialmente con dignità, in sostanza di pagare bollette, mutui e debiti vari. Io ho scelto già da adolescente alle scuole medie di fare il professore (dicevo allora di latino), perché mi piaceva molto studiare, conoscere e sapere e anche avevo nel mio cuore un desiderio incontenibile di aiutare i ragazzi come me a capire il senso della vita, sostenuti dalla conoscenza e dalla cultura; la mente mi ha guidato nel difficile percorso per diventare professore abilitato, quindi con il posto fisso (fondamentale).
Ho rievocato tutte le difficoltà superate: gli studi universitari, i concorsi, le graduatorie per l’assegnazione di cattedra, i viaggi nelle sedi disagiate, pericolosi e faticosi, ma soprattutto lo scarso stipendio, insufficiente almeno fino agli anni ’80, ma in compenso, avevo la soddisfazione di formare i ragazzi con i miei stessi problemi di adolescenti: la sfiducia, l’insicurezza e la non accettazione, come futuri uomini e donne capaci di apprezzare le gioie della vita e affrontare le sfide e le prove della stessa (ne ho avuto conferma incontrando molto spesso ex alunni/e ormai adulti/e che mi hanno dimostrato affetto e riprova della validità della mia azione educativa).
La soddisfazione era per me un nutrimento dello spirito e una spinta ad approfondire sempre più la conoscenza dello spirito umano e a perfezionare la tecnica di insegnamento; ma il portafoglio piangeva….: ero costretto per campare dignitosamente a fare altri lavori contemporaneamente: insegnamento in altre scuole, lezioni private, produzione di quadri e decorazioni (sono anche pittore), consulenze numerologiche ….., tuttavia sono sempre riuscite a portare avanti la mia famiglia da solo e con dignità fino alla pensione che mi dà da vivere e mi permette di spaziare a 360 gradi nel campo della ricerca spirituale e della realizzazione, mi sento, infatti, libero di affrontare qualsiasi ricerca e problema di carattere spirituale che mi conduca a risultati validi per me e per gli altri.
Quando si ha la possibilità di indagare e scoprire attraverso le proprie esperienze nel campo della vita quotidiana, il meccanismo segreto che regola l’esistenza umana, anche le necessità primarie passano in secondo piano, le novità scoperte ti soddisfano a pieno più di una scorpacciata dei sensi.
Ricordare nell’incontro con il mio amico questi particolari della mia vita mi ha riempito di emozioni, più positive che negative, mi ha fatto pensare a come la nostra attuale esistenza si svolga lungo un sottile e invisibile filo che si snoda con grande sapienza (te ne accorgi quando sei abbastanza maturo negli anni) dalla infanzia alla vecchiaia attraverso tappe fondamentali: le nostre scelte per lo più inconsce, tutti noi le abbiamo fatte e continuiamo a farle.
Le scelte sono legate a fatti, episodi eventi, rapporti e situazioni che ci capitano per legge di karma, che attiriamo nel nostro programma di vita per portare a termine (se ce la facciamo) le nostre decisioni, qualsiasi esse siano, prese prima della incarnazione terrena.
Io ne ho individuate alcune sostanziali: I) frequentando la I° media, quando ancora si studiava latino, venivo chiamato “Cicerone” per la mia bravura in questa lingua, ciò mi lusingava e mi accendeva la curiosità di andare avanti nello studio per avere ulteriori soddisfazioni con entusiasmo e convinzione; allora, quando dovetti scegliere la scuola superiore, è chiaro, scelsi il liceo-ginnasio, dove il latino e il greco la facevano da padroni. Ormai ero incanalato negli studi umanistici; ma questi, oltre all’insegnamento, davano accesso, e lo danno tuttora, ad altre professioni: avvocato, medico, ingegnere, fisico… ma io per un episodio accaduto una sola volta nella mia carriera scolastica, scelsi di iscrivermi alla facoltà di lettere per diventare professore di lettere e, aggiungo, di lezioni di vita; cosa era accaduto di così determinante? Ero stato rimandato a settembre in italiano in I° liceo da un insegnante cui sono legato da ricordi negativi: non mi dava fiducia, non mi stimolava a crescere con sicurezza e soffocava tutto il mio entusiasmo per la conoscenza e la cultura, ma lo ricordo sempre con gratitudine perché proprio in opposizione sofferta al suo modo di insegnare e trattare gli alunni, decisi di insegnare, una volta divenuto professore, oltre le materie curriculari, anche la fiducia, la sicurezza, la stima e il rispetto di se stessi, il coraggio morale, l’accettazione e la gioia di crescere e progredire dal nulla con esercizi ed entusiasmo (sono tuttora le mie più profonde aspirazioni nella mia attività di esoterico); questo glielo devo al mio tanto odiato professore che giudicavo con le peggiori parolacce romanesche!!
