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febbraio 2015
Il “grande viaggio” attraverso i
mondi dalla creazione ad oggi, secondo la tradizione cristiano-rosacrociana; il
significato profondo della vita attuale
L’essere umano eterno, immortale,
unico e irripetibile, scintilla divina, in questa incarnazione sul pianeta
terra ha un compito: realizzare con il suo libero arbitrio il bene e il vero sconfiggendo
l’egoismo con rapporti improntati all’amore che supera i vincoli di sangue. Per
questi motivi tutte le sofferenze, i
sacrifici, le prove difficili ma anche le gioie e le soddisfazioni che viviamo
nella nostra esistenza, sono giustificati, hanno un senso, quello di
rafforzarci per affrontare sempre più interessanti conquiste evolutive per
raggiungere mete altissime, lo sviluppo di facoltà spirituali che ci faranno
salire di livello evolutivo; è bene quindi, essere messi alla prova per
crescere. Ma come siamo arrivati, noi umani, a questo momento così importante
della nostra evoluzione, legati alla nostra Madre terra?
Dobbiamo ripercorrere un lunghissimo
viaggio dal momento iniziale della nostra creazione ad opera del Creatore, verso
il meraviglioso futuro che ci attende come la meta da raggiungere, ma sempre in
via di continuo avanzamento: mai ci fermeremo, procederemo sempre sulla via
della perfezione, questa è la più grande consolazione per tutte le sofferenze
che affrontiamo ora e continueremo ad affrontare con più consapevolezza e
forza, se capiamo il senso dell’evoluzione planetaria della nostra Madre Terra
e di noi umani a lei legati. (dalla Saggezza dei Rosacroce di Rudolf Steiner)
La prima incarnazione della Terra, chiamata in linguaggio occulto
Saturno, era una massa immensa uniforme di calore più leggera della attuale
aria calda dove si differenziavano le prime cellule umane: ecco la creazione
dell’uomo ad opera dell’amore infinito del Creatore coadiuvato dalle altissime
entità, gli Spiriti dell’Egoità ( Archai o Principati) e dalle altre gerarchie
che lavoravano sul primo seme dell’uomo, simile ad una “mora”, in cui erano
contenuti gli organi sensori, occhi, orecchie e altri per preparare il corpo
fisico ad accogliere nell’attuale fase terrestre (Terra) l’Io, seme
dell’egoismo. La coscienza dell’uomo era di trance profondo, molto oscuro,
aveva in sé tutto il cosmo ma non ne era assolutamente cosciente, era aiutato
dalle alte entità che tutt’ora circondano gli umani. Il reggitore di tali
entità era Dio Padre.
Nella
seconda incarnazione della Terra,
chiamata Sole che conteneva tutto ciò che si trova sul sole, la luna e la terra
attuali, al corpo fisico si aggiunge il seme del corpo eterico o vitale che
conteneva i germi degli organi della
crescita, della riproduzione e digestione (ghiandole). Il corpo umano era
costituito come le piante attuali, non della stessa forma, su cui lavoravano
altissime entità di cui il Cristo (il Figlio) era il reggente. Il Sole aveva
una densità simile all’aria attuale con una lieve luminosità circondata dal
fuoco, dal calore. L’uomo aveva la coscienza di sonno senza sogni.
La
terza incarnazione della Terra, si chiama Luna, che conteneva inizialmente
il Sole, poi la Luna si separò dal Sole e si formarono il Sole stella fissa e
il pianeta Luna (III° incarnazione della Terra) contenente tutte le sostanze e
gli esseri che formano ora la terra e la luna attuali.
L’uomo era progredito perché aveva
acquisito il corpo astrale e gli si sviluppò la coscienza per immagini (sogno),
si aggiunse il primo inizio del sistema nervoso (midollo spinale). L’Io Umano
era al di fuori e lavorava sui suoi corpi con l’aiuto di entità superiori
elaborando il suo corpo come ora fanno le anime-gruppo sugli animali attuali:
gli umani erano di aspetto e di sostanza superiori alle scimmie antropomorfe
attuali.
Esistevano tre regni: minerale-vegetale,
vegetale-animale e animale-umano, il suolo era una poltiglia vegeto-minerale la
cui parte più dura corrispondeva alla corteccia vegetale attuale. Le entità a
livello umano erano gli Angeli guidati dallo Spirito Santo.
La Luna era circondata da un’atmosfera
contenente sostanze acquose e nebbia infuocate, in cui gli uomini si muovevano
come pesci, erano legati ad una specie di cordone ombelicale cosmico che inviava
loro una specie di sangue (non rosso).
