Blog gennaio 2016
Il Karma
Secondo la vecchia e nuova energia,
il metodo per esaurirlo creando il
nuovo
“ Ognuno di noi si pone una serie infinita di
domande per capire come funziona il gioco della vita, per scoprirne il
meccanismo con le sue regole, soprattutto quando in certe circostanze difficili
e pesanti non riesce a modificare certi eventi, situazioni esteriori e il corso
dei propri pensieri e sentimenti ricorrenti: malattie, esperienze fallimentari
specie nei rapporti sentimentali, incapacità di realizzare quanto si insegue da
tempo.
Proviamo la sensazione più o meno inconscia di
trovarci di fronte ad un muro di gomma o di essere oppressi e costretti, da una
forza che ci sovrasta, a fare certe azioni buone o cattive e a seguire correnti
negative e condizionanti di pensieri emozioni e impulsi.
L’ancora di salvezza capace di farci superare l’angoscia, lo sgomento,
la paura, la ribellione e l’impotenza, è la conoscenza della legge del karma
semplice e concreta, la legge di causa ed effetto, che regola le conseguenze
delle azioni, pensieri e sentimenti compiuti da ognuno in vite precedenti.
La legge del karma è universale e si può
identificare nella divinità superiore, aldilà di ogni identificazione religiosa
cristiana, buddista, induista, taoista…
Conoscere e applicare
alla propria vita questa legge significa spiegarne le ragioni profonde e fare
un passo decisivo sulla via della autorealizzazione: tutte le contraddizioni,
gli eventi strani altrimenti incomprensibili si spiegano, non solo, ma si
sviluppa anche la capacità di creare le cause future di un destino diverso
positivo modificando il modo di pensare e di essere secondo i 5 principi
seguenti e plasmando le energie e le potenzialità in un progetto evolutivo
scelto consapevolmente.
1) Tutte le
aspirazioni, gli interessi e i desideri si trasformano nella vita seguente in
capacità.
2) I vari
pensieri, i quadri mentali ripetuti e visualizzati divengono tendenze e
attitudini.
3) Volontà di
agire diventa azione sul piano fisico.
4) Azioni
ripetute e indirizzate verso un determinato obiettivo divengono circostanze
favorevoli alla loro realizzazione.
5) Esperienze
diventano saggezza ma se sofferte e dolorose si trasformano in coscienza.
Ogni seme gettato
nella sfera del pensiero, del sentimento e dell’azione maturerà nella giusta
stagione, è riduttivo quindi ed autolesionistico lamentarsi del proprio
destino, anzi chi vuole percorrere un sentiero evolutivo deve farsi capace di
accettarlo in tutte le sue manifestazioni, e quando è il momento di saldare i
debiti karmici contratti, con azioni libere e altruistiche, e quando nei
momenti di serena disponibilità si sente la spinta a dare il proprio
contributo, libero da ogni condizionamento nell’attimo presente, il massimo e
il meglio di se stessi.
Tutto il lavoro che
si fa ora, crea reali capacità, attitudini e condizioni favorevoli ad uno
sviluppo consapevole e cosciente dove la paura, l’insicurezza, lo sgomento, la
sfiducia e l’ignoranza, insomma tutte le “male erbe” si bruciano come per
incanto……….” (Citazione
dalla conferenza: Il Karma e l’energia-amore: il metodo per superare limitazioni,
negatività e aspetti incomprensibili della propria vita alla luce della forza
cosciente dell’amore cosmico. Di
Mario Ramponi
Citazione dal: “Destino umano come scelta e creazione libera e originale
dell’individuo” di Mario e Walter Ramponi e-book
COSA E’ IL KARMA
Conoscere il
meccanismo del destino o karma, è la chiave di volta della nostra vita
perché facendoci capire il suo
funzionamento ci dà anche la possibilità di modificarlo secondo le nostre
intenzioni, se noi vogliamo.
