martedì 17 febbraio 2015

blog febbraio 2015

Blog febbraio 2015
Il “grande viaggio” attraverso i mondi dalla creazione ad oggi, secondo la tradizione cristiano-rosacrociana; il significato profondo della vita attuale
         L’essere umano eterno, immortale, unico e irripetibile, scintilla divina, in questa incarnazione sul pianeta terra ha un compito: realizzare con il suo libero arbitrio il bene e il vero sconfiggendo l’egoismo con rapporti improntati all’amore che supera i vincoli di sangue. Per questi motivi  tutte le sofferenze, i sacrifici, le prove difficili ma anche le gioie e le soddisfazioni che viviamo nella nostra esistenza, sono giustificati, hanno un senso, quello di rafforzarci per affrontare sempre più interessanti conquiste evolutive per raggiungere mete altissime, lo sviluppo di facoltà spirituali che ci faranno salire di livello evolutivo; è bene quindi, essere messi alla prova per crescere. Ma come siamo arrivati, noi umani, a questo momento così importante della nostra evoluzione, legati alla nostra Madre terra?
         Dobbiamo ripercorrere un lunghissimo viaggio dal momento iniziale della nostra creazione ad opera del Creatore, verso il meraviglioso futuro che ci attende come la meta da raggiungere, ma sempre in via di continuo avanzamento: mai ci fermeremo, procederemo sempre sulla via della perfezione, questa è la più grande consolazione per tutte le sofferenze che affrontiamo ora e continueremo ad affrontare con più consapevolezza e forza, se capiamo il senso dell’evoluzione planetaria della nostra Madre Terra e di noi umani a lei legati. (dalla Saggezza dei Rosacroce di Rudolf Steiner)
          La prima incarnazione della Terra, chiamata in linguaggio occulto Saturno, era una massa immensa uniforme di calore più leggera della attuale aria calda dove si differenziavano le prime cellule umane: ecco la creazione dell’uomo ad opera dell’amore infinito del Creatore coadiuvato dalle altissime entità, gli Spiriti dell’Egoità ( Archai o Principati) e dalle altre gerarchie che lavoravano sul primo seme dell’uomo, simile ad una “mora”, in cui erano contenuti gli organi sensori, occhi, orecchie e altri per preparare il corpo fisico ad accogliere nell’attuale fase terrestre (Terra) l’Io, seme dell’egoismo. La coscienza dell’uomo era di trance profondo, molto oscuro, aveva in sé tutto il cosmo ma non ne era assolutamente cosciente, era aiutato dalle alte entità che tutt’ora circondano gli umani. Il reggitore di tali entità era Dio Padre.
       Nella  seconda incarnazione della Terra, chiamata Sole che conteneva tutto ciò che si trova sul sole, la luna e la terra attuali, al corpo fisico si aggiunge il seme del corpo eterico o vitale che conteneva i  germi degli organi della crescita, della riproduzione e digestione (ghiandole). Il corpo umano era costituito come le piante attuali, non della stessa forma, su cui lavoravano altissime entità di cui il Cristo (il Figlio) era il reggente. Il Sole aveva una densità simile all’aria attuale con una lieve luminosità circondata dal fuoco, dal calore. L’uomo aveva la coscienza di sonno senza sogni.
       La terza incarnazione della Terra, si chiama Luna, che conteneva inizialmente il Sole, poi la Luna si separò dal Sole e si formarono il Sole stella fissa e il pianeta Luna (III° incarnazione della Terra) contenente tutte le sostanze e gli esseri che formano ora la terra e la luna attuali.
        L’uomo era progredito perché aveva acquisito il corpo astrale e gli si sviluppò la coscienza per immagini (sogno), si aggiunse il primo inizio del sistema nervoso (midollo spinale). L’Io Umano era al di fuori e lavorava sui suoi corpi con l’aiuto di entità superiori elaborando il suo corpo come ora fanno le anime-gruppo sugli animali attuali: gli umani erano di aspetto e di sostanza superiori alle scimmie antropomorfe attuali.
 Esistevano tre regni: minerale-vegetale, vegetale-animale e animale-umano, il suolo era una poltiglia vegeto-minerale la cui parte più dura corrispondeva alla corteccia vegetale attuale. Le entità a livello umano erano gli Angeli guidati dallo Spirito Santo.
        La Luna era circondata da un’atmosfera contenente sostanze acquose e nebbia infuocate, in cui gli uomini si muovevano come pesci, erano legati ad una specie di cordone ombelicale cosmico che inviava loro una specie di sangue (non rosso).
