domenica 16 novembre 2014

blog novembre 2014

Blog novembre 2014
Riflessioni sugli effetti dell’energia-pensiero di amore
      Si parla molto, specie nel campo della nuova energia quantistica, degli effetti di pensieri, preghiere, meditazioni e formule di autoaffermazioni applicate alla terapia-guarigione delle cellule, tessuti, organi e funzioni dei corpi sottili e del fisico umani.
      Ho ascoltato il racconto di un amico che ha frequentato un seminario tenuto da uno scienziato, fondatore di una nuova scienza, l’epigenetica (studia il modo in cui la chimica opera sui nostri geni) con competenze specifiche nella biologia: Bruce Lipton.
     Egli, studiando il funzionamento delle cellule, presenti in numero di trilioni e oltre nel corpo umano, ha dimostrato scientificamente che l’energia-pensiero e le emozioni hanno effetti sorprendenti in senso positivo o negativo sulle funzioni organiche, senza alcuna eccezione.   Pensieri ed emozioni di amore (specie se si è innamorati) hanno l’effetto di attivare positivamente la funzione delle membrane cellulari (la parte più importante della cellula). Quando pensiamo positivamente una bella scena, un bell’evento o sentiamo una forte emozione nel cuore, l’energia corrispondente parte dal cervello o dal cuore e stimola tutte le cellule del corpo, gli effetti sono: benessere, salute e vigore, efficienza e assenza di dolore a livello fisico e sicurezza, calma e senso di positività, ottimismo e benessere a livello psichico; in sostanza autodifesa e immunità da malattie, malessere e fastidi vari.
       E’ chiaro che le energie-pensiero e le emozioni negative hanno effetti opposti; Lipton ha fatto vedere immagini di cellule umane di corpi sottoposti ad influssi di correnti energetiche negative: le ciglia mobili delle cellule, in fase negativa, sono ferme, contratte, non scambiano energia con le altre, sono come paralizzate. Egli dice che tale effetto potrebbe essere l’inizio di una grave malattia (cancro?), le cellule non comunicano, bloccano il flusso energetico di scambio, al contrario, le immagini di cellule di corpi in un flusso positivo di energia, dimostrano che esse sono mobili, comunicano armonicamente tra loro per tutto il corpo.
      Quindi, è più che giusto trovare e sperimentare il modo di stimolare l’azione positiva delle cellule, la tecnica esiste, è quella di praticare sistematicamente esercizi di concentrazione, di autoaffermazione recitando formule e preghiere mirate, una molto efficace è questa: “Coscienza, intelligenza e volontà dell’Io Sono dirigono il lavoro di tutte le cellule, tessuti, organi e funzioni del mio corpo (in particolare, per esempio, del mio apparato digerente) in una condizione di piena funzionalità, salute attiva, benessere efficienza e perfezione; il mio corpo (apparato digerente) è sano, autoimmune e perfettamente guarito”.
      Ciò che dimostra scientificamente B. Lipton, conferma quanto suggerisce l’altissima entità, amica degli umani, Kryon in una sua canalizzazione a Lee Carroll: Egli parla della possibilità concessa all’uomo di entrare nel proprio corpo e di lavorare con il DNA per operare la propria guarigione; infatti, afferma che all’interno del nostro DNA esiste uno strato (energetico) dei 12 strati interdimensionali che è la causa della guarigione. Come? Occorre fare giornalmente un esercizio molto semplice: parlare alle nostre cellule (per esempio con la formula precedente) facendo loro capire che esiste in noi il “capo” cioè la nostra coscienza che dirige tutto il processo di guarigione e oltre. Può avvenire un fenomeno apparentemente strano: si entra in uno stato interdimensionale precedente a quello della malattia, è come se si ritornasse indietro a prima del nascere degli eventi biologici, quando la malattia non esisteva ancora, con il risultato che la struttura cellulare del DNA sarà libera dalla malattia perché, prima, non l’aveva……………è, quindi,  importantissimo parlare con le nostre cellule, salutarle e celebrarle veramente con amore, è la condizione per una vita sana e costruttiva. Scienza tradizionale e spiritualità si incontrano sempre più, Lipton e Kryon vanno “a braccetto” per aiutarci a progredire con saggezza e serenità.
     Ecco, allora, la solita ripetuta raccomandazione: praticare esercizi costantemente per farci “i muscoli dello spirito” e affrontare i momenti bui della nostra esistenza.   
























