giovedì 2 dicembre 2010

Gioventù e maturità crescente

Blog dicembre 2010


 

Di questi tempi non si sente parlare d'altro che di giovinezza in tutte le sue espressioni e si sottovaluta la maturità che avanza: nello sport (è chiaro), nella moda (si può capire) ma in specie nei comportamenti quotidiani e nello stile di vita per cui persone mature e adulte si atteggiano, per non essere criticate, a giovani poco più che adolescenti, suscitando talvolta un sorriso bonario di compatimento che può talvolta essere scambiato per invidia.

Ciò è dovuto ad una esigenza profonda di mantenere positività, energia viva e sempre rinnovabile, originalità e adeguamento costante ai cambiamenti che avvengono con grande rapidità nella società in cui viviamo, suggeriti dai mass-media, ma questo è il senso positivo che percepisce una persona adulta, non sicuramente i giovani che mancano di esperienza e di ideali morali adeguati, essi ne colgono solo gli aspetti esteriori privi del minimo sostegno morale fondato sulla esigenza di una crescita personale e li esasperano al massimo; basti notare la funzione martellante dei mass-media che trasmettono modelli sempre nuovi in ogni campo, dalla tecnologia più avanzata, alla moda e alla cultura del corpo, all'arredamento più originale e giovanile della casa, ma è molto difficile sentire, salvo rare eccezioni, reali proposte e stimoli a mantenere giovane non solo il corpo ma anche la psiche, per aumentare l'energia mentale creativa, per superare la paura e le negatività in genere e il decadimento non solo fisico, per sviluppare concrete capacità di affrontare una crescita morale e spirituale della persona.

Indubbiamente siamo nel periodo storico in cui ognuno, giovane o anziano, è lasciato a se stesso libero di seguire ciò che meglio fa per lui per autorealizzarsi ma tale parola autorealizzazione, se viene accolta come programma di vita, è uno stimolo notevole a lavorare sul proprio carattere per migliorarlo affrontando gli eventi quotidiani come occasioni di prove e di sfide con se stessi; ma così come si svolge la vita sociale e morale cominciando dalla famiglia e dalla scuola alle relazioni interpersonali a tutti i livelli, i valori della forza e della originalità, della novità e della curiosità, della modernità e dell'aggiornamento continuo proprio della giovinezza, sono valori solo esteriori privi di qualsiasi significato ideale riferendosi all'esteriorità e all'apparenza perché la maggioranza dei giovani ha paura della vita, non ha certezze spirituali, non è stimolata a capire il senso profondo delle esperienze, in poche parole non sa sfruttare a pieno gli aspetti positivi della gioventù, quando questa passa, allora i più sensibili se ne accorgono.

Invece le persone mature in crescita, se si risvegliano ai bisogni spirituali che con l'età si fanno sempre più forti ed impellenti, possono veramente attraverso lo sviluppo della consapevolezza e l'interesse per una crescita evolutiva, raggiungere un soddisfacente stato di serena accettazione, di consenso e stima di sé.

Sulla carta i maturi crescenti hanno diverse possibilità di sentirsi più realizzati ma hanno un nemico temibile che li attacca subdolamente e non li molla, i modelli di efficienza e di bellezza fisica molto condizionanti ma estremamente superficiali. I maturi, a seconda dell'età, (la sapienza numerologica la suddivide in 3 cicli di 27 anni ciascuno) avvertono gli stimoli, intorno ai 50, per sviluppare una conoscenza che scenda più in profondità e risponda ai quesiti esistenziali: - Chi sono io? Che senso hanno la vita e la morte, le malattie e le esperienze negative? ricercando risposte soddisfacenti che diano sicurezze e un sereno stato d'animo di equilibrio e armonia.

Analizzandosi con obiettività ci si accorge che quanto più si avanza nell'età, tanto più nelle persone sensibili e mature si accende il bisogno di certezze interiori e interessi che soddisfino la voglia di conoscersi e conoscere. Se poi una persona matura conserva il suo entusiasmo giovanile, la curiosità e il desiderio di aggiornarsi e modernizzarsi continuamente, ritengo che avanzi crescendo nella giusta misura.

Molti rimpiangono la propria giovinezza perché hanno perduto diverse occasioni e possibilità di realizzare ciò che ancora desiderano ma in compenso apprezzano molto di più il loro stato attuale e quegli sprazzi di vitalità giovanile che spesso capitano; nessuno meglio di un maturo sa apprezzare la bellezza e tutti gli aspetti giovanili specie nelle esperienze sentimentali non superficiali ma consapevolmente vissute e in quelle di lavoro e di cultura.

