sabato 7 giugno 2014

blog giugno 2014Blog giugno 2014 TRASFORMAZIONE DEL DOVERE IN PIACERE Il disagio più avvertito in questo momento storico è sentire la pesantezza, la costrizione e il condizionamento del “dovere” che si presenta in mille aspetti: doveri familiari, nel lavoro e nei rapporti personali sentimentali e di amicizia, doveri verso la comunità, la società in genere oltre a quelli molto più impegnativi, i doveri verso se stessi. Già la parola dovere contiene in sé significati pesanti: obbligo, onere, incombenza, responsabilità e impegno che di questi tempi sono molto forti, spesso offuscano il sano sentire e tolgono la voglia di vivere con gioia, semplicità, piacere ed entusiasmo la quotidianità. Se capiamo come funziona la legge del pensiero-energia, tali pensieri sentimenti e stati d’animo condizionanti e gravosi non dovrebbero pesare più di tanto perché, se vissuti con equilibrio e controllo, possono rafforzare la volontà, la capacità di scelta e la determinazione, aspetti fondamentali del carattere che dovrebbero guidare il cammino di un individuo consapevole. L’obiezione più diretta è questa: - E’ una parola liberarsi dagli impegni o neutralizzarli! Invece si può e come! Basta seguire alcuni accorgimenti per entrare nel vivo dell’esperienza molto significativa e in linea con il nuovo pensiero; ecco come si può fare: prendiamo ad esempio l’impegno pesante quotidiano di occuparsi dell’andamento della famiglia (riguarda le donne), preparare figli e marito, talvolta anche i genitori anziani, cucinare e riordinare la casa, pensare agli spostamenti, insomma, tutte le operazioni logistiche da farsi ogni giorno, 365 giorni , salvo le vacanze, se si vive in famiglia, operazioni che si possono anche complicare con il tempo. Se si riconoscono consapevolmente come eventi e situazioni “d’obbligo” nella vita scelta, occorre prima accettarle non passivamente, poi sforzarsi di vederne i lati positivi, apprezzarli e svilupparli con piacere, spontaneità e leggerezza, stimolando la fantasia che può suggerire con creatività diverse soluzioni. Vedere gli aspetti positivi delle situazioni e “giocarci” per godere di qualche gratificazione, si può veramente fare! Importante è capire due aspetti del nostro modo di sentire e di pensare e comportarci: il primo, è il modo di pensare e comportarsi “logicamente”, secondo la legge lineare del pensiero sostenuto dalle leggi fisiche: c’è un effetto, quindi, c’è una causa cui seguirà ancora un altro effetto e così via……difficile uscire da tale schema, è il modo comune di pensare e comportarsi. Esempio: ho un figlio, bambino o adolescente, mi chiede di soddisfare le sue esigenze: scuola, sport, tempo libero, poi cellulari, computer, moto ……. Questa è una realtà=causa di molti sacrifici, impegni e preoccupazioni, la devo accettare; ci sono due modi sostanzialmente di affrontare il problema, uno, il più comune è quello di accettare per abitudine: - L’ho voluto io e ora mi devo dare da fare; l’altro è: - Sì, l’ho voluto ma voglio condurlo io con piacere anche con soddisfazione, partecipo attivamente, anche se mancano i soldi o ci sono difficoltà oggettive di salute o altro. Sono io che decido con amore, disponibilità piena cogliendo l’occasione anche di divertirmi, se capita. Sono sacrifici che poi mi ripagano con serenità contentezza e piacere. La mia fantasia e immaginazione mi dà possibilità di volgere le situazioni complicate in occasioni per esercitare la mia creatività. Ecco l’occasione di usare il pensiero attivo, cioè creare situazioni nuove piacevoli e gratificanti, si può fare avendo fiducia nel potere dell’energia-pensiero che crea ciò che intuisce e pensa e anche rivivendo attivamente qualche bella esperienza passata, un evento piacevole, un incontro gratificante che accende di nuovo la fantasia e dà una certa carica. Qui occorre chiarire il secondo aspetto dell’attività pensante: colgo un’intuizione, un’idea, anziché realizzarla linearmente cioè razionalmente secondo la legge di causa ed effetto, la realizzo “saltando” i passaggi logici ed entrando direttamente nella cosa, facendo appello all’emozione, al sentimento, alla passione, all’amore. Esempio: situazione tesa in casa o al lavoro o nel rapporto con una persona, si è al limite di rottura, si paventa una lite, se si mantengono i soliti schemi:- Non voglio perdere, ho ragione da vendere, non mi voglio sottomettere, mi è antipatica quella persona……….Ma se si interviene con una battuta scherzosa e intelligente e appropriata, si