Il problema del destino umano è uno dei più assillanti
e importanti da capire e da risolvere insieme con quello della vera libertà; si presenta con infiniti interrogativi specie nelle
circostanze difficili e dure: nelle morti improvvise di persone care e nelle
malattie, nelle esperienze di fallimento di rapporti umani e nell’incapacità di
raggiungere e realizzare ciò che più si desidera e per cui si combatte con
tutte le forze.
Infatti, nei momenti
in cui guardiamo in faccia la realtà, avvertiamo una sensazione più o meno
inconscia, ma reale, di impotenza di fronte ad un meccanismo che ci sovrasta,
ci opprime e ci costringe a fare certe azioni, a seguire certi impulsi per
quanto ci sforziamo di non volerlo fare; e soprattutto non ci permette di
modificare eventi e rapporti secondo la nostra volontà e i nostri desideri e
interessi morali e materiali.
E’ una esperienza quotidiana, che se non illuminata
dalla conoscenza delle leggi che governano il mondo, crea sgomento e angoscia,
paura, ribellione e impotenza che però ci stimolano a riflettere sull’enigma,
sul mistero del destino umano.
Nascono quindi, tre
tipi di domande su tale problema: 1) il
destino è governato da una forza misteriosa, di cui sfugge il senso umano,
forse una divinità capricciosa che distribuisce a suo piacimento il bene e il male?;
2) è regolato dal caso per cui è impossibile conoscere la sua legge? (Ciò crea
ribellione e stizza, perché almeno gli scienziati sono riusciti a capire che i
fenomeni naturali sono regolati da precise leggi conoscibili); 3) oppure esso è la conseguenza di azioni
compiute dall’uomo stesso secondo la legge di causa ed effetto, implicando
quindi la sua precisa responsabilità?
Noi rispondiamo senza
alcuna esitazione alla terza domanda con un convinto sì, perché ci permette di
penetrare in un mistero, il più studiato e discusso dai saggi e iniziati di
tutte le scuole antiche e moderne e accettato attualmente dalle persone di buon
senso, intellettuali e non.
La legge del karma
La legge che regola le conseguenze, gli effetti delle azioni compiute
dall’uomo, secondo la legge di causa ed effetto, si chiama KARMA. Esso
significa: azione e quindi fare, causare e commettere; implica una causa a cui
sono legati certi effetti. Viene anche definita Legge della Giusta
Distribuzione, nel senso che riporta a chi ha creato delle cause, le giuste
conseguenze attraverso le vite.
Nei testi sacri di
varie religioni, per esempio nella Bibbia, si fa sempre riferimento ad essa con
un esempio: quello che il contadino
semina, anche raccoglie. La legge di causalità che spiega tutti i fenomeni
della natura, è applicabile anche alla vita psichica e spirituale umana, ne
regola tutte le manifestazioni e gli aspetti. Se la divinità stessa, eterna e
assoluta potesse autodefinirsi, direbbe: “Io
sono la legge del Karma che regola tutti i mondi visibili e invisibili”. Tale definizione potrebbe sembrare una
affermazione integralista e dogmatica, ma più si procede nello studio e
nell’esperienza, più diventa reale.
Tale legge è la sola
che può spiegare il meccanismo complesso del destino umano e chi per mezzo
dello studio e dell’esperienza riesce a capirla e a viverla, compie un passo
importantissimo sulla via della liberazione interiore, perché agirà con perfetta
consapevolezza che gli eventi, le situazioni e i rapporti attuali sono gli
effetti delle sue azioni compiute anche in altre esistenze: saprà anche quali
effetti nel futuro corrisponderanno ai suoi pensieri e alle sue azioni. Non si
lascerà più afferrare dallo sgomento e dall’angoscia, ma sentirà di avere nelle sue mani lo strumento per modellare il
proprio destino presente e futuro secondo un programma consapevole.
Formazione del karma
Ora cerchiamo di capire, con alcuni esempi, come si forma il karma; è importante,
perciò, analizzare innanzitutto con attenzione tutti gli aspetti di azioni
ripetute meccanicamente o coscientemente.