Paura del giudizio degli altri e di se stessi

       Oltre i sensi di colpa e di peccato, c’è un altro “veleno” che inquina la nostra vita interiore, ci toglie e blocca ogni iniziativa per avanzare, crescere e maturare: la paura del giudizio degli altri e la critica di noi stessi, ciò che può pensare la gente di noi e noi di noi stessi, oltre alla tendenza spesso perversa di giudicare noi gli altri. E’ un sentimento molto diffuso tra la gente ma c’è da fare un’osservazione molto precisa e forse un po’ dolorosa: colpisce, tale stato di paura, in specie le persone insicure, non pienamente consapevoli delle proprie qualità e potenzialità (della propria identità, sacra e inviolabile), perciò fortemente dipendenti dal giudizio altrui, sono quegli individui con scarsa fiducia e autostima, che non si amano, non si apprezzano e rispettano e vanno avanti senza un preciso programma di crescita.  Dico che tutti dovrebbero farsi di questi tempi, fin da giovanissimi, una programmazione di un obiettivo da raggiungere “da grandi” ma ciò presuppone una certa attività interiore che miri a sviluppare e ad esercitare la conoscenza di se stessi e un rapporto di fiducia nelle proprie potenzialità.
     Se non c’è anche da adulti tale impegno è molto facile essere attaccati e cadere nella dipendenza dal giudizio degli altri ma soprattutto è ancora più comune essere vittime di un’eccessiva e distruttiva critica da parte del nostro io interiore. Confesso che quest’ultima caratteristica negativa molto distruttiva sono riuscito a superarla abbastanza avanti negli anni, appena superati i 40, perché avevo un senso eccessivo di autocritica causato da un’esigenza condizionante di perfezione: dovevo essere perfetto, unico in tutto ciò che ero e che facevo (i giudizi sugli altri erano taglienti, volevo diventare “santo cavaliere” ineccepibile ed eccellente in tutto “senza macchia e senza paura”), comunque le mie pretese erano troppo alte e soprattutto al di fuori della realtà; tutto ciò che facevo o pensavo non mi andava bene, mi criticavo distruttivamente, non avevo fiducia in me, alla fine mi sono stancato e ho rotto tale comportamento in modo aggressivo e violento in una seduta della commissione d’esame di maturità.
      Tutti noi, dico tutti, eccetto forse quei maestri spirituali che vivono in incognito o nelle comunità iniziatiche e camminano un palmo da terra, abbiamo la parte “ombra” dei nostri Ego che deve essere conosciuta e accettata, rispettata e amata con umiltà e sincerità, altrimenti non si cammina veramente verso la realizzazione di noi stessi, si vive nell’illusione di aver raggiunto le alte vette della conoscenza,  pur necessaria come stimolo a progredire (ci sono persone che parlano di verità e processi alti ma non li hanno realizzati, sono solo acquisizioni mentali) oppure, condizione molto frequente, si vive nell’incertezza, nel dubbio sulle nostre potenzialità, al limite della depressione, nel senso di incapacità totale di costruire qualcosa di solido.
       Se si procede in questo senso, le diverse “paure”, quella di subire il giudizio altrui ma in specie l’autocritica pesante, negativa e autodistruttiva tendono ad attenuarsi e a scomparire. Perché? E’ chiaro, più si rafforza l’autostima, il valore di se stessi, più il timore del giudizio altrui si scioglie e anche il bisogno di giudicare gli altri.
        Un modo per misurare il livello di maturazione e di coscienza, è quello di valutare il grado di dipendenza dal giudizio altrui, come? Fino a quando si dice: - Ma che ne pensa Tizio del mio operato, dei miei pensieri e opinioni? - non siamo ancora liberi e autonomi, dipendiamo sottilmente dagli altri. Quando invece riusciamo a dire sinceramente: - A me non interessa quel che dicono o pensano gli altri, faccio questa cosa convinto della sua validità - allora abbiamo raggiunto un buon livello di coscienza e realizzato l’alto ideale di pensare e agire per amore dell’azione, la vera libertà.
        Come si fa per superare tali sentimenti negativi e distruttivi? Quale tecnica si può seguire?
          Ormai penso che si sia capito che il nocciolo di qualsiasi problema personale di maturazione e crescita, è il rafforzamento del nucleo interiore personale cioè il riconoscimento e la sicurezza del proprio Io, scintilla divina nell’umano. E’ inutile girarci intorno, ogni tecnica, ogni esercizio che miri allo sviluppo dell’Io è valido, purché sia fatto con umiltà e intenzione fortissima di rafforzarsi. Quando l’Io personale è abbastanza forte, diventa il veicolo che consente di viaggiare nell’energia universale e connettersi anche con le entità alte, naturalmente deve essere un Ego puro, cosciente consapevole e in pieno dinamico sviluppo. Quale tecnica? A questo punto, io suggerirei esercizi di autoaffermazioni semplici ma ripetute costantemente oppure meditazioni e preghiere, il solito modo, ripetuto decine di volte, per rafforzare la propria identità, ma ci sono tantissimi altri modi, importante sceglierne uno e praticarlo.
         Formule di tale genere: Mi amo, mi accetto incondizionatamente e mi apprezzo, sono molto efficaci, poi se si aggiunge, Mi benedico e assolvo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, si opera con sicurezza di risultati, però occorre provare, provare…………….e riprovare.
             