fa “il salto quantico”, si rompe uno schema e ci si ritrova a cuore aperto, persona con persona, nell’autenticità, nella naturalezza e spontaneità, nell’amore-unione. Provare per credere! Io ci sono riuscito parecchie volte specie quando insegnavo e mi trovavo nelle commissioni di esame o durante i consigli di classe, in situazioni difficili e molto serie specie per difendere i ragazzi; bastava dire una parola un po’ forte, parolaccia, detta bene con intelligenza e appropriata per riportare una situazione tesa alla normalità con un sorriso e una stretta di mano, nascevano amicizie vere. Pensiero multidimensionale che sfrutta la totalità dell’energia-pensiero e del cuore! Questa potrebbe essere una sua applicazione. Importante è mantenere sempre aperta la disponibilità ad entrare nell’energia attiva che crea in ogni attimo situazioni nuove, vive e originali perché il flusso energetico scorre come un fiume nella sua corrente primaria, poi si può incanalare in rivoli diversi sempre però attivi. Si tratta di capire che il dovere si lega alla corrente del pensare lineare, causa ed effetto per cui si forma una serie di circostanze che, viste da una logica mentale, razionale rappresentano motivi di condizionamento come, ad esempio, le incombenze nel lavoro, in famiglia, forse anche nelle amicizie, nei rapporti sociali e altro, vissuti passivamente; il piacere, invece, è libero da schemi razionali, ascolta di più la legge del cuore, delle emozioni, della creatività e dei sentimenti, dipende dalla ricchezza interiore dell’individuo, dalla sua fantasia e dal suo “sguardo” fine e sottile per vedere in ogni circostanza aspetti positivi, piacevoli e gratificanti. Per una persona un evento può essere un pesante “dovere” condizionante, per un’altra, più aperta e disponibile, un’occasione anche per divertirsi godendo il piacere di svolgere il suo impegno. La vita quotidiana offre moltissime occasioni per esercitare la fantasia a creare situazioni piacevoli, basta togliersi gli occhiali “neri” per mettersi occhiali diversi luminosi per vedere qualsiasi situazione in maniera diversa e positiva. La leggerezza del cuore, non superficialità, è una qualità che si può acquisire, basta volerlo, ci sono mille tecniche per esercitarla e quando lo si fa, il dovere si trasforma in piacere……..meraviglioso!



Blog giugno 2014
TRASFORMAZIONE DEL DOVERE IN PIACERE
    Il disagio più avvertito in questo momento storico è sentire la pesantezza, la costrizione e il condizionamento del “dovere” che si presenta  in mille aspetti: doveri familiari, nel lavoro e nei rapporti personali sentimentali e di amicizia, doveri verso la comunità, la società in genere oltre a quelli molto più impegnativi, i doveri verso se stessi.
     Già la parola dovere contiene in sé significati pesanti: obbligo, onere, incombenza, responsabilità e impegno che di questi tempi sono molto forti, spesso offuscano il sano sentire e tolgono la voglia di vivere con gioia, semplicità, piacere ed entusiasmo la quotidianità.
      Se capiamo come funziona la legge del pensiero-energia, tali pensieri sentimenti e stati d’animo condizionanti e gravosi non dovrebbero pesare più di tanto perché, se vissuti con equilibrio e controllo, possono rafforzare la volontà, la capacità di scelta e la determinazione, aspetti fondamentali del carattere che dovrebbero guidare il cammino di un individuo consapevole.
        L’obiezione più diretta è questa: - E’ una parola liberarsi dagli impegni o neutralizzarli! Invece si può e come! Basta seguire alcuni accorgimenti per entrare nel vivo dell’esperienza molto significativa e in linea con il nuovo pensiero; ecco come si può fare: prendiamo ad esempio l’impegno pesante quotidiano di occuparsi dell’andamento della famiglia (riguarda le donne), preparare figli e marito, talvolta anche i genitori anziani, cucinare e riordinare la casa, pensare agli spostamenti, insomma, tutte le operazioni logistiche da farsi ogni giorno, 365 giorni , salvo le vacanze,  se si vive in famiglia, operazioni che si possono anche complicare con il tempo. Se si riconoscono consapevolmente come eventi e situazioni “d’obbligo” nella vita scelta, occorre prima accettarle non passivamente, poi sforzarsi di vederne i lati positivi, apprezzarli e svilupparli con piacere, spontaneità e leggerezza, stimolando la fantasia che può suggerire con creatività diverse soluzioni. Vedere gli aspetti positivi delle situazioni e “giocarci” per godere di qualche gratificazione, si può veramente fare!