       Dopo aver attraversato la loro evoluzione per passare a gradini successivi e dopo un periodo di sonno cosmico, si preannuncia la nuova incarnazione della Terra, la quarta, la attuale Terra. Essa, dopo un certo periodo espelle da sé la Luna attuale con tutte le peggiori sostanze ed entità non più utilizzabili (nell’epoca lemurica), solo così gli umani furono in grado di accogliere in sé l’Io, quando cioè il Sole, durante la ripetizione dei precedenti stadi, espulse da sé la luna e la terra divenendo stella fissa intorno a cui ruotano ora luna e terra. In tale fase il suolo poltiglioso della Luna si ghiacciò divenendo la superficie attuale.
    Mentre sulla Luna esisteva una specie di coscienza collettiva (anime di gruppo), sulla Terra l’uomo si sente come individuo singolo, pur esistendo l’anima-popolo, costituito di 4 parti: fisico, eterico, astrale ed io, e comincia piano piano ad assumere la posizione eretta, in quanto la colonna vertebrale e il midollo spinale sono verticali e si formano i polmoni. La coscienza umana accoglie il Sé Spirituale che gli consente di purificare il corpo astrale da istinti e passioni selvagge. Si formò il regno animale: gli esseri provenienti dalla Luna si divisero in due gruppi: alcuni seguirono l’evoluzione assumendo una figura umana, altri no, sono gli attuali animali superiori (quelli che esprimono in qualche modo la loro interiorità) che manifestano la loro interiorità; le scimmie sono uomini rimasti indietro nel senso che non hanno avuto la forza di accettare l’anima individuale, sono regrediti.
      La natura dell’antico periodo lemurico (Lemuria, situata nell’attuale Indonesia) era caratterizzata da una massa infuocata da cui si andavano lentamente sviluppando le prime isole minerali su cui gli uomini si aggiravano a saltelloni e sospesi in aria. L’uomo aveva potere sulle sostanze e forze della natura, c’era un legame magico fra la volontà umana e il fuoco; la volontà umana, soggetta alle passioni selvagge sconvolse la massa infuocata e la terra ferma scomparve e pochi Lemuri sopravvissero per continuare la specie umana, ritirandosi in Atlantide.      
        In Atlantide l’atmosfera era satura di nebbie fitte che lentamente si purificarono come l’evoluzione umana; gli spiriti che guidavano gli uomini in formazione erano gli Angeli guidati da Jehova e l’aria che si purificava conteneva lo spirito divino, gli umani respiravano la corporeità di Dio. In Atlantide gli uomini avevano la magica volontà di agire sul mondo vegetale ed erano uniti alla natura, inoltre erano suddivisi in popoli o razze in numero di 7 e conservavano la memoria fortissima delle esperienze di tutti gli appartenenti al popolo-razza.
         Lentamente andarono formandosi le cartilagini e le ossa per cui questi strani esseri chiamati umani cominciarono a camminare in posizione eretta, ma soprattutto si operò la divisione dei sessi: le forze solari erano sentite maschili, le forze lunari, femminili; infatti, tutte le forze presenti nella massa terrestre indifferenziata erano sentite come femminile, mentre l’energia solare agiva dall’esterno fecondando, si formarono quindi, corpi differenziati maschili e femminili. Tuttavia nell’uomo opera il sole nel fisico e la luna nell’eterico, nella donna l’inverso, la luna sul fisico e il sole nell’eterico spiegando tanti aspetti psichici e fisici, per esempio,  la capacità di sacrificio della donna è qualità maschile (eterico maschile), l’ambizione dell’uomo è qualità femminile (eterico femminile). Il femminile conserva i nessi di razza-popolo, il maschile tende a spezzarli per individualizzare l’umanità, è l’obiettivo cui dobbiamo giungere: annullare e spezzare tutti i nessi di stirpe e di razza per diventare sempre più diversi gli uni dagli altri, si creeranno affinità di anime……
      Ad un certo punto del processo evolutivo, nel V° periodo atlantideo, la parte eterica della testa, che prima sporgeva dalla testa fisica, si unì al cervello fisico sviluppando le attuali caratteristiche: il calcolare, il contare, il giudicare, il formulare concetti, l’intelligenza. Gli umani vivevano in comunità legate dal sangue e guidate dall’autorità del più forte, dal capo ed avevano una grande comprensione per la natura circostante, capivano tutti gli aspetti e i linguaggi della natura circostante. Verso la fine di Atlantide (12-14 mila anni a.c.) un gruppo di uomini progrediti, sotto la guida di un maestro, dalle terre vicine all’attuale Irlanda, poi sommerse dal diluvio che fece sparire l’Atlantide ora sul fondo dell’oceano atlantico, emigrò verso l’Europa diretto in Asia dove fondò il centro della civiltà postatlantica che più tardi fondò la civiltà in India (I° civiltà postatlantica) che ricercava l’antico legame atlantideo con le divinità, il mondo fisico era maja, illusione, la realtà era nel contenuto spirituale del mondo, Brahman. Anche in Europa c’erano riflessi della civiltà atlantidea.  (Il resto alla prossima puntata)

2)  L’attimo quantico
        L’idea di vivere l’attimo presente con pienezza senza contaminarlo è molto antica, fa parte del bagaglio di saggezza dell’umanità, perché dà un senso profondo alla esistenza. C’è però da fare una precisazione nel senso che l’attimo è una frazione del tempo calcolato dalla mente umana che spezzetta l’eterno creando la sensazione di precarietà, del fuggire del tempo stesso; se non si ha la forza di bloccarlo, viene a mancare la terra sotto i piedi, non c’è certezza alcuna. E’ una delle cause più forti di sofferenza mentale perché proprio mentalmente non si riesce a ricompattare l’eterno, lo stato di essere in cui spazio-tempo sono come riassorbiti nel fluire dell’energia cosmica.
