giovedì 25 luglio 2013

blog luglio 2013



Blog luglio 2013
Pensieri e riflessioni sul karma
in rapporto alla malattia
          Quando si parla di karma relativamente a condizioni ed eventi quotidiani comuni, si intende legge di causa ed effetto con due significati affini ma con lievi sfumature: predisposizione e predestinazione, due parole molto dure perché riducono e condizionano, specie l’ultima, fortemente la libertà dell’individuo. Di predisposizione si può parlare quando ci accorgiamo di attirare nella nostra vita eventi, situazioni e rapporti di una certa qualità, di un certo tipo che lasciano però un margine di scelta di azione abbastanza ampio e anche libero, (le definisco esperienze leggere) ma quando avvengono nella vita di una persona eventi gravi, come malattie invalidanti, rapporti conflittuali pesanti, esperienze difficili e sofferenze di varia natura persistenti e tali da incidere pesantemente sul modo di vivere, il karma non è soltanto predisposizione  ma soprattutto effetto di cause fisiche, psichiche e spirituali più profonde risalenti a vite passate e non predestinazione.
         Prendiamo come esempio lo stato di malattia;  quando si ragiona sugli aspetti più evidenti di una malattia grave e invalidante che colpisce specie una persona a noi vicina ( le emozioni e i sentimenti sono molto forti), non si può fare a meno di risalire a cause originate in vite passate in cui si è pensato, sentito e agito creando una certa corrente energetica: pensieri, sentimenti ed emozioni ripetute, costanti e perseveranti hanno creato un sentiero energetico che, secondo la legge dell’attrazione, si ripresenta attirando, come ultima manifestazione concreta ed evidente, il processo di malattia, affezione di un organo o di una funzione che può portare alla morte fisica e/o contemporaneamente  (questo è l’aspetto più importante) alla non accettazione, alla ribellione, alla negazione di ogni legge di giustizia spirituale e di speranza, alla sfiducia e al nulla (morte spirituale);   quindi, certi aspetti della vita individuale (particolarmente le malattie) sono proprio l’effetto concreto e spesso decifrabile (da persone coscienti e consapevoli della legge di attrazione) di comportamenti, pensieri negativi e azioni compiute in vite passate che ritornano con il preciso scopo di essere riconosciuti, accettati e risolti spiritualmente con l’energia di amore incondizionato. Tale è il significato ultimo della malattia e delle esperienze più dure e condizionanti attirate per karma.
            Allora, quale può essere il giusto modo di affrontare tali esperienze dure e condizionanti di malattia? Considerando il livello attuale raggiunto nel campo delle energie-pensiero di amore, ritengo che le energie-pensiero, ben incanalate e mirate con formule di autoterapia e preghiere, possano essere di un estremo aiuto talvolta risolutore (dipende dal grado di maturazione raggiunto dalla persona in questione) del processo di malattia. Perché ricorrere a tale aiuto?   Perché la malattia, oltre al suo aspetto fisico, che attacca organi e funzioni vitali, si manifesta pesantemente come corrente di pensieri, sentimenti ed emozioni negative, devastanti e condizionanti: questo è il bagaglio karmico che accompagna lo stato di malattia, di cui la sofferenza e il dolore sono la diretta conseguenza della causa karmica, su questo occorre lavorare. Ma prima di arrivare all’esercizio consapevole con le energie-pensiero di amore per superare la durezza di certe esperienze, è giusto anche provare altre vie.
     Infatti, come si supera praticamente l’effetto karmico, l’evento particolare? Ci sono sostanzialmente tre modi: il primo, vivendo fino in fondo l’esperienza con sofferenza e dolore, si compensa consapevolmente o no il debito karmico, anzi, il patimento, l’angoscia e la pena che accompagnano l’evento karmico, secondo la legge karmica del compenso, ripagano con effetti altamente positivi e in questa e soprattutto nella vita successiva. Infatti, risulta da indagini svolte tramite spiriti ascesi, che una persona particolarmente bella, dalle forme perfette armoniche e avvenenti, come se ne vedono tante nei mass-media, può avere attirato il suo corpo fisico come premio per le sofferenze, i dolori e le limitazioni vissute in vite passate. E’ facile accorgersi di tale verità quando si incontra una persona che non esprime nel suo carattere, cioè nel suo contenuto interiore, la bellezza e l’armonia delle sue forme esteriori. Ne ho conosciuti tanti di uomini e donne  che danno piacere estetico, sensazioni belle ma tutte superficiali; mi sembra di vedere una bella carrozzeria attraente affascinante e talvolta anche stupenda, però, quando entro in contatto con il motore: sentimenti, pensieri, emozioni e comportamenti, cioè quando parlano e agiscono, mi accorgo che l’avvenenza, il fascino e la bellezza esteriore non è espressione della loro interiorità, sono volgari insensibili, sgradevoli, poco intelligenti…….ma hanno un corpo bello!! Certo! riscuotono il compenso di sofferenze, limitazioni e patimenti passati! E’ una constatazione che risulta da sottili riflessioni su comportamenti e stati di essere di certe persone, in tali condizioni siamo sempre legati e condizionati dal karma passato.