Io in realtà ho sempre fatto a contatto con i miei alunni per 40 anni ciò che decisi in primo liceo e che continuo a fare dove e quando posso insegnare.
Nella mia famiglia in quei tempi c’era bisogno di qualche entrata di denaro in più, eravamo 5 persone con un solo stipendio, tra cui i due ultimi figli studenti; io, per coscienza mi decisi di cercare lavoro per partecipare al sostentamento della famiglia; sintetizzo al massimo, per 4 volte mi presentai con il diploma liceale dove richiedevano, per concorso pubblico, impiegati di concetto e nel privato, personale adatto a contatti con il pubblico (linee aeree). Il colloquio dopo il periodo di prove scritte e pratiche seguiva un copione: mi si chiedeva cosa facessi in quel momento oltre ai miei interessi, e alla mia affermazione di essere iscritto alla facoltà di lettere, immancabilmente la risposta-consiglio era questa:”Ma si vergogni a richiedere questo lavoro! C’è bisogno di bravi insegnanti! Prosegua nei suoi studi e coroni il suo sogno di diventare professore”. Lì per lì ci rimanevo male, specie per la mia famiglia, ma riflettevo su queste strane circostanze e cominciai a capire che dietro c’era un preciso disegno di vita.
Quindi, mi confermai nella decisione-scelta di laurearmi per insegnare, perché per mio karma dovevo fare la professione che ho svolto per 40 anni con grande piacere.
Questo lungo esempio, tratto dalla mia biografia e molto sintetizzato, serve a dimostrare che ogni essere umano sicuramente incontra nella sua esistenza situazioni ed eventi, che in qualche modo, lo costringono o lo spingono a fare delle scelte; quante persone possono confermare tale tesi con i loro racconti! Ma ci sono anche molte eccezioni (apparenti) negative di persone che non portano dal loro remoto passato, cioè da altre vite, le spinte interiori forti necessarie per prendere decisioni, per fare delle scelte e per loro sembra che sia il caso a scegliere.
Comunque la legge del karma si esplica attraverso le scelte che rappresentano il punto di inizio di una corrente di vita nuova, di esperienze nuove, non importa se dolorose o gioiose, che possono dare un’impronta diversa alla propria esistenza, è come se gli effetti dell’ultima vita precedente, ma chissà di quante altre vite, si creino certe situazioni e circostanze per manifestarsi.
Infatti, il mio carissimo amico fraterno è stato subito d’accordo nel riconoscere tale verità.
Anche lui ha sintetizzato in poche scelte fondamentali le caratteristiche della sua vita: già nell’adolescenza e nella prima giovinezza, subito dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti, prese la decisione di seguire il suo notevole impulso artistico per dedicarsi a sviluppare, in modo autonomo senza cioè dipendenze di lavoro, la sua creatività pittorica, c’è riuscito per parecchio tempo anche se con alti e bassi a creare il suo mondo, il suo linguaggio apprezzato dalla critica. Ma col tempo si è accentuato il bisogno e la responsabilità di dover lavorare sodo per guadagnare anche dopo l’età della pensione. E’ questo il punto critico che lo fa soffrire più di me, la mancanza di una certa sicurezza economica.