venerdì 10 ottobre 2014

BLOG OTTOBRE 2014

Blog ottobre 2014

Senso di colpa, peccato e non merito
Un modo per superarli
         C’è un sentimento che si aggira di nascosto nelle nostre anime, non in tutte naturalmente, ma specie in quelle più sensibili ed educate ad una moralità piuttosto osservante e rigida: il senso di colpa. Le persone ora adulte che hanno trascorso la loro infanzia e adolescenza in un’atmosfera morale di stretta osservanza, in ambienti un po’ rigidi e austeri spiritualmente, se non hanno acquisito una indipendenza e autonomia spirituale, sono le più esposte a tale sentimento davvero castrante, condizionante e dai molteplici effetti spiacevoli e dannosi per una sana vita spirituale personale e di relazione.
          Perché senso di colpa? Siamo nati con il peccato originale, così insegna la chiesa cattolica, per cui ogni nostro pensiero, sentimento e azione nasce sottilmente già condizionato dal ricordo inconscio della nostra natura imperfetta, colpevole di essere nata con la “macchia” che offusca la chiarezza, lo splendore della nostra coscienza; perché l’anima è chiara, splendida e nobile? Noi umani, come ogni creatura visibile e invisibile, siamo una scintilla divina, siamo la materializzazione dell’idea del Creatore (Io Sono).  E’ possibile che nell’intima essenza del nostro spirito non siamo puri, liberi dal peccato? E in più abbiamo il libero arbitrio, l’unica chiave, l’unico mezzo che ci permette di scegliere fra il bene e il male; infatti, se non avessimo tale meravigliosa qualità, saremmo veramente e seriamente obbligati a seguire il “peccato” dentro di noi. La condizione delle persone vittime di tale sentimento è veramente tragica: devono rivolgersi sempre ad una persona esterna per risolvere i loro problemi interiori, allo psicologo, al sacerdote, uomo fra gli uomini o ad altra persona, che decide o dà consigli, non sempre validi per loro scavalcando il bene più prezioso per tutti: la libertà, il libero arbitrio, la consapevolezza e l’indipendenza nelle scelte e altro effetto gravissimo, suscitando loro il complesso di “non meritare” di essere felici, di sentirsi bene soddisfatti e realizzati per il proprio sforzo personale di volontà, intenzione e desiderio. Il più saggio consigliere è in noi, la presenza della scintilla divina nel nostro cuore e coscienza.
           Io ricordo una frase sentita moltissime volte da bambino e da studentello durante l’ora di religione a scuola e al catechismo: - Non meriti di soddisfare i tuoi desideri perché sei un peccatore…. tuonava anche il sacerdote confessore… Io mi chiedevo: - Ma che cosa ho fatto di così grave da non meritare di essere felice? A questa frase di condanna mi sono sempre ribellato e opposto fin dalla prima adolescenza distaccandomi dagli schemi di una rigida moralità imposta per tradizione e fortunatamente iniziando a ricercare con uno studio approfondito della spiritualità le giuste risposte particolarmente a queste domande: - Perché sentirmi peccatore in certi pensieri e azioni e non meritevole di ottenere certe cose ed esaudire alcuni desideri? Mi ci sono voluti decenni di studio e di ricerca per liberarmi dai lacci, dai nodi energetici negativi del peccato, della colpa e del non merito; ci sono riuscito attraverso un cammino di sofferenze, delusioni, sacrifici e rinunce che però mi hanno fatto vivere un’esperienza molto importante nella mia vita: la scoperta in me (nell’universo) della forza pensiero di amore che mi unisce al tutto e mi consente di superare ogni condizione critica negativa con amore incondizionato.
      Bisogna capire molto bene gli effetti negativi e distruttivi del pensarsi e sentirsi in colpa, peccatore, non meritevole di ciò che si desidera: si entra energeticamente in un livello molto basso che crea effetti distruttivi notevoli sui tre piani, psicofisico e spirituale condizionando l’esistenza totale della persona. Senso di impotenza, incapacità e depressione, infelicità, pessimismo nero e impossibilità di apprezzare il bello, il bene e il vero intorno a sé e di godere anche delle semplici cose ed emozioni non dico nella sessualità, considerata in quest’ottica il vero peccato, ispirato dal demonio, sono alcune manifestazioni di tale energia negativa molto bassa e distruttiva.
         Lettore/lettrice, non ridere di quest’ultima frase, ti basterebbe parlare con una persona anziana e chiederle come giudicava e praticava ai suoi tempi, qualche decennio fa, il sesso e come lo  giudica ora vedendone le manifestazioni più strane, per renderti conto dell’enorme cambiamento avvenuto nel costume sociale ma della presenza ancora degli effetti devastanti di quei sentimenti di colpa, di peccato e di non merito nella vita psico spirituale di parecchie persone anche giovani. Molti matrimoni entravano ed entrano in crisi proprio per tali modi di sentire e giudicare specie la sessualità=peccato, quindi senso di colpa e non merito.
