giovedì 1 dicembre 2011






Blog  dicembre 2011

UNA ESPERIENZA DI TRASFORMAZIONE





Rimaniamo sempre in tema dì cambiamenti e trasformazioni, perché esistono molti libri, si fanno

molti seminari, conferenze e incontri che indicano tante vie e tecniche per raggiungere l'obiettivo finale:

risvegliare in sé quella forza, insieme di consapevolezza, dì accettazione e dì amore-condivìsione che fa apprezzare, tra l'altro, in modo molto positivo la vita propria, qualsìasi essa sia, in relazione anche a quella degli altri e apre un modo nuovo di essere e vivere dai risultati molto efficaci, naturalmente se ci sì impegna con volontà e costanza.

C'è una tecnica ma io la considero piuttosto una innovativa opportunità di considerare e valutare la

propria esistenza che, capita e praticata, riesce a nobilitare e a rendere degna di essere sperimentata con

piacere e soddisfazione la propria quotidianità e la problematica dell'essere e può considerarsi l'inizio di

una radicale trasformazione.

         Alla domanda: come si cambia? rispondo descrivendo l'inizio di tale esperienza (vorrei avvertire il

lettore che conviene provarla ogni tanto, e durerà brevemente, però con convinzione profonda e desiderio di

avanzare, di andare sempre oltre, essa con il tempo aprirà una nuova strada verso la vera consapevolezza),

si comincia così: in un momento di pausa dalla propria attività, per fumare una sigaretta, per respirare aria pulita, per leggere un giornale o durante una meditazione, pensare con convinzione che il passato.(insieme di ricordi, emozioni, pensieri legati a determinate circostanze) che tanto ci condiziona, è passato, quindi, deve essere abbandonato e lasciato scorrere come un fiume verso la sua foce in mare.

        // passato è veramente morto, perché deve pesare gravemente sull'anima, opprimendola,

offuscandola e impedendole di trovare quel barlume di luce che rischiara e riscalda la mente e lo spirito?

       Finché si è attaccati ad atti, esperienze, ricordi e anche ad insegnamenti e conoscenze del passato, si

è offuscati, annebbiati e impediti di entrare e penetrare in quella dimensione della coscienza in cui non

esistono più limitazioni e condizionamenti.

      Alcuni diranno che nei momenti di pausa pensano al futuro, secondo loro libero da condizionamenti e

influenze del passato e del presente. Grande illusione!!! Perché il futuro è incatenato al passato, è una

proiezione di tutti i desideri e aspirazioni irrealizzati nel passato e proiettati illusoriamente nel tempo

avvenire che autorizzano a pensare addirittura che non si possa essere liberi, finché la mente non sia scarica delle conseguenze delle proprie azioni.

      Ma allora, qua! è l'aspetto caratterizzante di tale esperienza di trasformazione? La coscienza e

l'apprezzamento del momento presente, del qui ed ora, hic et nunc; dobbiamo pensare che nulla ci

riguarda fuorché l'eterno presente, perché solo ciò che ci si presenta immediatamente ci riguarda cioè come

ci dobbiamo comportare, esprimere, in questa precisa circostanza per realizzare la nostra idea (quanto è più

impersonale, tanto più da completezza e serenità) nelle condizioni attuali.

     Questo è il nocciolo delia questione: vivere l'esperienza al presente ma, una volta vissuta, lasciarla dietro di sé invece di trascinarsela dietro a gravare mente e anima con il suo peso condizionante e talvolta offuscante. Si è pronti così per una nuova esperienza liberi da catene e pesi, si prova una leggerezza e un  amore per la propria vita in ogni suo aspetto e manifestazione; essa acquista un nuovo significato in ciò che ci viene dal passato e ci riempie dandoci la possibilità di completare e consumare ogni nostra esperienza attirata per karma e di aprirci successivamente al nuovo; si mettono in moto tutta la nostra fantasia, la creatività e la gioia di essere, vivere ed amare. In certi momenti, purtroppo sempre brevi, se si vive bene l'esperienza con spirito nuovo, si ha la sensazione di vivere una esistenza unica, irripetibile e fonte di soddisfazione e completezza; non si cercano più scappatoie superficiali per sfuggire al peso, alla noia e alla ripetitività. Tali sentimenti ed emozioni vengono bruciati da questa nuova forza che sempre più si potenzia e si affina, la forza della coscienza e dell'amore per la vita nella piena libertà dai legami con il passato.

       Qualche tempo dopo tale esperienza di liberazione dal passato e di affermazione del presente, si

possono fare delle riflessioni, tutta una serie di riflessioni che illuminano il cammino verso l'obiettivo finale, l'autorealizzazione: 1) potresti avere la sensazione che i pensieri che caratterizzano e sostengono la tua  nuova esperienza siano tuoi, soltanto tuoi, non attinti da libri, insegnamenti, filosofie e religioni o altro;

2) tutti I tuoi studi, interessi conoscitivi e Insegnamenti appresi durante iI tuo lungo tirocinio, pur essendo belli e veri, ti sono serviti a raggiungere questo stato di liberazione in cui tu ti sentirai al centro delle tue esperienze interiori come un gran sacerdote della forza che sempre più risplende in te, l’energia universale dell'io SONO o Sé Superiore; 3) avvertirai il grande valore del pensiero che, se positivo, ti farà avanzare con gioia e responsabilità sulla via dell'autorealizzazione: ad ogni pensiero positivo corrisponde un'energia che rafforza la fiducia in te stesso e nelle verità che cogli e senti rispondenti al senso evolutivo: ad esempio, l'Idea che il karma, che può bloccare la libera attività creativa concepito al negativo, manifesterà tutta la sua potenza, quando al momento presente, qui ed ora, pensi ed agisci positivamente esprimendo energia di amore incondizionato come durante la trasmissione di energie curative a distanza (telementazione) a persone o situazioni che ne hanno bisogno; e avvertirai effettivamente di essere libero in quel momento e solo in quel momento da condizionamenti karmici; 4) puoi percepire che, se ti attacchi ad esperienze, azioni e Insegnamenti del passato, ti sentirai come annebbiato, incapace di cogliere la luce della coscienza quasi impersonale che non conosce limitazioni e penetra nella infinita realtà delle cose.