Però, lui è in sostanza contento perché è sempre riuscito a mantenere quello stato di libera creatività, indipendenza e autonomia artistica anche se con qualche sacrificio e rinuncia; lui questa strada sentiva dentro di percorrerla e ciò è motivo di soddisfazione.
Il karma, nel caso di noi due amici, ci ha guidati nelle nostre rispettive strade verso le mete che chissà da quante vite ci sforzavamo di raggiungere.
Questo è il discorso che io rivolgo spesso a quelle persone che non capiscono ancora il senso della loro vita: questa ha un profondo significato, basta avere la costanza e la pazienza di attendere, osservare per capire il senso delle decisioni e delle scelte prese o da prendere o imposte, anche ora di fronte a certe situazioni, a certi eventi e, se sono giovani, anche alla loro età ma possibilmente con presenza di spirito e consapevolezza; se invece sono persone già mature, allora sarà un’esperienza molto importante di crescita ripercorrere le strade che si sono via via aperte dopo certi eventi rapporti e situazioni, si capirà quali mete si dovevano raggiungere confrontandole con quelle già acquisite.
E’ in ogni modo un’esperienza che aumenta la maturità spirituale conciliandoci con l’idea fondamentale che ognuno di noi ha un suo piano di sviluppo spirituale che in tutti i casi si deve realizzare, se non completamente, almeno in parte.
E’ giusto però ricordare che ci sono molte persone che seguono, più inconsciamente che consciamente, da alcuni anni la “nuova energia” che dà loro un orientamento diverso da quello comune: abbandonandosi all’impulso immediato che fa scegliere senza ragionamento e calcolo ciò che sembra giusto in quel momento, sovvertono quegli schemi che qualche decennio prima imponevano un certo comportamento.
Mi spiego: la società è cambiata moltissimo in tutti i suoi aspetti: sociale, economico, relazionale, sentimentale, culturale, religioso….richiede una capacità notevole di adattamento, di duttilità per far fronte a richieste ed esigenze sempre più impellenti.
Per esempio, prima, secondo “il vecchio schema”, si sceglieva il lavoro in base a titoli di studio specifici e corsi di preparazione, ora, sì, lo studio può condizionare in piccola parte ma per necessità di vita chi ha bisogno di guadagnare accetta qualsiasi lavoro, talvolta completamente fuori dalla sua preparazione: ingegneri, laureati in legge, diplomati delle scuole superiori lavorano nei Call Center come telefonisti o nei mercati come uomini di fatica ecc..
Viene quindi di pensare che certe scelte accettate per necessità possano avvenire in modo apparentemente casuale, poi però con il tempo ci si accorge che le esperienze legate ad esse trovano una strana corrispondenza nel carattere e nel piano evolutivo delle persone, che possiedono una certa autoconsapevolezza e conoscenza della legge del karma, mentre per chi non ha queste qualità sembra che tutto avvenga senza un disegno inconscio.
Pertanto, le scelte fatte consciamente o inconsciamente, secondo i vecchi o i nuovi schemi, sono la dimostrazione che il karma è sempre presente ed è il nostro alleato, considerarlo cattivo o buono dipende dal punto di vista.




E’ molto interessante e istruttivo ascoltare, anche per i giovani, persone di una certa età, mentre raccontano episodi della propria vita, specie adolescenziale e giovanile, in cui sono avvenute coscientemente o più spesso inconsciamente delle scelte i cui effetti si sentono e si vedono attualmente; perciò possiamo dire veramente che siamo il frutto delle nostre scelte avvenute in certe circostanze, in certi momenti della nostra vita.
Il nostro vivere quotidiano assume in quest’ottica un’importanza fondamentale: gli eventi, gli episodi e le esperienze, dolorose o gioiose, sono i momenti più significativi del manifestarsi del nostro karma, esteriore, come circostanze e situazioni, interiore, come emozioni, sentimenti, e pensieri relativi.