         Si è sempre ricercato un modo per riconquistare l’eterno, in quanto noi umani avvertiamo per istinto di essere al di fuori del tempo e dello spazio almeno in momenti particolari di coscienza. Un modo dei tanti è quello di accettare e scegliere dalla corrente energetica, che ci viene incontro dal passato, un pensiero o emozione, un evento o situazione o un momento importante e viverlo a pieno senza contaminarlo nella sua essenzialità, riconoscerlo nel suo significato intrinseco apprezzandone la peculiarità, è il vivere hic et nunc, qui e adesso; cosa significa ciò?
       Si richiede per vivere l’attimo in questa logica, una capacità di ricezione cosciente (yin) che ci fa accettare e riconoscere il senso di un determinato momento nel naturale fluire della nostra esistenza; avendo la sensazione di essere sommersi dal flusso di energie indistinte psicomentali e fisiche, possiamo decidere di scegliere un momento, ad esempio, quello del mangiare e viverlo con intenzione ed apprezzamento, è un’esperienza semplice ma significativa: infatti, durante il pasto si parla di tante cose della giornata e altro ma non ci si concentra, come fanno i monaci, sul significato essenziale dell’atto di assumere i cibi, fonte primaria di ricarica energetica fisica, non si apprezzano  gli odori, i sapori, i colori e le forme e il modo di cucinarli e presentarli e di assaporarli senza contaminarli mentalmente con parole ed emozioni diverse. Si perde il senso del presente che può divenire eterno se sperimentato con amore e attenzione…provarlo qualche volta con la presenza amorevole di spirito, aprirebbe nuovi orizzonti di conoscenza e di emozioni, il senso dello scorrere continuo e fuggevole del tempo si bloccherebbe, si entrerebbe nell’energia che fluisce ma con la sicurezza dell’essere. E’ un esperienza da farsi ripetutamente per capire l’importanza dell’attimo, frazione dell’eterno, ma è un modo che segue la logica del pensiero lineare, causa-effetto, cioè del flusso naturale degli eventi, pensieri ed emozioni tra cui una persona sceglie di vivere un attimo senza contaminarlo mentalmente ed emotivamente.
     Esiste attualmente un modo più adeguato al flusso delle energie pensiero, quello di provocare noi l’attimo con l’intenzione e la determinazione di creare qualcosa di nuovo (jang), per esempio, decidere il momento della meditazione, della preghiera, degli esercizi di rafforzamento con autoaffermazioni o di collegarsi energeticamente ad una persona o anche qualcosa di più semplice. Tale scelta è nuova, non è attirata per karma come eventi  pensieri ed emozioni ricorrenti che attraversano la mente spontaneamente e giungono spesso senza provocarli, questi rappresentano l’occasione per vivere l’attimo presente nella logica dell’hic et nunc, mentre quando decidiamo noi (jang) è una scelta nuova, cosciente e creativa, entriamo con la forza del pensiero, con la volontà di sperimentare qualcosa di nuovo, quindi, è costruire un nuovo karma, è come un salto quantico che invoglia sempre più a provare, sperimentare, si supera il modo lineare di pensare ed agire, si entra nel flusso energetico quantico………..si può avere la sensazione di essere veramente cocreatori della realtà che ci circonda. In fin dei conti, non sappiamo che pensare con intenzione realizziamo le nostre idee? L’attimo quantico vissuto consapevolmente ci aiuta in tale processo…………….