       Per concludere, tale esperienza da vivere nel qui ed ora è uno dei pochissimi modi per superare il karma passato creandone del nuovo positivo libero da ogni condizionamento. Quando la si vive bene, nasce nella propria interiorità anche per pochissimi attimi, la coscienza dì essere uno con il tutto e tutti, di sentire nell'altro come un fratello con le sue personali caratteristiche ma soprattutto di riconoscere che è la nostra personalità terrena con pregi e difetti, con le proprie opinioni, desideri egoistici ed egoistiche ricerche ad essere legata mani e piedi al passato con la mente e l'Intelletto e destinata al trapasso, il solo corpo se ne va, perché lo spirito eterno ìndìstruttibile, unico e  irripetibile è unito all’IO SONO, di cui ogni essere creato e quindi ogni uomo è un meraviglioso attributo.

mercoledì 2 novembre 2011

Blog novembre 2011 VOLONTA’ DI CAMBIAMENTO Seguo da parecchi anni corsi, conferenze e seminari, leggo moltissimi libri e articoli di diverse fonti sempre nel campo della conoscenza psicospirituale e ho capito che tutte le informazioni, le terapie e gli stimoli che si possono trarre mirano ad un solo ed unico scopo: cambiamento e trasformazione di se stessi. Infinite sono le tecniche suggerite come sono infiniti gli appelli al cambiamento ma, come al solito, pochi sono i risultati raggiunti palesi. Quest’ultima frase è un po’ azzardata forse, perché non si possono calcolare i sottili e impalpabili effetti psicologici che sfuggono magari ad una concreta quantificazione, ma da certi comportamenti, espressioni, giudizi e pensieri espressi in certe situazioni difficili e negative si può arguire che cambiamenti sostanziali non ci sono ancora in molte persone che si definiscono attive spiritualmente. Io non mi accontento del bel parlare, dell’argomentare sottile infarcito di verità profonde ma di un reale e concreto modo di affrontare con energia nuova situazioni, eventi e rapporti, che dimostri veramente che qualcosa di vivo, nuovo e sostanziale sta operando efficaci risultati. Porto un esempio abbastanza recente: un mio caro amico, Piero, colpito da mancanza di lavoro, quindi di sostentamento, è caduto inizialmente in profonda depressione e crisi di valori, gli son venuti fuori dal subconscio sensi di colpa, di incapacità, inadeguatezza e di impotenza, giudizi molto pesanti negativi sul suo valore intrinseco, insomma condizioni interiori quasi per farla finita. Io l’ho seguito nei miei limiti condividendo la sua problematica e mi sono accorto che, se lui non avesse iniziato un cambiamento di rotta ai suoi pensieri, sarebbe veramente finito male. Cosa ha fato concretamente per uscire da tale situazione? Ha vissuto con lucida consapevolezza tutto il processo nei suoi aspetti psicomentali (la autoconsapevolezza e la presenza di spirito lo hanno salvato) fino ad arrivare al fondo, al punto in cui si è detto:-Se continuo così nella negatività e nella distruzione di me stesso, vado in rovina; se invece opero un cambiamento nei miei pensieri, in positivo, una speranza di riprendermi almeno psicospiritualmente, ce l’ho. Così ha fatto, servendosi dell’autoterapia: ha cominciato a pensare positivo con effetti tangibili, si è sentito subito meglio, più attivo, reattivo e creativo con maggiori energie vitali e qualcosa sul lavoro ha cominciato a muoversi. Complessi di colpa, di incapacità, inadeguatezza e paure sono quasi improvvisamente scomparsi; ora ha ripreso a lavorare con sostanziali e innovativi cambiamenti nel suo lavoro e si sente più contento e realizzato. E’ importante e decisivo fare una scelta, prendere la decisione di operare un cambiamento, seguirà senza dubbio una trasformazione sostanziale del modo di pensare e quindi di agire. Ogni tanto, io seguo questa tecnica: mi guardo fisso materialmente nello specchio e psichicamente nell’anima e mi dico ad alta voce, determinata e suadente: -Voglio cambiare!!! Mi vengono fuori parecchie resistenze che alla luce di una giusta consapevolezza rivelano la loro origine nell’infanzia-adolescenza. In molte situazioni, (l’ultima pochi giorni fa in un incontro-scontro condominiale) ho capito chiaramente di avere usato nel passato lo stesso potere di pensiero in negativo attirandomi tutta una serie di esperienze che mi hanno condizionato e limitato e bloccato le mie effettive potenzialità. Una volta guardatisi negli occhi (tecnica consigliata dai sicuri effetti), dovrebbe nascere la necessità di capire il senso del proprio essere, della propria vita attraverso la consapevolezza, unico strumento in grado di guidare il lavoro di cambiamento; vengono fuori difetti, limiti, strani comportamenti (tutti gli aspetti del doppio che non sono stati modificati), idee e rappresentazioni sorpassate e legate ad un passato difficile e penoso. Allora qual è il mezzo per effettuare la trasformazione e il cambiamento? Risposta semplice ma concreta: ripetersi continuamente, decine e decine di volte: - Mi accetto incondizionatamente e mi apprezzo…… Mi amo e mi approvo…… Sembrerebbe una soluzione infantile o addirittura una presa in giro, perché secondo la logica comune, il ripetersi semplici parole-verbi non può avere il potere di trasformazione che si cerca con le tecniche più sofisticate. La logica comune o la riflessione mentale è la causa prima di ogni mancata reale trasformazione: provare per credere!!! Mi viene di sorridere al pensiero che moltissime persone pagano anche prezzi alti per sentire le più sofisticate teorie sulle possibilità di trasformazione individuale, vengono specialisti da tutte le parti del mondo per parlare della trasformazione interiore ma di risultati se ne vedono pochi; io, siccome sono un ottimista di natura, sono convinto che ci vuole tempo, come in tutti i processi profondi, per capire che occorre praticare esercizi su quelle semplici ma sicure “verità” e non accontentarsi di sole parole. Per tornare alla mia esperienza, dico semplicemente che, quando recito queste semplici formule, e lo faccio da moltissimo tempo, mi sento attraversato da una notevole energia vitale, da un coraggio e da una fiducia in me stesso veramente eccezionali. Perché non deve funzionare anche per gli altri? Il segreto della risoluzione dei nostri problemi è in noi stessi: il di fuori è una proiezione speculare del di dentro. Quando siamo contenti e soddisfatti, vediamo tutto e tutti al positivo, ci sembra di aver trovato il paradiso in terra; quando, invece, siamo scontenti e disarmonici, consideriamo tutto e tutti al negativo: è una realtà, qualsiasi spiegazione di certe situazioni esteriori caotiche, disarmoniche, apportatrici di sofferenze e ansie, in chiave sociale o psicologica spicciola non ha alcun valore, perché è pura teoria incapace di penetrare nell’intimo delle cose, quindi, ancora una volta, è necessario rafforzare il nostro nucleo interiore: mi accetto così come sono, significa riconoscere e risvegliare infinite potenzialità nascoste; mi amo e mi approvo, vuol dire mettere in moto la fiducia, la stima per se stessi e il coraggio per affrontare e superare ogni sfida e prova. Il segreto racchiuso in ogni essere umano è che in tutti c’è una forza di unione a tutto e a tutti che va risvegliata ed esercitata continuamente; guai a chi si scoraggia se fallisce qualche volta prima di raggiungere qualche effetto sicuro, si deve sempre provare e riprovare per dimostrare la sincerità e la forza della propria determinazione a cambiare. Quando si ottengono risultati validi, ti senti in comunione con Dio dentro di te, negli altri umani e in tutte le cose visibili e invisibili. La causa di ogni malessere è la separatività da sé e dal mondo che ci circonda. Pensarsi e sentirsi uno con il tutto è la massima conquista di vita, ma ciò richiede pratica, esercizio, grande entusiasmo e determinazione.