L’altro giorno ho incontrato un amico d’infanzia, molto molto caro fraterno, con cui ho condiviso esperienze gioiose e dolorose in tempo di guerra e dopo, eravamo adolescenti, che ha stimolato me e lui a rievocare l’atmosfera specie del dopoguerra, in cui noi giovinetti sognavamo di realizzare i nostri sogni, aspirazioni, desideri e progetti di vita: alcuni li abbiamo realizzati, altri sono ancora nel cassetto in attesa. E’ stato un momento denso di commozioni perché alcuni aspetti della attuale vita mia e sua non sono molto soddisfacenti sul piano materiale, sul piano spirituale siamo ambedue soddisfatti per aver capito il senso della vita e sviluppato consapevolezza e conoscenze profonde. Perché le difficoltà esteriori? Insieme siamo riusciti a capirlo.
Analizziamo le nostre professioni, importanti perché ci permettono di vivere socialmente con dignità, in sostanza di pagare bollette, mutui e debiti vari. Io ho scelto già da adolescente alle scuole medie di fare il professore (dicevo allora di latino), perché mi piaceva molto studiare, conoscere e sapere e anche avevo nel mio cuore un desiderio incontenibile di aiutare i ragazzi come me a capire il senso della vita, sostenuti dalla conoscenza e dalla cultura; la mente mi ha guidato nel difficile percorso per diventare professore abilitato, quindi con il posto fisso (fondamentale).
Ho rievocato tutte le difficoltà superate: gli studi universitari, i concorsi, le graduatorie per l’assegnazione di cattedra, i viaggi nelle sedi disagiate, pericolosi e faticosi, ma soprattutto lo scarso stipendio, insufficiente almeno fino agli anni ’80, ma in compenso, avevo la soddisfazione di formare i ragazzi con i miei stessi problemi di adolescenti: la sfiducia, l’insicurezza e la non accettazione, come futuri uomini e donne capaci di apprezzare le gioie della vita e affrontare le sfide e le prove della stessa (ne ho avuto conferma incontrando molto spesso ex alunni/e ormai adulti/e che mi hanno dimostrato affetto e riprova della validità della mia azione educativa).
La soddisfazione era per me un nutrimento dello spirito e una spinta ad approfondire sempre più la conoscenza dello spirito umano e a perfezionare la tecnica di insegnamento; ma il portafoglio piangeva….: ero costretto per campare dignitosamente a fare altri lavori contemporaneamente: insegnamento in altre scuole, lezioni private, produzione di quadri e decorazioni (sono anche pittore), consulenze numerologiche ….., tuttavia sono sempre riuscite a portare avanti la mia famiglia da solo e con dignità fino alla pensione che mi dà da vivere e mi permette di spaziare a 360 gradi nel campo della ricerca spirituale e della realizzazione, mi sento, infatti, libero di affrontare qualsiasi ricerca e problema di carattere spirituale che mi conduca a risultati validi per me e per gli altri.
Quando si ha la possibilità di indagare e scoprire attraverso le proprie esperienze nel campo della vita quotidiana, il meccanismo segreto che regola l’esistenza umana, anche le necessità primarie passano in secondo piano, le novità scoperte ti soddisfano a pieno più di una scorpacciata dei sensi.
Ricordare nell’incontro con il mio amico questi particolari della mia vita mi ha riempito di emozioni, più positive che negative, mi ha fatto pensare a come la nostra attuale esistenza si svolga lungo un sottile e invisibile filo che si snoda con grande sapienza (te ne accorgi quando sei abbastanza maturo negli anni) dalla infanzia alla vecchiaia attraverso tappe fondamentali: le nostre scelte per lo più inconsce, tutti noi le abbiamo fatte e continuiamo a farle.
Le scelte sono legate a fatti, episodi eventi, rapporti e situazioni che ci capitano per legge di karma, che attiriamo nel nostro programma di vita per portare a termine (se ce la facciamo) le nostre decisioni, qualsiasi esse siano, prese prima della incarnazione terrena.
