Blog giugno 2012
UN’ALTRA VIA DI AUTOREALIZZAZIONE
Questa di
cui vi parlerò è una via di autorealizzazione interiore adatta a coloro che non
sentono alcuna attrazione o interesse per la conoscenza esoterica o per le
varie religioni e dottrine o per altre tecniche e metodi di crescita e sviluppo,
perché non hanno tempo a disposizione per studiare o perché vogliono risposte
immediate e concrete alle proprie problematiche senza tanta fatica e anche agli
eterni insoddisfatti che non sanno cosa fare delle infinite occasioni che la
vita offre loro non essendo capaci di sfruttare le loro mille potenzialità che
giacciono sopite nell’inconscio. La vita può dare le più alte soddisfazioni ma
occorre capire come e quando.
E’ una “via” molto adatta allo spirito
dei nostri tempi, età dell’Acquario=sviluppo dell’anima cosciente, per risolvere
i problemi quotidiani indipendentemente dalle richieste karmiche che impegnano
gli individui nella lotta per l’esistenza materiale e per la ricerca di
sicurezza interiore, al fine di affrontare con consapevolezza tutte le prove
della vita. Se verrà seguita e sperimentata con continuità, potrà favorire
nella realizzazione di sé e dei propri ideali evolutivi, tutti coloro che si
sentono distratti e impossibilitati a studiare, a meditare e a seguire pratiche
e riti vari.
Per
sviluppare la dinamica di questa via prenderò le mosse da un particolare
aforisma, che dice: “Uomo, vivi ogni attimo dando il tuo massimo
contributo ad ogni richiesta che il Karma t'invia, con amorevole e consapevole
disinvoltura per amore dell'azione stessa, senza contaminarne la sua essenza
eterna, senza alcun condizionamento e senza evadere dinanzi alle richieste
troppo pesanti”=Vivi l’attimo presente
dando il meglio di te.
Vivere
l’attimo senza contaminarne l’essenza eterna, senza evadere dalle richieste,
senza lasciarsi condizionare dalle influenze delle potenze dell’ostacolo, come
recita l’aforisma, significa vivere con pienezza il presente, disciogliendo
pentimenti, rimorsi e condizionamenti dal passato e vincendo la sottile
tentazione di proiettarsi nel futuro, per scusare la propria impotenza e
incapacità presenti.
Solo così sarà concesso di ritrovare la vera libertà
interiore e di sperimentare il senso dell’eterno che annulla la separatività,
nel tempo e nello spazio (non è solo una esperienza mistica) penetrando nello stato di coscienza in cui
tutte le problematiche umane
assumono il loro giusto valore senza condizionare la vita psicomentale.
Per
comprendere più a fondo il significato dell’aforisma, desidero richiamare
l’attenzione su alcuni aspetti del vivere quotidiano, campo di applicazione di
questo strumento, che tutti indistintamente dobbiamo affrontare.
Ogni mattina uomini o donne,
ragazzi o ragazze, vecchi o bambini, devono per naturale esigenza compiere una
serie di azioni rivolte al proprio corpo fisico: lavarsi, radersi la barba,
truccarsi, vestirsi e fare colazione, prime e indispensabili necessità; poi
uscire, guidare o prendere mezzi pubblici, intrattenersi con persone per lavoro
o per studio o per obblighi sociali, telefonare…..… azioni quasi sempre
ripetitive, compiute con scarsa consapevolezza dell'atteggiamento che si assume
nel farle.
Si mangia a casa o fuori in fretta, distratti
pensando ad altro, anche quando si fa sesso spesso lo si fa per abitudine senza
un certo impegno, calore e creatività, proiettati verso altre esperienze; si
finisce col perdere contatto con se stessi e con l’altro. Nasce l’alienazione.
Se tutto questo agire fosse osservato
dal nostro Io Superiore, scaturirebbe un duro giudizio che sarebbe all'incirca
questo: “ Povero individuo! Assente, non
consapevole di essere vissuto e sventolato al pari di una marionetta, senza
identità e coscienza, totalmente offuscato da forze che ancora non è in grado
di conoscere”. Pesanti gli effetti:
non è in grado di riconoscere il
significato di eventi anche gravi e condizionanti la propria vita e di cogliere
al volo le occasioni importanti, che danno nuovi significati all’esistenza; non dà importanza alle esperienze
vissute, che analizzate ed esaminate con cura esprimono messaggi e informazioni
sui propri Ego psicologici per trasformarli positivamente.