Osserviamo e
riflettiamo sull’esempio di un boscaiolo mentre svolge il suo lavoro: esso crea
due tipi di effetti, gli uni ben visibili sul piano materiale: cataste di
legna e trasformazione del paesaggio
naturale (dove c’era un bosco, ora c’è una radura), gli altri e sono quelli che generalmente sfuggono ad una osservazione
attenta, rimbalzano sulla persona fisicamente e psichicamente. Infatti, il
continuo sforzo ed esercizio gli formano col tempo una struttura fisica
particolare e una abilità, una capacità ed attitudine caratteriale a fare quel
lavoro sempre meglio: i suoi pensieri, sentimenti e la sua volontà sono orientati
verso tale attività e con la ripetizione si scavano come un sentiero mentale
lungo il quale scorrono le sue energie psicomentali che causano le sue azioni.
Tali effetti psichici e fisici che rimbalzano su chi
agisce, già sono gli elementi costitutivi del Karma.
Se esaminiamo
tutti gli effetti delle infinite azioni e pensieri, sentimenti ed emozioni che
un uomo produce anche inconsciamente e vive nella sua esistenza, abbiamo
un’idea concreta del Karma individuale.
Le abilità acquisite e la predisposizione a fare certi
lavori divengono caratteristiche ben precise di quell’individuo che non lo
abbandoneranno più, perché fanno parte del suo bagaglio psichico, del suo DNA
spirituale che lo seguirà sempre attraverso le vite, come gli effetti del suo
agire sul piano materiale, come un cagnolino fedele segue il suo padrone.
Analizziamo ancora l’esempio di una persona che si lasci
affascinare ed attrarre dalla bellezza dei suoni della natura, perciò si
avvicina alla musica che li esprime con armonia, inizia a studiarla
esercitandosi con uno strumento e, se lavora con impegno, lo userà con abilità
e con risultati piacevoli: produrrà un suono armonico che si può ascoltare e
gustare con i sensi fisici (effetto esteriore), dall’altra si creerà
un’attitudine e una sensibilità a cogliere e a penetrare nell’armonia dei suoni
(effetto interiore).
Anche un individuo che fa buone azioni verso il
prossimo, creerà delle conseguenze
concrete sul piano fisico, regalando vestiti, cibo e denaro a chi ne ha bisogno
e mettendo a disposizione anche le sue energie sul piano psichico; perciò si
formerà con la ripetizione delle sue azioni nel tempo una precisa attitudine a
fare del bene, che diventerà sua caratteristica personale, come una
predisposizione istintiva a sfruttare ogni occasione per fare del bene.
Da tali esempi si
possono trarre alcune regole sul meccanismo della legge del karma: l’essere umano crea con il suo pensare ed
agire due tipi di cause e riceve due tipi di effetti che si ripercuotono nella
sua esistenza successiva: alcuni sul piano materiale (karma esteriore) in rapporto alle azioni fatte; altri sul
piano psichico (karma interiore) in
relazione ai pensieri, sentimenti ed emozioni espressi e vissuti.
Se riflettiamo bene, non abbiamo fatto altro
che applicare alla vita fisica e psicospirituale umana per spiegarne alcuni
aspetti più profondi, la legge di
causalità, che regola tutti i fenomeni naturali. Infatti, sarebbe impossibile spiegare qualsiasi fenomeno senza
ricorrere ad una corrispondente causa; quindi, è impensabile che esistano per
un essere umano degli aspetti, come le caratteristiche psicofisiche e mentali,
ed avvengano eventi esteriori, che non siano effetti di cause ben precise,
anche se ignote a noi per la nostra limitatezza.
Karma e reincarnazione
E’ chiaro che la
legge del karma è strettamente legata alla
legge della reincarnazione attraverso la catena delle numerose vite
terrene; se qualcuno per suoi motivi non crede in tale realtà, dovrà seguire un
altro tipo di argomentazioni come quelle trattate nello strumento
“Autorealizzazione, l’altra via”.( vedi L’autorealizzazione….)
Secondo tali leggi, karma e reincarnazione, anche il santo
e il delinquente, il genio e l’assassino, il benefattore o il malfattore non
sono altro che il frutto, la conseguenza di vite in cui ciascuno di essi ha
seminato abbondantemente pensieri e azioni in una certa direzione, nel bene o
nel male, in quanto nulla fa parte del carattere di una persona che non sia
stato precedentemente pensato, agito e
vissuto consciamente o inconsciamente.