         Vorrei far capire la grande potenzialità che abbiamo noi esseri umani di operare profonde trasformazioni anche nel nostro DNA, partendo dall’affermazione-verità espressa nelle Sacre Scritture e diffusa anche in forma di canalizzazioni di alte entità in questi tempi: L’Uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio (Io Sono); quindi, a rigor di logica, partecipa della natura divina, è una scintilla dell’energia creatrice e non può nascere con la macchia del peccato………. se lo affermano autorità religiose, c’è una ragione storica radicata nell’insegnamento della chiesa e noi ne conosciamo il motivo: potere e controllo delle anime e delle persone. Il” peccato originale” non deve condizionare la nostra libertà di pensiero e azione perché siamo potenzialmente liberi nella nostra natura divina inizialmente pura, abbiamo il libero arbitrio, se commettiamo il male, è una nostra diretta responsabilità perché al momento non abbiamo sviluppato il giusto grado di consapevolezza e di coscienza che ci permette di scegliere tra il bene e il male e poi siamo guidati dalla legge del karma che ci costringe a determinati comportamenti e a rivivere effetti di vite passate.
          Il senso di colpa poi è conseguenza di un pensiero e di un’azione in una situazione di inadeguatezza e di incapacità in un momento di debolezza: - Avrei potuto fare questo, dire questa parola, ah, non l’ho fatto!!! Ci diciamo spesso……. Nasce il rimorso, il pentimento, sentimenti di ristagno dell’energia, di sfiducia profonda nelle proprie capacità, energie di bassissimo livello che bloccano ogni tentativo di rinascita e di rivincita per affermare la propria sana e positiva voglia di affermarsi e realizzarsi. Energia bloccante che influisce e condiziona la vita psico spirituale di persone particolarmente sensibili e di formazione morale rigida e osservante più attente alle parole di una autorità a loro esterna che alla presenza dell’energia divina nella loro coscienza e nel loro cuore che attende di essere riconosciuta, apprezzata e sviluppata con l’aiuto di alcune conoscenze di base per una crescita evolutiva più libera e adeguata ai nostri tempi.
         Tali persone, ripeto, di mentalità un po’ rigida respingono la possibilità di camminare da sole, nel senso di ascoltare la propria coscienza in cui vive e si manifesta il divino e aspettano di raggiungere il divino fuori di loro:-Là c’è Dio-dicono- io sono qua che aspetto. In tale atteggiamento, cioè quando si cerca il divino fuori di noi, le conseguenze di carattere psicospirituale sono piuttosto pesanti: si aspetta che arrivi da fuori la grazia, l’intervento divino ma se si ha un senso di colpa, questo aumenta, diviene un peso energia bloccante, accende il senso del peccato e la certezza di non meritare serenità benessere e pace con se stessi.
        Ormai è ora di scegliere la via dello sviluppo individuale e i mezzi ci sono per tutti, non costano nulla e si trovano subito purché ci sia intenzione e interesse a crescere, abbiamo tutti indistintamente notevoli potenzialità per trasformarci, maturare e crescere, è la nostra missione terrena.
        Il primo e indispensabile strumento di crescita è il p e n s i e r o, l’energia-pensiero di amore che, una volta capita, può operare fondamentali trasformazioni (gli scienziati quantistici parlano di mutamenti nel DNA); grazie a tale energia noi umani diventiamo cocreatori nel senso che ciò che pensiamo coscientemente e sentiamo consapevolmente, si realizza, lo creiamo. Per concretizzare tale realtà occorre però credere con forte intenzione nel potere del pensiero e praticare, praticare praticare esercizi mentali per avere risultati positivi spesso eccezionali. Per esempio, chi è sfiduciato e ha un forte senso di colpa per qualche ragione (ce ne sono un’infinità) ed  è convinto di non meritare “la felicità”, dovrebbe recitare a mo’ di mantra questi semplici pensieri (formule):
1)      Io mi benedico e assolvo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo….oppure: 2) Mi amo, mi accetto totalmente, mi apprezzo…..oppure: 3)Merito tutto l’aiuto dell’energia universale per sentirmi realizzato e soddisfatto.
 Tali semplici formule suscitano le potenti energie nascoste in ognuno di noi che attendono di essere riconosciute stimolate e sviluppate; chi non lo fa o sorride per la semplicità del processo, è segno che non è maturo, quindi, a rigor di logica, deve continuare a soffrire e a sopportare gli effetti castranti delle energie negative (più potenti inizialmente delle positive), non ha “vera” intenzione di reagire e diventare un individuo capace di programmare a lunga scadenza la sua rinascita, la sua crescita e maturazione spirituale. Chi invece segue un percorso frequentando corsi, seminari conferenze e leggendo libri articoli, se è ben consapevole, capisce che il segreto della propria realizzazione e successo è uno solo: pensare positivo ed esercitarsi costantemente e pazientemente nella sua “spiritgym” mentale con formule, preghiere e mantra e azioni semplici ma mirate sostenute da entusiasmo e piacere di vivere, non dimentichiamo m a i che viviamo anche per godere le gioie dell’esistenza, ce ne sono molte, è sufficiente per vederle togliersi gli occhiali neri e sostituirli con lenti colorate di rosa? Di giallo? Di azzurro? Ognuno è libero di scegliere.        