Infatti, è diffusa questa abitudine:
dopo aver vissuto una qualsiasi esperienza, si cancella ogni ricordo della
medesima, si dimentica, si oblia per paura di ritornarci su, quando, viceversa,
si dovrebbe analizzare ed esaminare con il preciso intento di scoprire alcuni
aspetti di se stessi, i vari Ego che formano ogni entità umana. Tale tendenza
generale a non "autosservarsi" da Io Superiore preclude ogni minima
crescita ed impedisce di scoprire la
molteplicità di ostacoli ed impedimenti consci ed inconsci ad una totale
apertura e partecipazione alla vita, che esistono in noi stessi.
Come attuarla? Cosa fare per
iniziare a percorrere questa via semplice ed efficace di autorealizzazione?
Suggerisco all'inizio di continuare a fare tutte
le azioni che normalmente si compiono quotidianamente, ma subito dopo qualche
istante o la sera, passarle in rassegna, vagliarle, comprenderle, illuminarle,
e quindi, giudicarle a confronto di un modello di azione perfetta, esente da
ogni possibile contaminazione in modo da scoprirne il senso, il limite e la
qualità.
E'
necessario provare e riprovare incessantemente fino al punto che
l'autosservazione diventi una vera tendenza, una piacevole abitudine acquisita.
Nell'osservare quanto si svolge nella
propria sfera interiore quale attività dei propri ego psicologici, nel
diventare consapevoli delle loro spinte ad agire con l'interesse di ottenere
vantaggi materiali (Arimane) o un accrescimento egoico dall'azione
compiuta o viceversa, nel preferire la rinuncia ad agire (Lucifero), si
risveglia quella Coscienza Superiore che già in sé esprime una nuova
risvegliata coscienza, vera identità di ogni individuo.
A questo punto possono nascere delle
domande: perché la maggior parte degli
individui, quando la sera si preparano per dormire, alla fine delle loro
attività si sentono scontenti, insoddisfatti, spesso pieni di ansie e tensioni,
rimorsi…….? Perché moltissimi giovani
si drogano o si stordiscono nell'ascoltare musiche ossessive o correndo con le
auto o le moto ad alta velocità?
Ognuno potrà essere in grado di scoprirlo, se azionerà il meccanismo
dell’autoconsapevolezza risvegliando la sua vera identità assopita. Ad una
indagine obiettiva scoprirà sempre
presenti nella sua sfera psicomentale, le due spinte ostacolatrici: quella che si rivolge al mondo materiale
prendendo per fine tutti quei processi, che la logica dell'avere suggerisce: pensieri comportamenti, atteggiamenti adatti
ad ottenere vantaggi materiali (Arimane) o quella opposta che
spinge ad agire con il preciso fine di sentirsi accresciuti egoicamente oppure
a rinunciare all’azione per debolezza o per paura di delusione (Lucifero).
Perciò la
insoddisfazione, la scontentezza, il senso di non realizzazione, l’ansia e la
paura… rivelano allo sguardo cosciente
delle carenze: evasione dalle
diverse richieste e responsabilità che l'attimo richiede quale strumento del
Karma o azione per ottenere, costi
quel che costi, i frutti materiali o morali della sua attività;
perciò, ogni individuo dovrà tramite l'autosservazione scoprire le cause
del suo malcontento.
Il
modo più efficace e concreto per dissolvere il malcontento è proprio la
consapevolezza che risveglia la coscienza e la progressiva capacità di
disidentificarsi dagli Ego che compongono la psiche umana.
Purtroppo si deve fare una dura constatazione: la maggior parte delle
persone non riesce a vivere totalmente l'attimo presente né tanto meno ad
analizzarlo, perché si lascia condizionare dal suo passato (in quanto non vive
il presente) o si proietta nel futuro, per sfuggire alla sua incapacità di dare
il suo massimo contributo e, per massimo contributo, si intende un agire tanto disinteressato e distaccato dai frutti
che ne possono scaturire, quanto pieno di entusiasmo e finalizzato ad una
crescita personale.
Questa
"via", tra le tante possibili che ogni individuo può percorrere, non
richiede altro che una continua e costante presenza di sé a se stessi, una
capacità di controllo e dominio sui vari Ego Psicologici. Ciò significa che la nuova Coscienza
risvegliata deve abituarsi a guidarli, disciplinarli e soprattutto a stimolarli
a dare il meglio di se stessi.