Esempi di formazione del karma
Ora vediamo come si formano le caratteristiche
acquisite di un individuo: capacità, attitudini, qualità e tendenze, che
costituiscono il suo bagaglio caratteriale e come si attirano gli eventi e le
circostanze sul piano fisico.
Ricorriamo
all’esempio di una persona desiderosa di acquisire la conoscenza in un preciso
campo, per esempio, quello scientifico-naturalistico: essa comincia ad
interessarsi e ad informarsi su certi argomenti e problemi specifici dei
fenomeni della natura, si sforza di capire i concetti più profondi ed elevati
con lo studio e frequentando persone preparate e ambienti in cui si parla di fenomeni naturali
e di esperimenti, di calcoli e di aspetti della vita minerale, vegetale e
animale; vuole fare qualcosa e desidera farsi una cultura in quel campo, perciò il suo interesse diventa continuo
occupando e convogliando tutti i suoi pensieri ed energie fisiche e mentali
verso tale obiettivo.
Nella vita attuale allargherà gli orizzonti della sua
cultura, godrà di questi nuovi interessi ma è molto importante capire cosa le
succederà al ritorno nella vita successiva.
I desideri profondi
e l’aspirazione continua ad acquisire la conoscenza scientifico- naturalistica
si trasformeranno, nel bagaglio delle sue qualità acquisite, in capacità di
capire facilmente idee, concetti e linguaggio difficili per altri e incontrerà
concretamente opportunità, occasioni per maturare, sviluppare ed esprimere tali
facoltà; la volontà di fare si
trasformerà in capacità di attirare condizioni favorevoli ad agire in
tale direzione; i pensieri ripetuti si trasformeranno in tendenze che lo
spingono ad approfondire quel campo di indagine e di conoscenza.
Il fatto che molte
persone manifestino precise capacità e tendenze e incontrino opportunità per
agire, significa che esse hanno già operato in quel campo e sono pronte
attraverso le occasioni che si
presentano, a far tesoro delle loro
attitudini e intuizioni istintive trasformandole in azioni concrete, ne
raccolgono, magari con qualche difficoltà, i frutti come opportunità di lavoro
e di riconoscimenti e, se hanno una
coscienza sviluppata, come maturazione interiore.
Quando incontriamo
persone di grande saggezza, capaci di trovare per ogni situazione di vita una
spiegazione e di consigliare il modo migliore per affrontarla e per ogni
problema la soluzione più consona; o individui di notevole competenza in un
settore di vita, dobbiamo pensare che le capacità, che magari invidiamo loro,
sono la elaborazione di numerose esperienze fatte in tal senso nelle vite
precedenti. Se poi vediamo persone che incontrano nel mondo fisico circostanze
e situazioni favorevoli che consentono loro di raccogliere con una certa
facilità meriti e riconoscimenti morali e materiali, come ricchezza, fama e
notorietà, è segno che queste sono almeno di una vita ancora più esperte e
mature in quel campo, perché raccolgono gli effetti di sacrifici, di lavoro
costante, di esperienze dolorose vissute e di volontà tesa inflessibilmente
verso quell’obiettivo.
Quindi, ogni qualità, capacità e conseguimento di
risultati è frutto di lavoro, di esperienza anche dolorosa e può essere
acquisita da chiunque, purché lo voglia e lavori con concretezza e volontà.
Allora, quando esprimiamo giudizi di valutazione su
noi stessi e sugli altri o quando ci lamentiamo del nostro magro bagaglio di
qualità, ignoriamo la legge del karma che restituisce vita per vita quanto uno
si è conquistato.