     Allora, come si può fare per creare un nuovo karma positivo, libero e aperto al futuro? Questo è il nodo fondamentale, è l’obiettivo verso cui sono diretti tutti i nostri sforzi di conoscenza e realizzazione. Ecco il secondo modo: la condizione fondamentale è accettare con umiltà, speranza e  fiducia piena nella guarigione la propria situazione fisica e psicospirituale  cercando di immettere con costanza e pazienza energie nuove nel modo di pensare e nelle emozioni consce ed inconsce, ciò significa recitare formule mirate con forte intenzione, calore e fede profonda a mò di mantra, con una continua pratica (come si prendono farmaci ad orario, così si devono recitare le formule). In sostanza le formule dovrebbero suscitare energie positive opposte al male in atto; esempio: durante il processo di malattia nascono pensieri di morte, di disfacimento, di paura, di debolezza, di impotenza e incapacità, di annullamento…. Una gamma illimitata di pensieri ma soprattutto sentimenti ed emozioni negative, ebbene, le formule devono suscitare vita, rinascita e coraggio, potere mentale e spirituale, affermazioni di fiducia e gioia di vivere essere e amare; tale dovrebbe essere il contenuto delle autoaffermazioni!
        Non nascondo che è una pratica o esercizio difficile da farsi perché lo stato di malattia tende ad offuscare specie la volontà di reazione ma ci sono persone che ottengono risultati insperati proprio perché riescono a superare l’iniziale ostacolo con volontà e forte  intenzione di guarigione.      Parecchie persone, se non la maggioranza, mancano di questo stimolo all’azione diretta, vale molto in questi casi la preghiera alle forze dell’IO SONO e ai suoi intercessori, arcangeli e angeli per suscitare la volontà di azione.
       Quando alcune persone affermano che il karma si può superare, quindi, occorre sapere che nel momento in cui recitiamo autoaffermazioni positive, immettiamo nuove energie che per legge di attrazione attireranno effetti positivi in questa e nella prossima vita ma  il processo di malattia, quando colpisce, richiede un pareggio con l’accettazione del dolore e della sofferenza; ci sono però dei casi (registrati naturalmente) in cui le persone sono talmente penetrate nell’energia-pensiero d’amore con la conoscenza e la pratica spirituale, che  operano una autoguarigione psicospirituale sorprendente con effetti immediati sulle condizioni fisiche che sanno del miracoloso, bruciando tutte le resistenze e i condizionamenti.
       Il terzo modo è rappresentato da un intervento esterno alla persona sofferente, di individui che, conoscendo e praticando per loro volontà libera la legge dell’amore incondizionato, donano le proprie energie-pensiero attraverso la pratica  della guarigione con la telementazione. Tali individui sono i maghi Merlino della nuova era e lavorano in silenzio con entusiasmo e amore, con l’unica volontà di aiutare a guarire nello spirito e nel corpo chi ne ha bisogno. Se ne è parlato nell’articolo sulla Tecnica di guarigione attraverso la telementazione, pubblicato sul blog Humanus…..e in quello Incontro di maggio a S.Giovanni.
         Il processo di malattia è un’occasione importantissima ricercata inconsciamente dalla persona malata, perché programmata prima di rincarnarsi, per operare una sostanziale trasformazione dell’Io profondo in senso positivo nella linea della propria evoluzione, se si vive il processo con accettazione, consapevolezza, fede e speranza di guarigione.  E’ il caso di osservare quali cambiamenti di carattere manifestano quelle persone che vivono una malattia grave e invalidante con accettazione e consapevolezza e quelle che non hanno capito il senso della prova e si lasciano travolgere da paure, offuscamento di coscienza  e senso della fine.