Il maturo sa che cosa dà nei sentimenti, nelle emozioni e nei pensieri, sa cosa prende in cambio ma nella maggioranza dei casi dà di più a meno che non sia un inconsapevole, insensibile e complessato con molti aspetti del suo carattere non espressi armoniosamente e al momento giusto in giovinezza.

Voglio far capire ai maturi crescenti come me, o giù di lì, che la vita offre occasioni di ricercare e apprezzare ed esprimere, valori decisamente soddisfacenti: l'amicizia amorevole, la conoscenza a tutti i livelli, l'arte attiva cioè creativa e come fruizione del bello, la disponibilità e la condivisione partecipazione alla vita altrui, l'attività culturale in cui si esprimano i frutti di esperienze di studio e ricerca, l'amore per la natura per tutto ciò che offre a persone sensibili ….. purché si conservi l'animo aperto all'apprezzamento del bello, del vero e del bene.

La domanda bruciante è però questa: - Come la mettiamo con la decadenza del corpo fisico? La risposta è per ognuno uno stimolo a cercare il giusto equilibrio tra fisico e psicomentale nel senso che occorre senz'altro rendersi conto di certi limiti che si accentuano sempre più col tempo, accettarli e conviverci senza lasciarsi troppo condizionare.

Nella ricerca di tale equilibrio si manifesta il valore e lo spessore dell'individuo; conosco persone in età avanzata, 85-90 anni e oltre, che mantengono la mente lucida e attiva e una psiche piena di interessi e disponibilità verso il prossimo e la vita in genere, con cui è sempre motivo di arricchimento parlare e frequentarli; non sono quelle persone che ti scaricano addosso l'elenco dei loro disturbi e malattie pretendendo attenzione ma partecipano e condividono le esperienze altrui con spirito giovanile: è una conquista che non tutti sanno fare ma sarebbe giusto almeno tentarci.

Il corpo fisico va rispettato e curato ma inteso anche come strumento della mente e del cuore nel senso che non deve essere solo goduto fine a se stesso ( molte persone lo curano soltanto per goderne l'aspetto esteriore narcisistico) ma come mezzo per realizzare intenti e aspirazioni, progetti e sogni.

Quando il fisico è considerato strumento per una realizzazione spirituale nel mondo materiale, non è più esso che condiziona ma la coscienza, lo spirito dell'individuo che lo conduce e guida; ci sono tantissimi esempi di persone molto anziane per le quali la vita sembra essersi arrestata, nel campo della scienza, della medicina, della religione, della cultura e delle esperienze socio-politiche non solo del nostro paese, che esprimono saggezza sofferta e sperimentata, come una luce indicante la direzione da seguire per una vita che merita di essere affrontata e vissuta con amore.

Il giovane raramente può essere faro di luce perché deve consumare il suo karma ricco ancora di desideri, istinti e impulsi che vanno vissuti fino in fondo per essere realizzati ed esauriti. Ecco perché si stimolano i giovani a sviluppare la consapevolezza delle proprie potenzialità pregi e difetti, appunto perché così riescono a rafforzare le energie che daranno frutti ricchi nell'età matura.

Insomma la vita va capita e apprezzata nel suo ritmo di sviluppo ciclico: infanzia, adolescenza, gioventù e maturità crescente per sfruttarne tutte le occasioni che può offrire sempre in rapporto al karma personale. L'aspetto che crea talvolta un non so che di rabbia è che si capiscono certe verità e realtà quando le occasioni sono già passate ma, consolazione tardiva ma sempre valida, la consapevolezza ben gestita conserva il senso dell'eterno, cioè il continuo rapporto con la spiritualità che rettamente intesa supera le barriere del tempo. Credete, non sono solo parole!! Si tratta di superare le normali barriere del tempo e dello spazio da cui la nostra mente terrena è condizionata (la fisica quantistica aiuta molto in questo senso), allora la maturità crescente si accetta, si apprezza e diventa fonte di soddisfazione e gratificazione perché fa conoscere aspetti, anche nell'amore, che un giovane sotto la tempesta degli ormoni che impazzano non può immaginare né vivere. Provare per credere!!!


 


 

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mercoledì 1 dicembre 2010