sabato 1 ottobre 2011

blog ottobre 2011

Blog ottobre 2011 IL POTERE DEL PENSIERO PRESENTE (QUI ED ORA) Tutti i problemi personali provengono da schemi di pensiero e questi possono essere cambiati In tutte le persone che seguono una via di conoscenza ma anche in quelle che hanno solo qualche curiosità sulle realtà spirituali, è presente come una duplice personalità: una, la chiameremo ego conoscente, animato da curiosità e spirito di ricerca, segue ogni occasione per ampliare il suo bagaglio di sapere con letture, corsi , conferenze e seminari … da ogni esperienza trae risultati conoscitivi anche molto importanti che possono avere positive conseguenze sulla propria esistenza; l’altra, è costituita dall’insieme di tutti gli istinti, impulsi, desideri, esperienze sofferenze e delusioni e anche di virtù, attitudini ed energie positive che sono il motore della nostra esistenza e crescita: tale personalità viene comunemente chiamata con un termine specifico spirituale, il doppio, insieme di tutti gli ego psicologici, frutto di vite e vite di esperienze che purtroppo condizionano la nostra vita attuale (la numerologia li scopre ed identifica consapevolmente, la regressologia li risolve e discioglie). Ho notato con mio disappunto, già da molti anni, che non tutti coloro che hanno acquisito un notevole patrimonio di informazioni, nozioni e conoscenze nel campo della cultura spirituale, si sentono sereni e realizzati, positivi e gioiosamente attivi nella loro vita ma soprattutto, e questa è l’aspetto più sconcertante, nel rapporto con se stessi. Infatti, dialogando con tali persone su argomenti conoscitivi anche profondi e difficili, si riconosce la loro preparazione profonda, specifica in specie sulle leggi fondamentali dell’esistenza, il karma e la reincarnazione, la libertà e l’amore…. Sentirle parlare crea piacere, soddisfazione e all’inizio l’illusione che siano tutte verità già sperimentate e acquisite….. ma quando la conversazione scivola più nel particolare personale o si vedono agire, saltano agli occhi tutte le carenze e i limiti, le incapacità e gli ostacoli interiori alla realizzazione, alla messa in pratica di tali talvolta semplici verità. Perché? Andiamo a vedere quali sono i reali impedimenti, senza il loro superamento non c’è libertà, gioia serenità e benessere. Sono diversi i pensieri negativi (difficoltà e aspetti positivi tutti vanno riportati a pensieri, è il pensiero il motore di ogni riscossa) che disturbano il rapporto con se stessi: a) incapacità: sono un buono a nulla; b) senso di colpa: è sempre colpa mia!; c) odio per se stessi: mi odio e non mi accetto; d) risentimenti e disapprovazione: ce l’ho con me!; e) paura e inadeguatezza, biasimo…. sono queste le Malerbe che vanno sradicate, altrimenti ogni progresso spirituale è semplicemente un’illusione. Non è molto facile individuarne le cause però, si va a colpo sicuro se facciamo un salto indietro alla nostra infanzia e adolescenza, quando sentivamo rimproveri più che lodi per i nostri primi e goffi approcci con la realtà quotidiana; papà, mamma, nonni e zii ci bacchettavano se sbagliavamo, ci punivano e molto raramente ci elogiavano e premiavano (loro anche erano stati educati così, cosa ci potevano trasmettere?); per fortuna ora i tempi e i modi educativi sono almeno in parte cambiati! Tali comportamenti hanno lasciato un’impronta molto forte nel nostro inconscio e difficile da cancellare, solo la tecnica di cui parlerò ora può dare una garanzia di miglioramento e superamento di tali pensieri ed energie condizionanti. Come dicevo poc’anzi, il motore di ogni conoscenza e quindi di ogni esperienza e cambiamento è il pensiero: cambia il pensiero e il problema si risolve! Quando dico: sono un incapace, io esprimo un pensiero-energia negativo, se lo correggo dicendo: sono bravo e all’altezza, esprimo un altro pensiero-energia ma positivo. Allora, il potere del pensiero presente è questo: quando io penso, credo e affermo in questo istante una realtà, praticamente ho in mano il mio futuro perché il mio pensiero forma, indirizzando le sue energie, lo schema mentale che condizionerà le mie esperienze di oggi, di domani, dei prossimi giorni, settimane, mesi e anni. Ciò che io penso di me stesso diventa reale, è la mia realtà del momento presente che però mi condiziona nel futuro. Pensieri, sentimenti ed emozioni generano le mie esperienze, io plasmo la mia realtà; ciò che credo di me stesso e della vita in genere, si realizza senza limiti di scelta e tende a diventare sempre più convinzione. Allora, se vogliamo risolvere un problema, dobbiamo modificare il pensiero che lo genera. Come funziona tale meccanismo? Prendiamo l’esempio precedente: io sono un incapace (ma quando esprimo