Omissioni e limitazioni
Come esistono
principi attivi che permettono di operare costruttivamente, esiste anche un
aspetto mai considerato in tutta la sua grande importanza e spesso trascurato: le opportunità di fare qualcosa e le
facoltà non soddisfatte o non coltivate si trasformeranno nelle vite successive
in limitazioni anche fisiche delle proprie capacità. Non
coltivare interessi e le facoltà corrispondenti, scartare certe opportunità e
certe circostanze favorevoli, equivale a far appassire dei rami della
pianta-uomo; tutto quello che un
uomo sente, lo deve coltivare, magari a livello mentale, non lo deve far
disseccare (è chiaro che ci riferiamo a facoltà e interessi che non ledano i
diritti e il rispetto degli altri).
Attività pensante creatrice del destino umano
Da tale serie di
principi elencati si può dedurre che l’essere umano è una autocreazione
responsabile di tutto quello che è ed ha nelle sue mani uno strumento poderoso
di cui non conosce, se non in minima parte, il potere: l’attività pensante che attraverso le immagini mentali forma e plasma
l’essere umano al presente e in divenire.
Tu sei ciò
che pensi: questa è una massima presente in tutte le dottrine e insegnamenti
e iniziazioni ad una vita spirituale
superiore, perché è l’espressione di una realtà profonda ed eterna.
Ciò significa che
l’uomo con la sua attività mentale può elaborare la sua evoluzione lungo una
serie di obiettivi programmati (s’intende che non possiamo limitarci ad una
sola vita). Può, se vuole, diventare
artista, per esempio, e per questo deve seguire i principi precedentemente
illustrati: prima comincia a pensare al tipo di arte che gli piace, immagina di
comporre o di eseguire opere con il relativo linguaggio artistico, lo desidera
con grande entusiasmo, interesse e convinzione, e si sforza di praticarla
spinto dalla volontà di fare; più questa è forte e tenace e più rapidi e sicuri
saranno i risultati.
Cosa avviene ad una
persona, che abbia programmato e operato in tale modo, alla successiva
incarnazione?
Tutti i desideri, le aspirazioni, i pensieri ripetuti
e la volontà di fare si saranno maturati nella sua interiorità nel periodo tra
la morte e l’incarnazione seguente e trasformati in capacità, tendenze e
possibilità di azioni; la legge del karma lo spingerà ad incarnarsi in una
famiglia i cui genitori hanno già sviluppate le facoltà richieste per
quell’arte desiderata, ad esempio per la musica o per la pittura o per la
poesia e lo doterà di una adeguata struttura psicofisicomentale adatta ad
esprimere quel tipo di arte coltivata nella vita precedente.
Tale esempio
può essere esteso all’acquisizione di tutte le facoltà fisicomentali che un
uomo possa desiderare di possedere.
Chi ha costanza e
volontà di fare può veramente sviluppare le facoltà, le attitudini e le
capacità che desidera. Non è questa
teoria fantascientifica, ma una via di realizzazione basata sui principi della
legge di causalità.
Noi attualmente siamo ciò che abbiamo pensato, sentito
e voluto attraverso le vite; se vogliamo trasformarci dobbiamo iniziare un
lavoro cosciente, intenso e continuo secondo gli obiettivi che ci prefiggiamo,
altrimenti soggiaceremo all’influenza delle forze dell’ostacolo non riuscendo
mai a diventare esseri consapevoli e autonomi, coscienti e padroni del nostro
destino.
Si intende
naturalmente che occorre darsi da fare, lavorare e seminare cioè creare
interessi e spinte in diverse direzioni, verso l’arte e la scienza, la tecnica
e tante altre attività fisiche, ma soprattutto sviluppare l’autoconsapevolezza
che permette di individuare le linee direttive del nostro karma.
Anche se gli interessi e gli impulsi sono un po’
caotici all’inizio, non fa niente, l’importante è muoversi e acquisire
coscienza che si sta elaborando e plasmando il proprio destino con la stessa
fiducia ed entusiasmo che ha il contadino, quando lavora il suo campo per
ricavarne un buon raccolto.
Quel sentimento
d’impotenza, di sgomento e ribellione di fronte alle esperienze più dure della
vita, alle circostanze che non si possono cambiare, scompare perché la legge
del karma, per quanto dura e inflessibile, se si è capito il suo meccanismo,
permette di arrivare dove si vuole, cioè di progettare un risultato e di
predirne il futuro con la stessa certezza di un esperimento scientifico.