         Importante è capire due aspetti del nostro modo di sentire e di pensare e comportarci: il primo, è il modo di pensare e comportarsi  “logicamente”, secondo la legge lineare del pensiero sostenuto dalle leggi fisiche: c’è un effetto, quindi, c’è una causa cui seguirà ancora un altro effetto e così via……difficile uscire da tale schema, è il modo comune di pensare e comportarsi. Esempio: ho un figlio, bambino o adolescente, mi chiede di soddisfare le sue esigenze: scuola, sport, tempo libero, poi cellulari, computer, moto ……. Questa è una realtà=causa di molti sacrifici, impegni e preoccupazioni, la devo accettare;  ci sono due modi sostanzialmente di affrontare il problema, uno, il più comune è quello di accettare per abitudine: - L’ho voluto io e ora mi devo dare da fare;  l’altro è: - Sì, l’ho voluto ma voglio condurlo io con piacere anche con soddisfazione, partecipo attivamente, anche se mancano i soldi o ci sono difficoltà oggettive di salute o altro. Sono io che decido con amore, disponibilità piena cogliendo l’occasione anche di divertirmi, se capita. Sono sacrifici  che poi mi ripagano con serenità contentezza e piacere. La mia fantasia e immaginazione mi dà possibilità di volgere le situazioni complicate in occasioni per esercitare la mia creatività. Ecco l’occasione  di usare il pensiero attivo, cioè creare situazioni nuove piacevoli e gratificanti, si può fare avendo fiducia nel potere dell’energia-pensiero che crea ciò che intuisce e pensa e anche rivivendo attivamente  qualche bella esperienza passata, un evento piacevole, un incontro gratificante che  accende di nuovo la fantasia e dà una certa carica.
      Qui occorre chiarire il secondo aspetto dell’attività pensante: colgo un’intuizione, un’idea, anziché realizzarla linearmente cioè razionalmente secondo la legge di causa  ed effetto, la realizzo “saltando” i passaggi logici ed entrando direttamente nella cosa, facendo appello all’emozione, al sentimento, alla passione, all’amore. Esempio: situazione tesa in casa o al lavoro o nel rapporto con una persona, si è al limite di rottura, si paventa una  lite, se si mantengono i soliti schemi:- Non voglio perdere, ho ragione da vendere, non mi voglio sottomettere, mi è antipatica quella persona……….Ma se si interviene con una battuta scherzosa e intelligente e appropriata, si fa “il salto quantico”, si rompe uno schema e ci si ritrova a cuore aperto, persona con persona, nell’autenticità, nella naturalezza e spontaneità, nell’amore-unione. Provare per credere!
        Io ci sono riuscito parecchie volte specie quando insegnavo e mi trovavo nelle commissioni di esame o durante i consigli di classe, in situazioni difficili e molto serie specie per difendere i ragazzi; bastava dire una parola un po’ forte, parolaccia,  detta bene con intelligenza e appropriata per riportare una situazione tesa alla normalità con un sorriso e una stretta di mano, nascevano amicizie vere. Pensiero multidimensionale che sfrutta la totalità dell’energia-pensiero e del cuore! Questa potrebbe essere una sua applicazione. Importante è mantenere sempre aperta la disponibilità ad entrare  nell’energia attiva che crea in ogni attimo situazioni nuove, vive e originali perché il flusso energetico scorre come un fiume nella sua corrente primaria, poi si può incanalare in rivoli diversi sempre però attivi. Si tratta di capire che il dovere si lega alla corrente del pensare lineare, causa ed effetto per cui si forma una serie di circostanze che, viste da una logica mentale, razionale rappresentano motivi di condizionamento come, ad esempio, le incombenze nel lavoro, in famiglia, forse anche nelle amicizie, nei rapporti sociali e altro, vissuti passivamente; il piacere, invece, è libero da schemi razionali, ascolta di più la legge del cuore, delle emozioni, della creatività e dei sentimenti, dipende dalla ricchezza interiore dell’individuo, dalla sua fantasia e dal suo “sguardo” fine e sottile per vedere in ogni circostanza aspetti positivi, piacevoli e gratificanti. Per una persona un evento può essere un pesante “dovere” condizionante, per un’altra, più aperta e disponibile, un’occasione anche per divertirsi  godendo il piacere di svolgere il suo impegno.
    La vita quotidiana offre  moltissime occasioni per esercitare la fantasia a creare situazioni piacevoli, basta togliersi gli occhiali “neri” per mettersi occhiali diversi luminosi per vedere qualsiasi situazione in maniera diversa e positiva. La leggerezza del cuore, non superficialità, è una qualità che si può acquisire, basta volerlo, ci sono mille tecniche per esercitarla e quando lo si fa, il dovere si trasforma in piacere……..meraviglioso!