         

lunedì 1 settembre 2014

blog settembre 2014

Blog settembre 2014
Motivi di incomprensione nella coppia
     Sempre più si incontrano coppie in cui uno dei partner avverte l’esigenza di staccarsi dal partner per riconquistare la sua indipendenza spirituale perché non è più sulla stessa onda di pensieri, sentimenti ed emozioni dell’altro/a; nasce in tale situazione la necessità di chiarire a se stessi quale direzione dare alla propria vita, specie spiritualmente. Sono poi molto frequenti le coppie in cui uno dei partner già conduce la sua esistenza spirituale di ricerca e di studio e crescita in modo autonomo e indipendente, può sembrare un vero “tradimento” perché c’è la presenza fra i due dell’entità formata da pensieri e sentimenti, contenuti e conoscenze spirituali e culturali non condivisi, non accettati, di ostacolo ad una profonda e sincera intesa e comunione.
      Guardandomi intorno e osservando i comportamenti delle persone in coppia, capisco che questo fenomeno del distacco interiore fra i partner potrebbe estendersi sempre più, ma perché? Ci dovrebbe essere una ragione molto profonda che spiega il fenomeno………….
      E’ ormai assodato che gli incontri di coppia e oltre non sono assolutamente casuali, è la legge di attrazione (karma) che opera in maniera da far incontrare persone che hanno da vivere insieme risultati o effetti di esperienze remote pregresse. Queste possono essere di diversa natura, fisica reale, emotiva sentimentale, culturale spirituale e a seconda della loro intensità caratterizzano il tipo di rapporto attuale che può essere basato, per esempio, su una iniziale forte carica istintuale di sentimenti e pulsioni (anche sessuali) o su affinità di interessi materiali, fisici e culturali da cui sono esclusi interessi spirituali come religione, filosofia e una particolare concezione di vita.
        E’ logico, quindi, che un partner, sentendo che l’altro non soddisfa più la sua giusta richiesta di spiegazioni spirituali, si impegni nel ricercare le risposte ai suoi perché esistenziali; si dà da fare, ricerca, frequenta persone e gruppi, incontra persone e ambienti dove può trovare risposte ai suoi interrogativi………li può trovare, anzi li troverà sicuramente, se ha volontà e costanza nella ricerca e una volta trovato il sentiero lo percorre………..
         Allora, che succede nel rapporto con il suo partner? Dipende molto dal livello spirituale  in cui si trova; se è alto, il partner diventa la prova concreta vivente per sviluppare l’accettazione e la comprensione: l’altro è così come io sono così, se voglio realizzarmi seguendo il mio sentiero, devo fare lo sforzo di aprire prima il mio cuore, poi la mia mente all’altro che sicuramente avrà pregi e difetti che in qualche modo mi appartengono (se no, non l’avrei incontrato), quindi, lavorando su di essi per migliorarmi, io lo avvolgo di energie che uniscono e amalgamano il diverso, il contrario……. E’ tutto qui il problema: accettare per capire che ci richiede “la prova” karmica e lavorare con perseveranza per superarla, la forza dell’IO SONO è a nostra completa disposizione, basta volerlo. L’obiettivo finale è il raggiungimento di una indipendenza e autonomia di opinioni, conoscenze, giudizi e scelte che consentono di vivere liberi e pieni di amore verso tutti e tutto.
         Ormai è una esigenza inconscia e nascosta in ognuno: essere indipendenti e non condizionati; la libertà da ogni persona con cui si è a contatto, in ogni situazione in cui si vive, libertà nelle idee, opinioni e scelte specie spirituali è un bene molto prezioso e fondamentale per sentirsi realizzati.
     Quindi, se qualcuno incontra difficoltà e incomprensioni nei suoi rapporti, specie con il partner, è segno che deve lottare per realizzarsi ma deve sapere  che in misura che raggiunge un livello di consapevolezza e di messa in atto dei suoi valori con amore incondizionato, (sembra difficile finché non si prova concretamente), l’altro viene lentamente riscattato dal suo stato di inerzia e disinteresse spirituali, è un dato di fatto molto sperimentato. E’ la “prova” di accettazione e di comprensione concreta e attiva quotidiana che fortifica entrambi.
     Riflessioni
Sorge spontanea una domanda: - Se una persona ha esaurito il suo karma nei riguardi di un’altra, può interrompere il rapporto e cercare altri legami e situazioni più ricche di stimoli e impulsi di crescita?
       La risposta è sicuramente positiva: sì, ma si aprono due possibilità molto chiare legate al livello evolutivo di chi sceglie; se la persona segue un percorso di crescita, allora dovrebbe mantenere ancora vivo il rapporto, ormai esaurito, con amore incondizionato, perché sa che prima o poi anche l’altro si muoverà dalla sua inerzia, è la “prova” di accettazione e comprensione in atto, dipende esclusivamente dalla sua libera scelta (se poi conosce e pratica la legge del pensiero-energia creativa, sa che il suo pensiero può creare la sua nuova realtà al di là di ogni condizionamento karmico, che si può conoscere con la numerologia e astrologia). Altrimenti, andrà per la sua strada soddisfacendo il suo desiderio di libertà e indipendenza riconquistate, ma in misura che avanza nelle sue esperienze di vita, se è sensibile, potrebbe sentire nel fondo della sua coscienza come un qualcosa che le manca per sentirsi veramente realizzata: crescere in due camminando tenendosi per mano, è una scelta di altissimo significato evolutivo……  
      