tale pensiero in realtà avverto prima sentimenti indistinti, emozioni confuse, poi lo formulo), tale affermazione-giudizio crea esperienze interiori ed esteriori di dolore e sofferenza, di limitatezza e inferiorità, in sostanza tutta la gamma delle negatività riconducibili al senso di incapacità e inadeguatezza; qui e ora entra in azione il potere del pensiero presente: sostituiamo al pensiero: io sono un incapace, il pensiero: io sono capace, sono all’altezza di ogni situazione e mi approvo, che per la legge del pensiero, che è quella dell’energia unica ( nuova), creerà corrispondenti esperienze interiori: sentimenti ed emozioni questa volta di gioia e sicurezza, pienezza ed efficienza….. Allora è tutto qua il segreto del potere del pensiero presente capace di trasformare il nostro schema mentale e quindi di risolvere problemi. Mille volte avremo sentito parlare in conferenze, seminari o letto in libri del potere del pensiero, ma sono pochi i risultati che si vedono intorno, perché? La risposta è univoca, semplice e universale: perché non si fa pratica, cioè non si fanno quei semplici esercizi che portano via, sì e no, 10 minuti di tempo al giorno: sono essi che trasformano realmente ogni schema mentale, se vogliamo, da negativo in positivo, non ci sono altri mezzi veramente efficaci. Si parla di un numero imprecisato di tecniche fisiche: Reiki, Bioenergetica, metodo Alexander, Feldenkrais, riflessologia, agopuntura…. con risultati apprezzabili anche sul corpo; di tecniche mentali e psicologiche: Gestalt, Rebirthing, Regressioni a vite passate, Art therapy, Reconnection….. che danno risultati validi a livello mentale e psicologico. Ci sono inoltre gruppi spirituali: Fondazioni Siddha, Rajneesh, chiesa Scientology, antroposofia, chiese cristiane ….. tutte le pratiche che si fanno con tali tecniche non danno però quei risultati sperati di cambiamento reale (ho diverse e numerose prove di ciò che dico), che ci si aspetterebbe, perché? La solita risposta, ci si bea dei risultati immediati per tranquillizzare la mente, per conoscere nuovi punti di vista della propria vita, per mettersi in contatto con la propria sorgente di luce, per parlare con entità superiori, ma si trascura di praticare quotidianamente il semplice esercizio di ripetere molte volte piccole frasi di autoaffermazione. Per esempio: mi approvo, mi apprezzo, mi accetto così come sono, sono grato alla vita per quel che sono e quel che ho… esse rafforzano il rapporto con se stessi, il rispetto, l’autostima, l’amore… che sono la pozione magica che risolve ogni problema e difficoltà. Occorre tuttavia fare una precisazione-osservazione sul modo, sullo spirito con cui fare gli esercizi recitando le formule: è molto utile praticare gli esercizi con un atteggiamento leggero, spontaneo e naturale fino a rasentare il gioco (ho notato che alcuni problemi affrontati con spirito giocoso e scherzoso perdono notevolmente la carica negativa e drammatica che li appesantiva). E ancora, quando si inizia questa importante svolta della propria vita con la ferma intenzione di cambiare atteggiamenti e modi di affrontarla, può accadere, anzi accade di sicuro, che vengano fuori dal subconscio pensieri strani del tipo: son tutte stupidaggini, sciocchezze, prese in giro……. ed emozioni, istinti e impulsi che magari non sentivamo da qualche tempo, è naturale perché il passato avverte di perdere sempre più potere su di noi e si vendica. Conviene prendere atto di tali contenuti, sorriderci su ma continuare imperterriti a recitare le formule. La prima fondamentale è la seguente: 1)mi amo e mi approvo, seguita da: 2) mi accetto e mi apprezzo totalmente, da recitare quasi no stop nella giornata. Basta provare e presto si vedranno effetti miracolosi!!! E’ chiaro che è opportuno essere consapevoli di questo piano di trasformazione e fare scelte consapevoli da portare avanti con un minimo di volontà, interesse e costanza nella pratica, come per esempio, cercare di sapere da dove viene il contenuto negativo del passato che ci condiziona; per rimanere saldi nella nostra esistenza attuale, occorre passare in rassegna possibilmente la nostra infanzia e adolescenza per individuare tutti quegli episodi che ci hanno creato vari complessi: di inferiorità, inadeguatezza, incapacità, disistima di se stessi. Nei nostri primi ricordi ma soprattutto nel subconscio sono custoditi tanti fatti, eventi ed esperienze che ci condizionano ora (la regressologia aiuta moltissimo a liberare il nostro subconscio). Tali esercizi iniziali possono considerarsi il mezzo più naturale per pulire la nostra mente liberandone tutte le energie potenziali, ma le formule 1 e 2 sono l’ottimo rimedio per rafforzare la nostra identità e coscienza.