Tale
comportamento non può che procurare una immensa e serena armonia e rafforzare
questo nuovo rapporto stabilito tra coscienza risvegliata ed Ego Psicologici da
educare e guidare, sempre più simile a quello tra maestro e discepolo, padre e
figlio, consigliere e amico, guida e principiante, per dare agli Ego una reale
possibilità di "sperimentazione", specie là dove il Karma non offre
le occasioni e le condizioni adatte e favorevoli.
L’individuo impegnato in tale via
dovrà solo ed unicamente cercare nel
profondo della sua psiche e della sua mente di stabilire un fiducioso,
costruttivo e funzionante rapporto con se stesso da dove attingere nei momenti
di grazia impulsi, motivazioni e ideali costruttivi.
Perciò, chi vuol migliorare il
proprio Karma ed evitare di sperimentare la morte dell'anima, la disoccupazione
interiore, la paura e la demotivazione, la noia, la pigrizia e l'apatia,
l'indifferenza…… dovrà penetrare ed afferrare la forza del pensare vivente e compiere
per libera scelta qualsiasi azione anche la più insignificante, per diventare
strumento attivo o, se si sentirà più maturo e pronto, potrà immettere in ogni
attimo azioni libere da ogni possibile contaminazione e quindi da ogni
eccessivo attaccamento ai frutti che ne possono scaturire, siano essi materiali
o morali.
Non hanno importanza alcuna i credo religiosi, dottrinali e morali, ciò
che importa è la fiducia in sé, da cui parte la volontà di concretizzare e
materializzare il proprio contenuto morale, e la positività, l’ottimismo che
evidenziano e valorizzano gli aspetti positivi, anche minimi, che meritano di
essere riconosciuti e vissuti.
Quindi, questa "via di autorealizzazione", esaminata attentamente alla
luce della Legge del Karma, della reincarnazione e dell’energia cosmica, è da
ritenersi perfettamente valida, perché chi la segue deve concentrare ogni suo
sforzo per dare in ogni attimo il migliore contributo possibile alle varie
richieste che riceve; ciò gli permetterà
di saldare i debiti contratti in precedenti vite che il Karma ripresenta
tramite eventi, situazioni e vari rapporti con persone e cose (quanto si
riceve e si dà, è in stretto rapporto con tutto ciò che si pensò e si fece) ed inoltre gli consente di creare
"nuove cause" di un migliore destino seguendo la legge
dell’attrazione emanando i giusti pensieri positivi.
L'atteggiamento
giusto d'assumere verso la vita e verso se stessi non può che essere ispirato e
stimolato da tre ben distinte forze cosmiche che si manifestano nell’intimo di
ogni essere umano: il principio
superiore (spirito), la forza Amore
(anima) e la forza del pensare vivente o
volontà o energia cosmica (corpo), che corrispondono alla triplicità o legge ternaria della vita (Pitagora), espressione della Monade Divina che regola
la vita della natura, dell’uomo e dei
mondi.
Per
percorrere tale via di autorealizzazione con naturale disinvoltura, occorre
imprimere nella mente e tenerla costantemente viva e presente, una realtà ormai
riconosciuta anche da una buona parte della comune opinione: l’individuo è l'unico responsabile, l'unico artefice di quel karma
che sperimenta sistematicamente dalla mattina alla sera, sia di quello che
incontra sul piano materiale: eventi, situazioni, condizioni incontri e rapporti….
sia dell'altro sul piano morale o spirituale: capacità, attitudini, qualità
atteggiamenti, comportamenti…. per cui tutto ciò che un individuo pensa, sente,
vuole ed agisce, viene registrato nell'invisibile libro del suo karma sulle
colonne del dare e dell'avere portando con sé i conseguenti effetti positivi o
negativi.
Da tale
verità (fondamento essenziale della conoscenza esoterica accettata anche da
coloro che pensano che l’individuo si faccia da solo) scaturisce una
constatazione: che l’essere umano è
schiavo, dipendente e debitore alla vita per quanto riguarda il suo passato
(precedenti incarnazioni per chi crede alla reincarnazione o qualità del
carattere negative per gli altri) ma può
diventare al tempo stesso artefice e signore del suo avvenire; la via di
autorealizzazione ne è uno strumento molto valido ed efficace, in quanto può
creare le cause di un destino ottimale.
L’obiettivo finale, infatti, di tale
via di autorealizzazione mira a far cessare ogni affannosa ricerca al di fuori
di se stessi e a far scoprire nelle profondità dell’essere, potenzialità, pregi
e capacità che per ignoranza o pessima impostazione ricevuta, si ignora
completamente di possedere e che pazientemente esercitate danno serenità,
sicurezza e uno scopo alla vita.