       

martedì 1 luglio 2014

blog luglio 2014



Blog luglio 2014
Significato spirituale della attuale crisi in ogni aspetto della nostra società, un modo per superarla

         E’ utile fare una riflessione seria (per capirne a livello spirituale il senso) sulla situazione, non solo economico sociale ma anche psicospirituale, dei giovani tra i 18 e i 30 anni e oltre, qui in Italia particolarmente in questo periodo, perché ogni popolo per legge karmica ha il suo destino formato da un certo tipo di esperienze. Da noi l’esperienza più comune è costituita dalla precarietà in ogni settore, dal lavoro alla vita sentimentale, culturale  professionale e relazionale: dappertutto si respira aria di rinnovamento, di scardinamento di vecchi schemi culturali e sociali, di alte aspirazioni per raggiungere alti traguardi, talvolta di iniziative individuali di persone che tentano di tutto pur di guadagnare qualcosa, una retribuzione che alcuni hanno paura di chiamare stipendio. Si assiste ad un campionario molto vario di mestieri, professioni e attività, oltre alla disoccupazione cronica di alte percentuali di giovani completamente disorientati che rinunciano allo studio, a cercare lavoro e si rifugiano sotto le ali protettive dei nonni pensionati e di altri che hanno una forte volontà di trovare una strada inventandosi un lavoro, sostenuti dalla “passione” di fare qualcosa.
        I mass-media sono pieni di notizie, articoli,  siti e blog che denunciano tale precarietà mettendo in forse nei lettori e negli ascoltatori il futuro del nostro Paese per le prossime generazioni: medici giovani che emigrano verso paesi lontani per lavorare, camerieri che vanno in Australia o in Brasile ad aprire paninoteche, taxisti improvvisati che sfidano senza licenza le leggi comunali, giornalisti estemporanei che si mettono al seguito di grandi uomini politici americani oppure laureati che lavorano per poche centinaia di euro nei call-center o danno lezioni private o inventano sistemi su Facebook per collegare neolaureati e aziende o registi, attori e autori che sfidano gli schemi sociali per fare qualcosa……insomma, un universo giovanile e oltre che dà l’impressione di una generazione che naviga in mare aperto in piena tempesta per trovare una rotta.
       Tale è la situazione apparente che colpisce creando paure, negatività, incertezze e precarietà in quanto è sbandierata dai mass-media ogni giorno, più volte al giorno ma è solo la facciata di una condizione che viviamo tutti, chi più, chi meno, tragicamente. Tutti, dico tutti, viviamo la precarietà dei tempi: disorientamento generale e a livello sociale economico culturale e soprattutto a livello psicospirituale, ciò giustifica la grande voglia di ricercare attraverso corsi, incontri, seminari e pubblicazioni un cammino di realizzazione sostenuto da tecniche, pratiche esercizi e quant’altro per capirsi e capire.
     I  più volenterosi si attivano, colgono ogni occasione quotidiana per capire cosa dicono gli eventi, quali messaggi vogliono comunicare perché sicuramente ogni situazione, ogni esperienza assume un significato particolare per ognuno. Di questi tempi il disorientamento è dovuto alla mancanza di forti convinzioni spirituali, particolarmente alla carenza di amore che è male interpretato, non capito nel suo vero significato di accettazione positiva della vita, qualunque essa sia, di comprensione e apprezzamento di ogni sua manifestazione che può dare gioia e piacere, purché vogliamo vederne i lati positivi; ma per fare ciò occorre una discreta volontà di scegliere un percorso consapevole di crescita, di miglioramento e conoscenza. Infatti, è utile e doveroso sapere che le esperienze tutte, le attiriamo noi per un impegno che ci siamo assunti prima della nascita, quindi non possiamo incolpare questo o quello delle loro cause; sì, le condizioni che incontriamo sono le cause esteriori che provocano spesso i cambiamenti interiori ed esteriori già scelti e previsti nel nostro piano evolutivo. Tale affermazione deve essere accettata e compenetrata di sentimento in misura incondizionata cioè senza se né ma, altrimenti si innesca una lotta interiore che diventa sempre più rovinosa nel tempo e riporta ai soliti punti di partenza: si è conquistata mentalmente una sicura “verità” ma con dubbi e incertezze si rimette tutto in discussione.
     La “verità” si conquista con la costanza degli sforzi, con la pazienza amorevole di agire e fare con convinzione e amore fino ad entrare nel senso vero reale di quella verità che non ha più bisogno di essere ogni volta riaffermata mentalmente; quella verità è, suscita tutta una serie di pensieri, sentimenti ed emozioni e quindi di azioni, per cui dubbi e incertezze, tentennamenti e insicurezze cadono, nasce la piena fiducia in certi valori della vita che sostengono e suscitano anche il piacere delle esperienze.
      In ogni epoca storica ci sono state e ci saranno sempre condizioni socio-economiche, politiche e culturali difficili e nuove, aspetti esteriori di realtà spirituali che si devono assolutamente vivere perché sono tappe obbligate del cammino umano per raggiungere importantissimi obiettivi.
       Attualmente, in mezzo alla precarietà e alle incertezze, alla mancanza di valori e alla superficialità, al disordine e alla corruzione alla violenza, al menefreghismo e all’egoismo più gretto e alla esaltazione dell’Ego, si deve affermare la fiducia in sé e l’autostima, la positività e l’altruismo, la condivisione e la fratellanza e la fede profonda e incrollabile nell’energia di amore che, se conquistata con convinzione, diventa la struttura portante di ogni costruzione spirituale. Tutte le manifestazioni di vita dal rapporto con se stessi ai rapporti personali, al lavoro, all’uso del tempo libero dovrebbero essere improntate con semplicità all’amore per la vita.
        C’è attualmente un forte desiderio di riunirsi in gruppi, comunità dove l’energia è decisamente più potente per aiutarsi reciprocamente e sostenersi nello sforzo comune di raggiungere certi obiettivi di crescita, di maturazione perché non si può vivere soli, isolati spiritualmente, soltanto insieme si possono vedere i cambiamenti e adeguarsi ad essi con umiltà e intenzione.
         L’atteggiamento più importante da assumere verso la propria crescita personale (fondamentale in questo tempo) è quello di approfondire bene il lavoro, la pratica e l’esercizio con costanza perseveranza e pazienza per poter raccogliere gli effetti che sicuramente ci saranno, è legge di vita: chi semina e lavora con passione il suo campicello, raccoglie i frutti anche dopo tempeste e flagelli; è utile liberarsi da pensieri e opinioni condizionanti di questo tipo: più sono complesse ricercate e sofisticate le pratiche, maggiori sono i risultati. Errato, falso!      Le pratiche devono essere semplici, come per principianti, ma ripetute costantemente con passione e convinzione, i risultati saranno decisamente positivi e gratificanti. Quindi, una volta trovato un percorso, è giusto e conveniente percorrerlo con fiducia e piacere, ma con costanza e pratica quotidiana intenzionale e convinta. Esempio: la preghiera (a qualsiasi entità alta sia rivolta anche con parole personali) è una pratica che dovrebbe essere esercitata sempre perché connette, collega alle energie superiori, come le autoaffermazioni (ognuno può formulare le proprie) che rafforzano il rapporto con se stessi. Cerchiamo di allontanare le distrazioni dal lavoro interiore e di trovare lo spazio-tempo per noi stessi per coltivare le nostre aspirazioni e desideri di trasformazione e miglioramento.    
      