giovedì 1 settembre 2011

blog settembre 2011

Blog settembre 2011 AMORE E SESSUALITA’ COME RIPORTARE IL SESSO ALL’AMORE CONSAPEVOLE SECONDA PARTE Lo stato di coscienza dei due partner nell’atto sessuale ha effetti concreti nell’ambiente in cui essi vivono, condizionando il loro modo di vivere e comportarsi: il raggiungimento o meno dei loro obiettivi, i rapporti familiari in particolare. Infatti, i figli, se vivono in famiglia specialmente, sono i primi ad essere influenzati dall’energia emotivo -mentale dei genitori: se questi sono in armonia, nel senso che cooperano con entusiasmo e disponibilità all’andamento familiare secondo schemi mentali ed emozionali positivi e salutari, la famiglia sarà un organismo sano, in piena crescita, pronto sempre ad affrontare e risolvere ogni sfida o prova o problema (nei limiti del karma), perché l’energia che sprigionano i genitori, caricandosi di sessualità positiva e amorevole, sostiene e nutre l’atmosfera che si respira nell’ambiente familiare. E’ ormai comprovato da studi di carattere sociologico e psicologico che la famiglia è un prodotto vivo del carattere e del comportamento dei suoi componenti nei propri ruoli quotidiani; una famiglia è efficiente e attiva, funzionale e produttiva materialmente e spiritualmente, se i genitori si amano reciprocamente nel senso che si rispettano, si comprendono stimandosi e praticando una sessualità sostenuta da affetto sincero e puro, consapevole, si sostengono psicoemotivamente e lavorano su stessi per raggiungere un equilibrio dinamico sempre attivo. Se, viceversa, i partner genitori cominciano a praticare la sessualità in senso negativo, nutrendo consciamente o no, la critica, la denigrazione, l’ostilità nascosta e l’astio rancoroso, presto la famiglia diviene disfunzionale: , la sessualità finisce, la coppia si divide, nell’ambiente si respira aria di nervosismo, insicurezza, di decadimento e morte psichica. Potrebbe capitare il caso in cui i partner o uno solo riescano a mantenere una coscienza attiva che permetta loro di uscire dalla negatività e dal senso di decadimento psicoemotivo e di incontrare un nuovo partner con cui ricostruirsi una nuova vita, quindi, un nuovo rapporto, un nuovo ambiente; ciò risulta possibile in alcuni casi perché subentrano in aiuto le forze del karma. Che significa aiuto karmico? Quando parliamo di legami sentimentali e rapporti personali, quasi tutti ragioniamo secondo una logica comune e banale che non tiene conto degli effetti di nostre azioni, pensieri e sentimenti espressi in vite precedenti; sono questi che ci condizionano inconsciamente riportandoci situazioni, condizioni ed eventi talvolta molto strani che però avvertiamo come parte di noi; infatti è molto difficile spiegare secondo schemi logici razionali certe situazioni strane: la realtà picospirituale che si manifesta fisicamente, richiede ben altri strumenti di indagine per essere compresa e spiegata. Occorre capire le motivazioni profonde remote che ci spingono ad incontrare ora una persona ora un’altra con un “conto” in mano da saldare o da riscuotere (si possono vedere le cause prime profonde di certi legami attraverso la tecnica della regressione). Tale è la “vera realtà” che sta dietro ad ogni rapporto non solo sentimentale; se ci sta a cuore capire la complessità della nostra vita interiore ed esteriore, dobbiamo tenere conto di tali fattori nascosti condizionanti. Uno di questi è di fondamentale importanza: la nascita dei figli. Ormai è risaputo che un’anima prima di rincarnarsi “sceglie” i genitori che le daranno la possibilità di crearsi lo strumento fisico e non solo, per entrare in vita: tale scelta è karmica (tra persone addette ai lavori non si discute tale verità). Quanti casi esistono di persone che avvertono un’attrazione fisico emotiva improvvisa, una simpatia così forte da entrare in una sintonia sessuale che le porta a procreare, magari al di fuori anche da un rapporto legale? . O addirittura (caso limite che fa discutere) una donna può concepire dopo uno stupro; ci sono sempre spinte karmiche. Poi con il tempo può iniziare quel processo di esaurimento del rapporto come espresso precedentemente con la prospettiva dell’inizio di una nuova relazione. Ma la realtà più sconcertante è decisamente quella che si vive tutti quotidianamente nei rapporti personali: è semplicemente inconcepibile che per caso noi incontriamo quella persona che ci fa soffrire o ci dà piacere, che condiziona pesantemente in modo positivo o negativo la nostra esistenza facendoci fare certe esperienze che poi alla fine ci fanno crescere. Ogni relazione sentimentale o personale noi la attiriamo per legge di attrazione(karma) perché dobbiamo fare certe esperienze, se al positivo, comprensione, condivisione, partecipazione, accettazione e perdono, se al negativo, insoddisfazione e conflittualità, egoismo, durezza e dispotismo, rigore e cattiveria… Quindi, è un viaggio lungo, tortuoso ma gratificante(se vissuto bene) quello che nasce da una relazione e si addentra nei meandri della psiche (vedi blog luglio 2009). E’ una legge di natura psicospirituale quella che governa le esperienze sentimentali e di amicizia: una prima fase, la passione e l’attrazione fisico emotiva, il piacere erotico, le aspettative, l’idea che lui/lei sia la persona più speciale al mondo per le sue qualità fisiche, intellettive e spirituali, è tutto bello, fantastico e meraviglioso, specie i rapporti sessuali; tale fase iniziale, peccato, dura poco perché è la base su cui va costruito un rapporto consapevole degno di essere vissuto con gratificazione. Infatti, le qualità che riconosciamo al nostro partner, in realtà, noi già le possediamo cioè le riscontriamo in noi o già acquisite o come aspirazioni, altrimenti non le potremmo riconoscere, ma, è qui il segreto, nel rapporto sentimentale vanno come risvegliate e compenetrate di sentimenti ed emozioni, seconda fase, allora, come per un processo magico, possiamo sperimentare il vero possesso del nostro partner perché con i nostri sentimenti pensieri ed emozioni lo intessiamo nel nostro mondo interiore e lo sentiamo parte di noi. Se tale processo lo viviamo consapevolmente, siamo a buon punto nella realizzazione dell’Amore reale che non teme usura e crisi di ogni tipo. Le crisi avvengono in quanto non si ha la forza di credere a lungo e con fiducia, senza delusioni in quelle qualità che il partner ci risveglia ( il partner è il mago che, in un attimo o lentamente, risveglia e accende il nostro mondo di bellezza e armonia), non le si accetta più, diventano superate forse perché si desidera sempre del nuovo, esperienze più emozionanti, di effetto più immediato; l’erotismo e la pornografia sono lo stimolo per le persone deboli a cambiare, a ricercare nuove esperienze coinvolgenti. Perché definisco “deboli” quelle persone che si lasciano distogliere da rapporti che magari hanno bisogno di una lieve correzione di rotta nei pensieri e nei comportamenti per restare o divenire solidi e sicuri? C’è una ragione molto profonda: riconoscere e vivere per realizzare le qualità come la bellezza e l’intelligenza, la ricchezza di sentimenti ed emozioni, la tenerezza e la dolcezza, la potenza e il fascino erotico, la comprensione, la disponibilità e l’apertura mentale, è molto faticoso (una persona spassionatamente una volta mi disse: se ce le hai ,bene, se no, …..) richiede attenzione e sincera consapevolezza, fiducia e qualche sacrificio, comporta, quindi, anche diverse delusioni, in sostanza non è molto semplice ma è una via da seguire con volontà che porta a soddisfacenti risultati: trovare in sé le certezze che normalmente si richiedono agli altri. Ciò è possibile solo quando si riesce con pratiche particolari o tecniche: esercizi di autoterapia, meditazioni, preghiere…. a rafforzare energeticamente il proprio Io per acquisire indipendenza e autosufficienza interiore come base per costruire un rapporto dinamico sereno e gratificante in cui i partner crescono insieme, maturano ciascuno secondo il proprio programma evolutivo. Mi rendo conto di aver tolto con tali considerazioni alla sessualità diretta e immediata, che senza tanti arzigogoli ti fa provare un attimo di godimento, quel piacere naturale cui forse siamo ancora inconsciamente attaccati; ma poiché siamo nel periodo dell’anima cosciente, è giusto che un istinto, una spinta così forte nella natura umana venga illuminata con la luce della coscienza e acquisti un senso nuovo e più profondo e gratificante…………. In fin dei conti chi segue un cammino per elevarsi al di sopra dei condizionamenti della natura, chi sente come un obiettivo fondamentale per la sua autorealizzazione acquisire consapevolezza dei suoi più profondi impulsi e istinti (ego psicologici=doppio, vedi blog ottobre 2008), ritengo che lavorando sulla propria sessualità possa riuscire a capire forse il mistero più profondo : l’Amore nei suoi aspetti, naturale e spirituale. Non è un parlare saggio e veritiero sul significato dell’Amore più alto e completo quello di una persona che non ha provato il coinvolgimento dei sensi, magari nell’età giusta dell’adolescenza e della prima maturità, e non continua a lavorare su se stessa per affinare sempre più sensibilità e consapevolezza, piena disponibilità, condivisione e accettazione dell’altro. Quanto più si avanza negli anni, tanto più avvengono delle trasformazioni ad ogni livello, fisico, animico e spirituale, occorre capirle, accettarle e sforzarsi di realizzarle, così ci si sente autorealizzati e si diventa un valido aiuto e supporto per chiunque.