La legge del destino non distrugge la libertà individuale,
ma se impugnata attivamente la favorisce e la stimola aiutando l’uomo a creare
con entusiasmo il suo futuro.
Riflessioni
e considerazioni
Il
Karma è in sostanza la Legge di causa–effetto, applicata alla esistenza psicofisicospirituale
umana e non solo, perché regola anche la vita di tutti i mondi invisibili, ed è
sentita da noi umani spesso erroneamente come un peso, una punizione, un
capestro, senza considerarne invece tutti gli aspetti positivi nella vita di
ciascun individuo che è diretta conseguenza fisico - spirituale di tale legge.
E’ bene, quindi, chiarire in modo
inequivocabile il suo significato reale, obiettivo e libero da implicazioni
troppo personali………..se ne può dare anche una definizione in
termini energetici chiara e semplice: il Karma è l’energia personale che ci
portiamo dietro da tutte le vite passate,
come una 5° essenza di tutte le esperienze-ricordo vissute, sofferte e
gioite, negative e positive, passate in questa vita attraverso il velo della
reincarnazione…..non è punitivo o costrittivo assolutamente (chi lo
sente tale, non ha ancora capito il suo senso) ma è educativo, vedremo
come……..attenzione! però non è una monotona ripetizione di cause ed effetti
perché, grazie al libero arbitrio, ci sono sempre occasioni nuove e originali
per affermare la propria libertà di scelta, come faremo fra poco.
Prima di domandarci quali sono le sue
manifestazioni e come si forma, è opportuno conoscere quali sono i suoi effetti
attuali e immediati su di noi persone dotate di corpo fisico e corpi sottili:
eterico, astrale e Io, perché noi, come siamo “confezionati”, con tutti gli
aspetti positivi e negativi fisici e morali, siamo gli effetti del nostro pensare,
sentire ed agire di vite, vite e vite…………
Cominciamo dal corpo fisico: esso è la copia-effetto sensibile,
visibile e concreta di tutti i processi psicospirituali attraversati, dopo
l’ultimo trapasso, nel mondo spirituale prima della rinascita in questa vita
(per ogni aspetto fisico, c’è una causa
spirituale che si può conoscere attraverso diverse tecniche), così come i comportamenti, le
caratteristiche fondamentali della nostra personalità (attitudini, qualità e
tendenze) che costituiscono il corpo eterico e le emozioni, i sentimenti le
passioni e gli istinti che danno vita al corpo astrale e infine il senso
dell’Io nella sua struttura cosciente, sono sempre effetti del passato (la
numerologia li scopre e dà il modo per “curarli”), per cui se una persona segue
soltanto gli impulsi, gli istinti e i suggerimenti che le provengono
inconsciamente, non fa altro che seguire e ripetere il proprio karma passato;
se invece, come
diremo avanti, sceglierà liberamente di rilasciare il suo karma passato, cioè
di aprirsi alla sua nuova energia-pensiero in modo mirato, proverà la
soddisfazione di crearsi veramente e concretamente un nuovo destino, positivo,
radioso e costruito a sua immagine cioè secondo il suo pensare cosciente…
Quindi, conoscerne il meccanismo è la
chiave di volta della nostra vita perché, se capito, abbiamo la possibilità di
modificarlo secondo le nostre intenzioni…Sì….. lo possiamo, vincendo quella sensazione di impotenza di
fronte ad un meccanismo che ci sovrasta, ci opprime e ci costringe a fare certe
azioni e a seguire certi impulsi che talvolta non vogliamo e ci fa ignorare
però tutti gli aspetti positivi che sono parte indissolubile di noi…cioè tutte
le qualità le attitudini, la 5° essenza di noi stessi….
Allora
che cosa è il karma? Ripetiamo: è la
legge che regola le conseguenze e gli effetti di pensieri, sentimenti e azioni
compiute in vite precedenti secondo la legge di causa-effetto (viene anche
definita Legge della Giusta Distribuzione o di Conseguenza) e regola tutti i
mondi visibili e invisibili……..come abbiamo detto inizialmente……..