sabato 7 giugno 2014

blog giugno 2014Blog giugno 2014 TRASFORMAZIONE DEL DOVERE IN PIACERE Il disagio più avvertito in questo momento storico è sentire la pesantezza, la costrizione e il condizionamento del “dovere” che si presenta in mille aspetti: doveri familiari, nel lavoro e nei rapporti personali sentimentali e di amicizia, doveri verso la comunità, la società in genere oltre a quelli molto più impegnativi, i doveri verso se stessi. Già la parola dovere contiene in sé significati pesanti: obbligo, onere, incombenza, responsabilità e impegno che di questi tempi sono molto forti, spesso offuscano il sano sentire e tolgono la voglia di vivere con gioia, semplicità, piacere ed entusiasmo la quotidianità. Se capiamo come funziona la legge del pensiero-energia, tali pensieri sentimenti e stati d’animo condizionanti e gravosi non dovrebbero pesare più di tanto perché, se vissuti con equilibrio e controllo, possono rafforzare la volontà, la capacità di scelta e la determinazione, aspetti fondamentali del carattere che dovrebbero guidare il cammino di un individuo consapevole. L’obiezione più diretta è questa: - E’ una parola liberarsi dagli impegni o neutralizzarli! Invece si può e come! Basta seguire alcuni accorgimenti per entrare nel vivo dell’esperienza molto significativa e in linea con il nuovo pensiero; ecco come si può fare: prendiamo ad esempio l’impegno pesante quotidiano di occuparsi dell’andamento della famiglia (riguarda le donne), preparare figli e marito, talvolta anche i genitori anziani, cucinare e riordinare la casa, pensare agli spostamenti, insomma, tutte le operazioni logistiche da farsi ogni giorno, 365 giorni , salvo le vacanze, se si vive in famiglia, operazioni che si possono anche complicare con il tempo. Se si riconoscono consapevolmente come eventi e situazioni “d’obbligo” nella vita scelta, occorre prima accettarle non passivamente, poi sforzarsi di vederne i lati positivi, apprezzarli e svilupparli con piacere, spontaneità e leggerezza, stimolando la fantasia che può suggerire con creatività diverse soluzioni. Vedere gli aspetti positivi delle situazioni e “giocarci” per godere di qualche gratificazione, si può veramente fare! Importante è capire due aspetti del nostro modo di sentire e di pensare e comportarci: il primo, è il modo di pensare e comportarsi “logicamente”, secondo la legge lineare del pensiero sostenuto dalle leggi fisiche: c’è un effetto, quindi, c’è una causa cui seguirà ancora un altro effetto e così via……difficile uscire da tale schema, è il modo comune di pensare e comportarsi. Esempio: ho un figlio, bambino o adolescente, mi chiede di soddisfare le sue esigenze: scuola, sport, tempo libero, poi cellulari, computer, moto ……. Questa è una realtà=causa di molti sacrifici, impegni e preoccupazioni, la devo accettare; ci sono due modi sostanzialmente di affrontare il problema, uno, il più comune è quello di accettare per abitudine: - L’ho voluto io e ora mi devo dare da fare; l’altro è: - Sì, l’ho voluto ma voglio condurlo io con piacere anche con soddisfazione, partecipo attivamente, anche se mancano i soldi o ci sono difficoltà oggettive di salute o altro. Sono io che decido con amore, disponibilità piena cogliendo l’occasione anche di divertirmi, se capita. Sono sacrifici che poi mi ripagano con serenità contentezza e piacere. La mia fantasia e immaginazione mi dà possibilità di volgere le situazioni complicate in occasioni per esercitare la mia creatività. Ecco l’occasione di usare il pensiero attivo, cioè creare situazioni nuove piacevoli e gratificanti, si può fare avendo fiducia nel potere dell’energia-pensiero che crea ciò che intuisce e pensa e anche rivivendo attivamente qualche bella esperienza passata, un evento piacevole, un incontro gratificante che accende di nuovo la fantasia e dà una certa carica. Qui occorre chiarire il secondo aspetto dell’attività pensante: colgo un’intuizione, un’idea, anziché realizzarla linearmente cioè razionalmente secondo la legge di causa ed effetto, la realizzo “saltando” i passaggi logici ed entrando direttamente nella cosa, facendo appello all’emozione, al sentimento, alla passione, all’amore. Esempio: situazione tesa in casa o al lavoro o nel rapporto con una persona, si è al limite di rottura, si paventa una lite, se si mantengono i soliti schemi:- Non voglio perdere, ho ragione da vendere, non mi voglio sottomettere, mi è antipatica quella persona……….Ma se si interviene con una battuta scherzosa e intelligente e appropriata, si fa “il salto quantico”, si rompe uno schema e ci si ritrova a cuore aperto, persona con persona, nell’autenticità, nella naturalezza e spontaneità, nell’amore-unione. Provare per credere! Io ci sono riuscito parecchie volte specie quando insegnavo e mi trovavo nelle commissioni di esame o durante i consigli di classe, in situazioni difficili e molto serie specie per difendere i ragazzi; bastava dire una parola un po’ forte, parolaccia, detta bene con intelligenza e appropriata per riportare una situazione tesa alla normalità con un sorriso e una stretta di mano, nascevano amicizie vere. Pensiero multidimensionale che sfrutta la totalità dell’energia-pensiero e del cuore! Questa potrebbe essere una sua applicazione. Importante è mantenere sempre aperta la disponibilità ad entrare nell’energia attiva che crea in ogni attimo situazioni nuove, vive e originali perché il flusso energetico scorre come un fiume nella sua corrente primaria, poi si può incanalare in rivoli diversi sempre però attivi. Si tratta di capire che il dovere si lega alla corrente del pensare lineare, causa ed effetto per cui si forma una serie di circostanze che, viste da una logica mentale, razionale rappresentano motivi di condizionamento come, ad esempio, le incombenze nel lavoro, in famiglia, forse anche nelle amicizie, nei rapporti sociali e altro, vissuti passivamente; il piacere, invece, è libero da schemi razionali, ascolta di più la legge del cuore, delle emozioni, della creatività e dei sentimenti, dipende dalla ricchezza interiore dell’individuo, dalla sua fantasia e dal suo “sguardo” fine e sottile per vedere in ogni circostanza aspetti positivi, piacevoli e gratificanti. Per una persona un evento può essere un pesante “dovere” condizionante, per un’altra, più aperta e disponibile, un’occasione anche per divertirsi godendo il piacere di svolgere il suo impegno. La vita quotidiana offre moltissime occasioni per esercitare la fantasia a creare situazioni piacevoli, basta togliersi gli occhiali “neri” per mettersi occhiali diversi luminosi per vedere qualsiasi situazione in maniera diversa e positiva. La leggerezza del cuore, non superficialità, è una qualità che si può acquisire, basta volerlo, ci sono mille tecniche per esercitarla e quando lo si fa, il dovere si trasforma in piacere……..meraviglioso!