venerdì 1 luglio 2011

blog luglio 2011

Blog luglio 2011

AMORE E SESSUALITA’
Come riportare il sesso all’Amore consapevole

Avvertenza: anche quest’anno nel mese di agosto non metterò in rete il blog, ai primi di settembre andrà in rete la seconda parte di questo argomento, auguri di buone vacanze e simpatiche esperienze!

Prima parte

Ci sono sostanzialmente 3 modi di considerare la sessualità umana: uno, come espressione dell’istinto di procreazione con i conseguenti ruoli naturali dell’uomo-maschio, inseminatore e della donna-femmina, ricettiva nei rapporti sessuali; il secondo, riguarda l’aspetto più spirituale, quello che caratterizza l’essere umano che ha trasceso l’aspetto istintuale, la coscienza egoica che in momenti particolari può giungere a livelli molto alti di amore consapevole, gratificante, come culmine di un cammino personale di ascesa per capire, comprendere e amare l’altro come se stesso; il terzo, è quello dei nostri giorni, il più pericoloso e illusorio in cui si può assistere all’uso di tutti i mezzi (attraverso i media e pubblicazioni varie) per rendere migliore il prodotto, il sesso, più appetibile, più intrigante, più soddisfacente personalmente considerando il partner una pedina per soddisfare i propri interessi egoistici, desideri e appetiti.
Vorrei iniziare a parlare del primo aspetto, quello che ci apparenta ai nostri fratelli minori, gli animali, nell’istinto, nelle pulsioni a livello genitale che sono purtroppo molto frequenti fra gli esseri umani, basta ricordare qualche esempio che ciascuno di noi avrà sicuramente incontrato e sperimentato.
Ci sono, infatti, molte persone di ambo i sessi, al di là dell’età cronologica, che davanti ad un corpo attraente e bello, avvertono come un risveglio di impulsi sessuali, la spinta a conquistarlo a possederlo per godere della sua forma sostanziale, per soddisfare i loro appetiti e desideri; è la forma più comune che nasce da una spinta istintuale che inconsciamente desidera provare il delirio/piacere dell’atto sessuale. Sono quelle persone sensibilissime al magnetismo personale che percepiscono nell’altro, possibile partner, prima di qualsiasi implicazione emotivo-mentale, l’energia vitale. ne annusano l’odore, ne avvertono il calore, la consistenza fisica prima di attaccare o di concedersi al gioco erotico, cercano d’istinto il loro appagamento sensuale e sessuale. E’ un primo stadio di un viaggio nel mondo della conoscenza di se stessi.
Viene spontaneo domandare: perché ricerchiamo, spesso anche spasmodicamente, l’appagamento dei nostri sensi, l’orgasmo, attraverso il sesso? Nella risposta è racchiuso il mistero più profondo e affascinante della vita: il bisogno assoluto di sentirsi uniti, fusi, tramite il partner, all’energia del tutto; infatti, nei pochi attimi dell’orgasmo piacere/delirio chi gode, si sente come amalgamato, unificato e armonizzato con la forza universale (divina), seppur inconsciamente. Questa è la spinta che tutti gli esseri umani sentono, consciamente o inconsciamente, e si danno daffare per soddisfarla. Da tale istinto nascono tutte le interpretazioni e i significati della sessualità, a livello mistico-religioso, filosofico, energetico e altro…….
Qui ora sorge il problema la cui impostazione e soluzione determina il tipo di sessualità che una persona vive. Se si ascolta e si segue solo l’istinto naturale per un appagamento personale del desiderio di unione, appagamento che suscita un’attività dell’ego personale sempre più forte ed impulsiva, che rimane però nei limiti di reazioni egoistiche individuali con esclusione del partner, si resta solo imprigionati nell’ambito personale egoico e si è costretti a vivere l’atto sessuale secondo una logica-programma ben preciso: si inizia con una forte eccitazione sostenuta dal desiderio di unione intima, si procede con atti e parole per raggiungere il culmine dell’orgasmo/delirio/piacere ma quando poi segue il rilassamento, si ricade nella coscienza abituale da cui è nato l’impulso e si avverte sempre più pressante la voglia di ricominciare per uno strano senso di insoddisfazione.
Se non si ha consapevolezza di tale processo che muove dall’istinto, non si è liberi dalla necessità della natura e soprattutto non si può parlare di Amore, condivisione e libera partecipazione perché è come se si fosse inconsciamente guidati e coerciti dalla legge naturale senza possibilità di far valere la propria libera volontà di scelta.
Però, per chi intende entrare con coscienza e consapevolezza nella sessualità non istintuale-naturale ma improntata all’Amore inteso come rispetto, accettazione e dono di se stesso all’altro, non dovrebbe essere difficile, occorre capire e praticare alcuni aspetti della sessualità con una diversa e nuova consapevolezza, quella di un rapporto sostenuto da un sentimento puro e sincero di affetto, tenerezza e condivisione; se c’è una tale sincera predisposizione, allora l’atto sessuale assume l’aspetto di un momento di fusione, di unione totale della mente, delle emozioni e del corpo che crea una sensazione durevole di bellezza, armonia e compenetrazione nel tutto, molto difficile a cancellarsi perché è un’esperienza profonda e rinnovatrice. Tale stato d’animo importantissimo per rafforzare, rinnovare e vivificare un legame si può conquistare solo quando uno o ambedue i partner praticano l’atto sessuale con affettuosa disponibilità, con il cuore e con la coscienza che il bene dell’altro è quasi più importante del proprio, ciò comporta un lavoro su se stessi finalizzato a migliorare e liberare il proprio bagaglio di ego psicologici dalle tante carenze, limiti e difetti che purtroppo inquinano il nostro karma. Altrimenti si fa, ed è diffusissima, l’esperienza molto personale, dopo un certo periodo di tempo, di un decadimento graduale e costante dello stato d’amore, una volta bello esaltante e quasi perfetto; si rimane soli, tristi e sconsolati e fisico emotivamente debilitati nel processo di degenerazione e morte del proprio amore.