Io ne ho individuate alcune sostanziali: I) frequentando la I° media, quando ancora si studiava latino, venivo chiamato “Cicerone” per la mia bravura in questa lingua, ciò mi lusingava e mi accendeva la curiosità di andare avanti nello studio per avere ulteriori soddisfazioni con entusiasmo e convinzione; allora, quando dovetti scegliere la scuola superiore, è chiaro, scelsi il liceo-ginnasio, dove il latino e il greco la facevano da padroni. Ormai ero incanalato negli studi umanistici; ma questi, oltre all’insegnamento, davano accesso, e lo danno tuttora, ad altre professioni: avvocato, medico, ingegnere, fisico… ma io per un episodio accaduto una sola volta nella mia carriera scolastica, scelsi di iscrivermi alla facoltà di lettere per diventare professore di lettere e, aggiungo, di lezioni di vita; cosa era accaduto di così determinante? Ero stato rimandato a settembre in italiano in I° liceo da un insegnante cui sono legato da ricordi negativi: non mi dava fiducia, non mi stimolava a crescere con sicurezza e soffocava tutto il mio entusiasmo per la conoscenza e la cultura, ma lo ricordo sempre con gratitudine perché proprio in opposizione sofferta al suo modo di insegnare e trattare gli alunni, decisi di insegnare, una volta divenuto professore, oltre le materie curriculari, anche la fiducia, la sicurezza, la stima e il rispetto di se stessi, il coraggio morale, l’accettazione e la gioia di crescere e progredire dal nulla con esercizi ed entusiasmo (sono tuttora le mie più profonde aspirazioni nella mia attività di esoterico); questo glielo devo al mio tanto odiato professore che giudicavo con le peggiori parolacce romanesche!!
Io in realtà ho sempre fatto a contatto con i miei alunni per 40 anni ciò che decisi in primo liceo e che continuo a fare dove e quando posso insegnare.
Nella mia famiglia in quei tempi c’era bisogno di qualche entrata di denaro in più, eravamo 5 persone con un solo stipendio, tra cui i due ultimi figli studenti; io, per coscienza mi decisi di cercare lavoro per partecipare al sostentamento della famiglia; sintetizzo al massimo, per 4 volte mi presentai con il diploma liceale dove richiedevano, per concorso pubblico, impiegati di concetto e nel privato, personale adatto a contatti con il pubblico (linee aeree). Il colloquio dopo il periodo di prove scritte e pratiche seguiva un copione: mi si chiedeva cosa facessi in quel momento oltre ai miei interessi, e alla mia affermazione di essere iscritto alla facoltà di lettere, immancabilmente la risposta-consiglio era questa:”Ma si vergogni a richiedere questo lavoro! C’è bisogno di bravi insegnanti! Prosegua nei suoi studi e coroni il suo sogno di diventare professore”. Lì per lì ci rimanevo male, specie per la mia famiglia, ma riflettevo su queste strane circostanze e cominciai a capire che dietro c’era un preciso disegno di vita.
Quindi, mi confermai nella decisione-scelta di laurearmi per insegnare, perché per mio karma dovevo fare la professione che ho svolto per 40 anni con grande piacere.
Questo lungo esempio, tratto dalla mia biografia e molto sintetizzato, serve a dimostrare che ogni essere umano sicuramente incontra nella sua esistenza situazioni ed eventi, che in qualche modo, lo costringono o lo spingono a fare delle scelte; quante persone possono confermare tale tesi con i loro racconti! Ma ci sono anche molte eccezioni (apparenti) negative di persone che non portano dal loro remoto passato, cioè da altre vite, le spinte interiori forti necessarie per prendere decisioni, per fare delle scelte e per loro sembra che sia il caso a scegliere.
Comunque la legge del karma si esplica attraverso le scelte che rappresentano il punto di inizio di una corrente di vita nuova, di esperienze nuove, non importa se dolorose o gioiose, che possono dare un’impronta diversa alla propria esistenza, è come se gli effetti dell’ultima vita precedente, ma chissà di quante altre vite, si creino certe situazioni e circostanze per manifestarsi.