Blog giugno 2014
TRASFORMAZIONE DEL DOVERE IN PIACERE
    Il disagio più avvertito in questo momento storico è sentire la pesantezza, la costrizione e il condizionamento del “dovere” che si presenta  in mille aspetti: doveri familiari, nel lavoro e nei rapporti personali sentimentali e di amicizia, doveri verso la comunità, la società in genere oltre a quelli molto più impegnativi, i doveri verso se stessi.
     Già la parola dovere contiene in sé significati pesanti: obbligo, onere, incombenza, responsabilità e impegno che di questi tempi sono molto forti, spesso offuscano il sano sentire e tolgono la voglia di vivere con gioia, semplicità, piacere ed entusiasmo la quotidianità.
      Se capiamo come funziona la legge del pensiero-energia, tali pensieri sentimenti e stati d’animo condizionanti e gravosi non dovrebbero pesare più di tanto perché, se vissuti con equilibrio e controllo, possono rafforzare la volontà, la capacità di scelta e la determinazione, aspetti fondamentali del carattere che dovrebbero guidare il cammino di un individuo consapevole.
        L’obiezione più diretta è questa: - E’ una parola liberarsi dagli impegni o neutralizzarli! Invece si può e come! Basta seguire alcuni accorgimenti per entrare nel vivo dell’esperienza molto significativa e in linea con il nuovo pensiero; ecco come si può fare: prendiamo ad esempio l’impegno pesante quotidiano di occuparsi dell’andamento della famiglia (riguarda le donne), preparare figli e marito, talvolta anche i genitori anziani, cucinare e riordinare la casa, pensare agli spostamenti, insomma, tutte le operazioni logistiche da farsi ogni giorno, 365 giorni , salvo le vacanze,  se si vive in famiglia, operazioni che si possono anche complicare con il tempo. Se si riconoscono consapevolmente come eventi e situazioni “d’obbligo” nella vita scelta, occorre prima accettarle non passivamente, poi sforzarsi di vederne i lati positivi, apprezzarli e svilupparli con piacere, spontaneità e leggerezza, stimolando la fantasia che può suggerire con creatività diverse soluzioni. Vedere gli aspetti positivi delle situazioni e “giocarci” per godere di qualche gratificazione, si può veramente fare!
         Importante è capire due aspetti del nostro modo di sentire e di pensare e comportarci: il primo, è il modo di pensare e comportarsi  “logicamente”, secondo la legge lineare del pensiero sostenuto dalle leggi fisiche: c’è un effetto, quindi, c’è una causa cui seguirà ancora un altro effetto e così via……difficile uscire da tale schema, è il modo comune di pensare e comportarsi. Esempio: ho un figlio, bambino o adolescente, mi chiede di soddisfare le sue esigenze: scuola, sport, tempo libero, poi cellulari, computer, moto ……. Questa è una realtà=causa di molti sacrifici, impegni e preoccupazioni, la devo accettare;  ci sono due modi sostanzialmente di affrontare il problema, uno, il più comune è quello di accettare per abitudine: - L’ho voluto io e ora mi devo dare da fare;  l’altro è: - Sì, l’ho voluto ma voglio condurlo io con piacere anche con soddisfazione, partecipo attivamente, anche se mancano i soldi o ci sono difficoltà oggettive di salute o altro. Sono io che decido con amore, disponibilità piena cogliendo l’occasione anche di divertirmi, se capita. Sono sacrifici  che poi mi ripagano con serenità contentezza e piacere. La mia fantasia e immaginazione mi dà possibilità di volgere le situazioni complicate in occasioni per esercitare la mia creatività. Ecco l’occasione  di usare il pensiero attivo, cioè creare situazioni nuove piacevoli e gratificanti, si può fare avendo fiducia nel potere dell’energia-pensiero che crea ciò che intuisce e pensa e anche rivivendo attivamente  qualche bella esperienza passata, un evento piacevole, un incontro gratificante che  accende di nuovo la fantasia e dà una certa carica.
      Qui occorre chiarire il secondo aspetto dell’attività pensante: colgo un’intuizione, un’idea, anziché realizzarla linearmente cioè razionalmente secondo la legge di causa  ed effetto, la realizzo “saltando” i passaggi logici ed entrando direttamente nella cosa, facendo appello all’emozione, al sentimento, alla passione, all’amore. Esempio: situazione tesa in casa o al lavoro o nel rapporto con una persona, si è al limite di rottura, si paventa una  lite, se si mantengono i soliti schemi:- Non voglio perdere, ho ragione da vendere, non mi voglio sottomettere, mi è antipatica quella persona……….Ma se si interviene con una battuta scherzosa e intelligente e appropriata, si fa “il salto quantico”, si rompe uno schema e ci si ritrova a cuore aperto, persona con persona, nell’autenticità, nella naturalezza e spontaneità, nell’amore-unione. Provare per credere!
        Io ci sono riuscito parecchie volte specie quando insegnavo e mi trovavo nelle commissioni di esame o durante i consigli di classe, in situazioni difficili e molto serie specie per difendere i ragazzi; bastava dire una parola un po’ forte, parolaccia,  detta bene con intelligenza e appropriata per riportare una situazione tesa alla normalità con un sorriso e una stretta di mano, nascevano amicizie vere. Pensiero multidimensionale che sfrutta la totalità dell’energia-pensiero e del cuore! Questa potrebbe essere una sua applicazione. Importante è mantenere sempre aperta la disponibilità ad entrare  nell’energia attiva che crea in ogni attimo situazioni nuove, vive e originali perché il flusso energetico scorre come un fiume nella sua corrente primaria, poi si può incanalare in rivoli diversi sempre però attivi. Si tratta di capire che il dovere si lega alla corrente del pensare lineare, causa ed effetto per cui si forma una serie di circostanze che, viste da una logica mentale, razionale rappresentano motivi di condizionamento come, ad esempio, le incombenze nel lavoro, in famiglia, forse anche nelle amicizie, nei rapporti sociali e altro, vissuti passivamente; il piacere, invece, è libero da schemi razionali, ascolta di più la legge del cuore, delle emozioni, della creatività e dei sentimenti, dipende dalla ricchezza interiore dell’individuo, dalla sua fantasia e dal suo “sguardo” fine e sottile per vedere in ogni circostanza aspetti positivi, piacevoli e gratificanti. Per una persona un evento può essere un pesante “dovere” condizionante, per un’altra, più aperta e disponibile, un’occasione anche per divertirsi  godendo il piacere di svolgere il suo impegno.
    La vita quotidiana offre  moltissime occasioni per esercitare la fantasia a creare situazioni piacevoli, basta togliersi gli occhiali “neri” per mettersi occhiali diversi luminosi per vedere qualsiasi situazione in maniera diversa e positiva. La leggerezza del cuore, non superficialità, è una qualità che si può acquisire, basta volerlo, ci sono mille tecniche per esercitarla e quando lo si fa, il dovere si trasforma in piacere……..meraviglioso!