Ciò è dovuto al fatto che prevale lentamente nel rapporto sentimentale la coscienza personale egoica, inquinata dai valori così frequenti ai nostri giorni; prima di tutti, il calcolo: “Io ti do ma voglio in cambio qualcosa che soddisfi il bisogno di sentirmi al centro del legame sentimentale, non mi interessa il tuo stato d’animo, ma il mio benessere”. Tale ragionamento, frequentissimo nella coppia che sta esaurendosi, causa il senso di separazione e solitudine, di tristezza e insoddisfazione che corrode il rapporto, il legame anche il più solido perché prevale l’impulso egoistico.
Analizzato dal punto di vista energetico, significa che entrano in gioco energie negative, molto egoiche che creano separazione, diffidenza e amor proprio male inteso, come quando si fa sesso per guarire da ferite emotive causate da divergenze sostanziali; l’atto sessuale dovrebbe essere un momento gioioso anche dopo un litigio seguito però da perdono reciproco e rinnovo del sentimento amoroso, ma mai il modo per pareggiare un’offesa o sentire l’illusoria e momentanea sensazione di benessere e benevolenza proveniente dal partner. Infatti, se i due partner compiono l’atto sessuale mantenendo nel subconscio consapevolmente o no, rancore o pensieri critici o denigratori, mettono in circolo nel loro sistema energetico forze negative logoranti che iniziano inconsapevolmente ad erodere e consumare, prima di tutto l’attrazione fisica, poi influenzano profondamente tutti i livelli di comunicazione energetica del loro essere.
La legge che regola il flusso energetico dei pensieri è molto precisa e attiva iniziando proprio dal nostro modo di pensare (legge di attrazione): se penso positivo, attiro e sento positività (nei rapporti sentimentali è la sorgente inesauribile di sentimenti ed emozioni soddisfacenti e di successo), viceversa, se entro nella negatività, attiro esattamente l’opposto: critica, denigrazione quindi erosione e fine del rapporto.
Molti aspetti della vita di coppia sono condizionati da livelli energetici negativi; infatti, abbassandosi le frequenze, automaticamente si cade nella conflittualità quotidiana, basta una parola o un gesto per far scattare dentro il rancore, l’astio, la discussione logorante, vengono alla luce i torti subiti, il disprezzo, l’odio e la critica demolitrice. Si può fare sesso in tale condizione interiore? Parecchie coppie per paura di perdere uno straccio di sicurezza illusoria, lo fanno con effetti disastrosi dal punto di vista psicospirituale, perché si scarica tutta la violenza, l’aggressività, la volontà di possesso, di dominio e di manipolazione, oltre la repulsione e il disprezzo con la conseguenza di avvertire frustrazione e disillusione e, quindi, perdita di rispetto e amore reciproci.
Quei problemi che hanno creato discussioni e conflittualità, non risolti con accettazione e rispetto e con la volontà di reciproca libertà, ritornano continuamente fino a quando individualmente non si decide di controllare e superare la propria coscienza egoica in nome di un reciproco rispetto e amore.
Allora riassumo brevemente per concludere questa prima parte, quando e come fare sesso positivo (consapevole) e quando non è il caso per evitare conseguenze molto negative: 1) quando i partner si amano di un affetto sincero, puro senza calcolo, con tenerezza e amorevolezza, si danno sostegno emotivo e lavorano insieme per raggiungere un equilibrio dinamico di sentimenti ed emozioni, la loro sessualità si esprime ad un livello superiore, significa che l’atto sessuale è un momento di reciproca comprensione, considerazione e fusione; allora, l’atto dà la carica e l’energia per affrontare anche tutte le problematiche non solo di coppia ma anche familiari; si possono raggiungere picchi di piacere/delirio non illusori e passeggeri ( occasione ideale per procreare attirando un’anima che vibri ad alto livello) ma sicurezze emotive e spirituali, amore e sessualità consapevoli (risulta che tale modo di fare sesso è la cura più efficace per guarire l’impotenza virile, la frigidità e il nervosismo femminili) ; 2) viceversa, se si pratica il sesso come se fosse il rimedio insostituibile per risolvere ogni problema, con dentro tutti quei sentimenti negativi di rivalsa, di critica, di desiderio di rifarsi da un torto subito, di ostilità nascosta, di disprezzo e denigrazione oppure come un mezzo per soddisfare la coscienza egoica, il desiderio di divertimento senza tener conto del partner, dei suoi problemi o per provare quel piacere sensuale simile a quello che si prova quando si degusta un piatto speciale, allora ci si deve preparare ad un sottile decadimento, ad un esaurimento delle energie in un rapporto anche il più solido.
In sostanza l’Amore come rispetto, condivisione e partecipazione, come cammino di crescita e gioia di vivere insieme certi processi emotivi e psicospirituali, ripaga molto anche nella sessualità e di conseguenza a tutti i livelli di comunicazione.