Dopo aver attraversato la loro
evoluzione per passare a gradini successivi e dopo un periodo di sonno cosmico,
si preannuncia la nuova incarnazione della Terra, la quarta, la attuale
Terra. Essa, dopo un certo periodo espelle da sé la Luna attuale con tutte
le peggiori sostanze ed entità non più utilizzabili (nell’epoca lemurica), solo
così gli umani furono in grado di accogliere in sé l’Io, quando cioè il Sole,
durante la ripetizione dei precedenti stadi, espulse da sé la luna e la terra
divenendo stella fissa intorno a cui ruotano ora luna e terra. In tale fase il
suolo poltiglioso della Luna si ghiacciò divenendo la superficie attuale.
Mentre sulla Luna esisteva una specie di
coscienza collettiva (anime di gruppo), sulla Terra l’uomo si sente come
individuo singolo, pur esistendo l’anima-popolo, costituito di 4 parti: fisico,
eterico, astrale ed io, e comincia piano piano ad assumere la posizione eretta,
in quanto la colonna vertebrale e il midollo spinale sono verticali e si
formano i polmoni. La coscienza umana accoglie il Sé Spirituale che gli
consente di purificare il corpo astrale da istinti e passioni selvagge. Si
formò il regno animale: gli esseri provenienti dalla Luna si divisero in due
gruppi: alcuni seguirono l’evoluzione assumendo una figura umana, altri no,
sono gli attuali animali superiori (quelli che esprimono in qualche modo la
loro interiorità) che manifestano la loro interiorità; le scimmie sono uomini
rimasti indietro nel senso che non hanno avuto la forza di accettare l’anima
individuale, sono regrediti.
La natura dell’antico periodo lemurico
(Lemuria, situata nell’attuale Indonesia) era caratterizzata da una massa
infuocata da cui si andavano lentamente sviluppando le prime isole minerali su
cui gli uomini si aggiravano a saltelloni e sospesi in aria. L’uomo aveva
potere sulle sostanze e forze della natura, c’era un legame magico fra la
volontà umana e il fuoco; la volontà umana, soggetta alle passioni selvagge
sconvolse la massa infuocata e la terra ferma scomparve e pochi Lemuri
sopravvissero per continuare la specie umana, ritirandosi in Atlantide.
In Atlantide l’atmosfera era satura di
nebbie fitte che lentamente si purificarono come l’evoluzione umana; gli
spiriti che guidavano gli uomini in formazione erano gli Angeli guidati da
Jehova e l’aria che si purificava conteneva lo spirito divino, gli umani
respiravano la corporeità di Dio. In Atlantide gli uomini avevano la magica
volontà di agire sul mondo vegetale ed erano uniti alla natura, inoltre erano
suddivisi in popoli o razze in numero di 7 e conservavano la memoria fortissima
delle esperienze di tutti gli appartenenti al popolo-razza.
Lentamente andarono formandosi le
cartilagini e le ossa per cui questi strani esseri chiamati umani cominciarono
a camminare in posizione eretta, ma soprattutto si operò la divisione dei
sessi: le forze solari erano sentite maschili, le forze lunari, femminili;
infatti, tutte le forze presenti nella massa terrestre indifferenziata erano
sentite come femminile, mentre l’energia solare agiva dall’esterno fecondando,
si formarono quindi, corpi differenziati maschili e femminili. Tuttavia
nell’uomo opera il sole nel fisico e la luna nell’eterico, nella donna
l’inverso, la luna sul fisico e il sole nell’eterico spiegando tanti aspetti
psichici e fisici, per esempio, la capacità
di sacrificio della donna è qualità maschile (eterico maschile), l’ambizione
dell’uomo è qualità femminile (eterico femminile). Il femminile conserva i
nessi di razza-popolo, il maschile tende a spezzarli per individualizzare
l’umanità, è l’obiettivo cui dobbiamo giungere: annullare e spezzare tutti i
nessi di stirpe e di razza per diventare sempre più diversi gli uni dagli
altri, si creeranno affinità di anime……
Ad un certo punto del processo evolutivo,
nel V° periodo atlantideo, la parte eterica della testa, che prima sporgeva
dalla testa fisica, si unì al cervello fisico sviluppando le attuali
caratteristiche: il calcolare, il contare, il giudicare, il formulare concetti,
l’intelligenza. Gli umani vivevano in comunità legate dal sangue e guidate
dall’autorità del più forte, dal capo ed avevano una grande comprensione per la
natura circostante, capivano tutti gli aspetti e i linguaggi della natura
circostante. Verso la fine di Atlantide (12-14 mila anni a.c.) un gruppo di
uomini progrediti, sotto la guida di un maestro, dalle terre vicine all’attuale
Irlanda, poi sommerse dal diluvio che fece sparire l’Atlantide ora sul fondo
dell’oceano atlantico, emigrò verso l’Europa diretto in Asia dove fondò il
centro della civiltà postatlantica che più tardi fondò la civiltà in India (I°
civiltà postatlantica) che ricercava l’antico legame atlantideo con le
divinità, il mondo fisico era maja, illusione, la realtà era nel contenuto
spirituale del mondo, Brahman. Anche in Europa c’erano riflessi della civiltà
atlantidea. (Il resto alla prossima puntata)
2)
L’attimo quantico
L’idea di vivere l’attimo presente con
pienezza senza contaminarlo è molto antica, fa parte del bagaglio di saggezza
dell’umanità, perché dà un senso profondo alla esistenza. C’è però da fare una
precisazione nel senso che l’attimo è una frazione del tempo calcolato dalla
mente umana che spezzetta l’eterno creando la sensazione di precarietà, del
fuggire del tempo stesso; se non si ha la forza di bloccarlo, viene a mancare
la terra sotto i piedi, non c’è certezza alcuna. E’ una delle cause più forti
di sofferenza mentale perché proprio mentalmente non si riesce a ricompattare
l’eterno, lo stato di essere in cui spazio-tempo sono come riassorbiti nel
fluire dell’energia cosmica.