Infatti, il mio carissimo amico fraterno è stato subito d’accordo nel riconoscere tale verità.
Anche lui ha sintetizzato in poche scelte fondamentali le caratteristiche della sua vita: già nell’adolescenza e nella prima giovinezza, subito dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti, prese la decisione di seguire il suo notevole impulso artistico per dedicarsi a sviluppare, in modo autonomo senza cioè dipendenze di lavoro, la sua creatività pittorica, c’è riuscito per parecchio tempo anche se con alti e bassi a creare il suo mondo, il suo linguaggio apprezzato dalla critica. Ma col tempo si è accentuato il bisogno e la responsabilità di dover lavorare sodo per guadagnare anche dopo l’età della pensione. E’ questo il punto critico che lo fa soffrire più di me, la mancanza di una certa sicurezza economica.
Però, lui è in sostanza contento perché è sempre riuscito a mantenere quello stato di libera creatività, indipendenza e autonomia artistica anche se con qualche sacrificio e rinuncia; lui questa strada sentiva dentro di percorrerla e ciò è motivo di soddisfazione.
Il karma, nel caso di noi due amici, ci ha guidati nelle nostre rispettive strade verso le mete che chissà da quante vite ci sforzavamo di raggiungere.
Questo è il discorso che io rivolgo spesso a quelle persone che non capiscono ancora il senso della loro vita: questa ha un profondo significato, basta avere la costanza e la pazienza di attendere, osservare per capire il senso delle decisioni e delle scelte prese o da prendere o imposte, anche ora di fronte a certe situazioni, a certi eventi e, se sono giovani, anche alla loro età ma possibilmente con presenza di spirito e consapevolezza; se invece sono persone già mature, allora sarà un’esperienza molto importante di crescita ripercorrere le strade che si sono via via aperte dopo certi eventi rapporti e situazioni, si capirà quali mete si dovevano raggiungere confrontandole con quelle già acquisite.
E’ in ogni modo un’esperienza che aumenta la maturità spirituale conciliandoci con l’idea fondamentale che ognuno di noi ha un suo piano di sviluppo spirituale che in tutti i casi si deve realizzare, se non completamente, almeno in parte.
E’ giusto però ricordare che ci sono molte persone che seguono, più inconsciamente che consciamente, da alcuni anni la “nuova energia” che dà loro un orientamento diverso da quello comune: abbandonandosi all’impulso immediato che fa scegliere senza ragionamento e calcolo ciò che sembra giusto in quel momento, sovvertono quegli schemi che qualche decennio prima imponevano un certo comportamento.
Mi spiego: la società è cambiata moltissimo in tutti i suoi aspetti: sociale, economico, relazionale, sentimentale, culturale, religioso….richiede una capacità notevole di adattamento, di duttilità per far fronte a richieste ed esigenze sempre più impellenti.
Per esempio, prima, secondo “il vecchio schema”, si sceglieva il lavoro in base a titoli di studio specifici e corsi di preparazione, ora, sì, lo studio può condizionare in piccola parte ma per necessità di vita chi ha bisogno di guadagnare accetta qualsiasi lavoro, talvolta completamente fuori dalla sua preparazione: ingegneri, laureati in legge, diplomati delle scuole superiori lavorano nei Call Center come telefonisti o nei mercati come uomini di fatica ecc..
Viene quindi di pensare che certe scelte accettate per necessità possano avvenire in modo apparentemente casuale, poi però con il tempo ci si accorge che le esperienze legate ad esse trovano una strana corrispondenza nel carattere e nel piano evolutivo delle persone, che possiedono una certa autoconsapevolezza e conoscenza della legge del karma, mentre per chi non ha queste qualità sembra che tutto avvenga senza un disegno inconscio.
Pertanto, le scelte fatte consciamente o inconsciamente, secondo i vecchi o i nuovi schemi, sono la dimostrazione che il karma è sempre presente ed è il nostro alleato, considerarlo cattivo o buono dipende dal punto di vista.