Come si forma? Per capire bene, occorre
riflettere considerando il fatto che noi umani generiamo, per ragioni di vita, continuamente
pensieri, sentimenti e azioni ripetute meccanicamente o consciamente: se noi
pensiamo o compiamo azioni coscienti o no con continuità, scaviamo un sentiero
energetico lungo il quale scorrono le nostre energie fisiche e mentali che
creano effetti-conseguenze che rimbalzano prima di tutto su chi le emette
formando il suo karma individuale…..(esempi pratici).
Se pensiamo a tutti gli effetti delle infinite azioni, pensieri e
sentimenti ed emozioni che causiamo anche inconsciamente durante il nostro
vivere quotidiano, abbiamo un’idea concreta del nostro karma personale futuro………….estendiamo tale considerazione
alle numerosissime vite trascorse e ci renderemo conto delle cause di
tutte le nostre qualità interiori (capacità, attitudini, limiti e carenze), della
nostra fisicità (stato di salute o malattia) e degli eventi situazioni e
rapporti che incontriamo ( relazioni
personali sentimentali, familiari, di lavoro e altro) che hanno a che fare solo
con noi perché li attiriamo……………spesso sono rincontri di persone con cui
abbiamo avuto a che fare in vite passate.
Però
occorre anche chiarire e rassicurare che nella nostra vita c’è comunque un
notevole spazio per esercitare il nostro libero arbitrio, la nostra scelta; per
esempio, sta a noi capire se un rapporto o una situazione è nuova o conseguenza
di vite passate e scegliere liberamente il da farsi, c’è spazio nuovo.
Tecnica tradizionale di liberazione
dal karma passato
Esiste una tecnica tradizionale per esaurire
il karma personale, che sviluppa alcune capacità qualità e sentimenti, quella
di vivere con consapevolezza e accettazione, comprensione e perdono tutti gli
eventi situazioni e rapporti che incontriamo nella nostra esistenza specie se
negativi……nasce dalla consapevolezza di attirare ogni fatto esteriore e ogni
corrente di pensieri per legge di attrazione con lo scopo di riparare errori
commessi in altre vite e riprendere quanto lasciato incompleto ma non in senso
punitivo o coercitivo, solo in senso educativo per capire ciò che dobbiamo fare
per costruire una vita spirituale e materiale consona alle nostre intenzioni e
aspirazioni.
A questo punto è giusto definire il karma
secondo gli insegnamenti di un’alta entità-guida di noi umani, Kryon, il quale afferma nelle sue canalizzazioni: il
karma è l’energia dell’incompletezza perché svolge il ruolo di un motore di
crescita spirituale che spinge sempre a raggiungere la perfezione senza mai
raggiungerla (ma
ti fa camminare nel nuovo, se lo scegli) ed è una predisposizione, non predestinazione,
un potenziale che siamo liberi di
alimentare o stoppare, secondo il nostro libero arbitrio….ma se decidiamo di
vivere la dimensione dell’hic et nunc, raggiungiamo una nuova consapevolezza
che ci fa sentire il tutto presente e il nostro essere multidimensionale capace
di accedere alle energie sottili.
La
tecnica, se così si può dire, consiste nel prendere consapevolezza di una
realtà fisica o spirituale, specie negativa, analizzarla in tutti i suoi
aspetti cercando di capirne il senso e il messaggio, accettarla con spirito di
comprensione e viverla fino in fondo anche con sofferenza, fastidio e ansia
senza risparmio mettendosi in gioco (ci vuole volontà e intenzione); dopo un certo tempo, se abbiamo vissuto l’esperienza a fondo,
potremmo avvertire come un senso di liberazione o alleggerimento dalla
pesantezza e dalla coercizione dell’evento. Se durante l’esperienza abbiamo la
forza di sostituire il negativo con il positivo, applichiamo inconsciamente la
tecnica dell’Innato, cambiamento di coscienza…(di cui parleremo nel prossimo incontro)……