Si è sempre ricercato un modo per riconquistare
l’eterno, in quanto noi umani avvertiamo per istinto di essere al di fuori del
tempo e dello spazio almeno in momenti particolari di coscienza. Un modo dei
tanti è quello di accettare e scegliere dalla corrente energetica, che ci viene
incontro dal passato, un pensiero o emozione, un evento o situazione o un
momento importante e viverlo a pieno senza contaminarlo nella sua essenzialità,
riconoscerlo nel suo significato intrinseco apprezzandone la peculiarità, è il
vivere hic et nunc, qui e adesso; cosa significa ciò?
Si richiede per vivere l’attimo in
questa logica, una capacità di ricezione cosciente (yin) che ci fa accettare e
riconoscere il senso di un determinato momento nel naturale fluire della nostra
esistenza; avendo la sensazione di essere sommersi dal flusso di energie
indistinte psicomentali e fisiche, possiamo decidere di scegliere un momento,
ad esempio, quello del mangiare e viverlo con intenzione ed apprezzamento, è
un’esperienza semplice ma significativa: infatti, durante il pasto si parla di
tante cose della giornata e altro ma non ci si concentra, come fanno i monaci,
sul significato essenziale dell’atto di assumere i cibi, fonte primaria di
ricarica energetica fisica, non si apprezzano
gli odori, i sapori, i colori e le forme e il modo di cucinarli e
presentarli e di assaporarli senza contaminarli mentalmente con parole ed
emozioni diverse. Si perde il senso del presente che può divenire eterno se
sperimentato con amore e attenzione…provarlo qualche volta con la presenza
amorevole di spirito, aprirebbe nuovi orizzonti di conoscenza e di emozioni, il
senso dello scorrere continuo e fuggevole del tempo si bloccherebbe, si
entrerebbe nell’energia che fluisce ma con la sicurezza dell’essere. E’ un
esperienza da farsi ripetutamente per capire l’importanza dell’attimo, frazione
dell’eterno, ma è un modo che segue la logica del pensiero lineare,
causa-effetto, cioè del flusso naturale degli eventi, pensieri ed emozioni tra
cui una persona sceglie di vivere un attimo senza contaminarlo mentalmente ed
emotivamente.
Esiste attualmente un modo più adeguato al
flusso delle energie pensiero, quello di provocare noi l’attimo con
l’intenzione e la determinazione di creare qualcosa di nuovo (jang), per
esempio, decidere il momento della meditazione, della preghiera, degli esercizi
di rafforzamento con autoaffermazioni o di collegarsi energeticamente ad una
persona o anche qualcosa di più semplice. Tale scelta è nuova, non è attirata
per karma come eventi pensieri ed emozioni
ricorrenti che attraversano la mente spontaneamente e giungono spesso senza
provocarli, questi rappresentano l’occasione per vivere l’attimo presente nella
logica dell’hic et nunc, mentre quando decidiamo noi (jang) è una scelta nuova,
cosciente e creativa, entriamo con la forza del pensiero, con la volontà di
sperimentare qualcosa di nuovo, quindi, è costruire un nuovo karma, è come un
salto quantico che invoglia sempre più a provare, sperimentare, si supera il
modo lineare di pensare ed agire, si entra nel flusso energetico quantico………..si
può avere la sensazione di essere veramente cocreatori della realtà che ci
circonda. In fin dei conti, non sappiamo che pensare con intenzione realizziamo
le nostre idee? L’attimo quantico vissuto consapevolmente ci aiuta in tale
processo…………….