Perciò consiglio e stimolo ogni individuo a vivere l'attimo presente
dando il massimo contributo possibile senza evadere dalle varie richieste,
occasioni irripetibili offerte dal karma, per compiere azioni libere da ogni
interesse troppo egoistico morale o materiale. La vita quotidiana è ricca di occasioni capaci di suscitare
soddisfazione e talvolta gioia e
piacere, basti pensare a compiere le azioni più semplici: mangiare, lavarsi,
camminare, comunicare…. con animo sereno, gioioso, grato e lieto per provare un
senso di appagamento, di contentezza e godimento che aprono ad un rapporto di
positività verso tutto e tutti. Provare per credere!!!
Occorre fare una riflessione
molto importante, direi fondamentale per la giusta direzione della via da
seguire: non è tanto determinante il tipo di azione da fare, dai grandi effetti
in ogni campo e tale da attirare riconoscimenti, plausi e attenzioni, quanto
lo spirito con cui si compie: posso spazzare la casa, coltivare l’orto o
operare un malato in fin di vita, tenere una lezione di alta scienza con lo
stesso atteggiamento di amore per l’azione stessa, con umiltà, piacere ed
entusiasmo, gli effetti a livello energetico sono gli stessi, ciò che vale è
la carica di positività e amore che impiego per fare qualsiasi azione; dal
punto di vista spirituale sono la motivazione e l’energia del pensiero vivente
che entrano nel circolo dell’energia universale con effetti non solo personali.
Quando ciò non è possibile, che si diventi
perlomeno consapevoli di quanto non è ancora
possibile fare, paragonando le attuali azioni imperfette ad un modello
di perfezione che tentando e ritentando si spera di realizzare.
Ritirarsi, quindi, nella roccaforte dell’Io per paura, circoscriversi
per sdegno contro i mali della società non approda ad effetti concreti ed
efficaci, solo la consapevolezza dell’autoanalisi, la fiducia in sé e la
volontà di amore sono i validi strumenti dell’autorealizzazione accompagnati
dall’entusiasmo, dal calore e dalla volontà creativa.
E’ sufficiente compiere in certi momenti, magari di malinconia o
tristezza (mantenendo sempre il tipo di vita abituale), la più semplice azione con il cuore pieno
di amore per sentirsi felici, soddisfatti e utili al mondo intero piuttosto che
arrovellarsi il cervello per trovare la spinta all’azione eclatante da cui ci
si aspettano vantaggi morali o materiali. La propria esistenza deve essere
considerata sacra, unica e come un capolavoro d’artista innamorato dell’amore e
della vita.
Esercizi
Le
possibilità di esercizi sono infinite, quanti gli attimi che viviamo
quotidianamente; tuttavia, è consigliabile scegliere durante la giornata alcune
occasioni per sperimentare la richiesta e la realizzazione dell'attimo
presente. Occorrono fantasia morale,
autodeterminazione, libera scelta per cogliere l’idea e una capacità di
concretizzarla in azioni.
I campi
di applicazione sono tanti: il lavoro, lo sport, l’arte e particolarmente i
rapporti sentimentali e personali, la crescita personale ..…
Esempi di esercizi: 1) in un rapporto sentimentale, in una situazione
di contrasto, mi sforzo di controllare e dominare le reazioni consce ed
inconsce di aggressione e di critica, di ribellione, fastidio e paura, vivo l’idea di chi crea armonia, serenità ed
equilibrio, facendo trionfare la comprensione e l’amore per libera scelta: mi realizzo nella forza amore nella
coscienza superiore.
2) In una
situazione lavorativa, difficoltà di iniziare, dubbi e incertezze o ribellione
ad ordini e imposizioni, con coraggio e fiducia prendo la decisione più giusta
al momento e mi sforzo di portarla a termine con convinzione ed entusiasmo
senza calcoli o pretese eccessive: la conclusione sarà una positiva esperienza di vittoria su me stesso e
sull’ambiente che mi circonda;
3) lo
stesso esercizio si può fare anche riguardo ad un problema di crescita
personale: uscire da una situazione di
stallo, accettarsi come si è, mancanza di fiducia in sé….. volontà, iniziativa e decisione rapida,
entusiasmo e capacità di concretizzazione non devono mancare per sentirsi alla
fine realizzati con sforzi e sacrifici ma soddisfatti.