mercoledì 1 giugno 2011

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IMPORTANZA E LIMITI DELLA CULTURA

Viviamo in un periodo storico in cui la cultura, in senso generale, è indispensabile per conoscere ed esplicare tutte quelle funzioni che ci consentono di vivere un’esistenza così piena di nuovi desideri, esigenze, necessità, doveri ma anche diritti.Però, essa tende a diventare sempre più settoriale e specialistica, quando diventa conoscenza, assumendo aspetti nuovi, una volta impensati; basti pensare alle conoscenze scientifiche e tecnologiche che è impossibile possedere tutte, in quanto ogni giorno aumentano di quantità ma non sempre di qualità.
In tutti i campi conoscitivi i limiti vengono sempre superati ma rimane spesso un vuoto, talvolta un abisso da colmare con qualcosa di diverso, cioè con una conoscenza ( un mio maestro di vita la definiva, cultura che trasforma e opera dei concreti cambiamenti) diretta a scoprire le qualità o i difetti di un individuo e i segreti profondi dell’esistenza umana, che possono permettere a chiunque lo voglia di diventare una persona autonoma spiritualmente, capace di accettare e comprendere la propria vita e soprattutto di migliorarsi per migliorarla.
Quando, ad esempio, si assiste ad una conferenza o si legge un articolo o un libro su un determinato argomento anche interessante di qualsiasi genere, si è attaccati anzi bombardati fino a frastornarci, da una tale marea di notizie e informazioni che, per ricordarle tutte o quasi, occorrerebbe una memoria da elefante ( ci aiuta la capacità di prendere appunti); ciò avviene specie quando i temi trattati non toccano o non coinvolgono direttamente la parte interiore dell’ascoltatore cioè non trovano corrispondenza con i sentimenti, le emozioni e quei pensieri che accendono una luce, aprono uno spiraglio nella conoscenza di sé o di qualche dubbio esistenziale.
Credo che tutte le persone sensibili e consapevoli abbiano capito che nell’universo senza limiti della cultura-informazione attuale in tutti i settori, dallo scientifico-tecnologico, allo spirituale-filosofico, religioso, letterario ecc. occorra fare dei “distinguo” molto attenti e ragionati per controllare il flusso senza fine delle nozioni, delle informazioni, dei concetti che altrimenti travolgerebbero il lettore in un vortice senza tregua di notizie che gli tolgono la pace e la serenità; il cervello, la mente vengono assaliti da immagini suscitate dalla lettura o dall’ascolto di parole, anche di persone autorevoli, che creano malessere, disagio e paure: il programma Voyager con supporti scientifici autorevoli ha comunicato che la Terra, nel 2030, potrebbe essere colpita da un grande meteorite con conseguenze disastrose; la corrente catastrofista del 2012, afferma che la Terra sarà oggetto di grandi sconvolgimenti e calamità e via dicendo…….per citarne solo alcune.
Quello di discernere con attenzione il senso delle parole e delle immagini, è il compito che spetta a chi vuole capire e fare proprie quelle conoscenze che hanno una certa risonanza nel proprio mondo di pensieri, sentimenti ed emozioni e creano una curiosità, un interesse e un impulso ad approfondire e a mettere in pratica quanto appreso per operare una seppur lieve trasformazione nel modo di pensare, sentire e agire.
Infatti, ritengo che di questi tempi occorra seguire con interesse attivo un tipo di cultura che trasformi, che crei un rinnovamento nel rapporto con se stessi e con gli altri, nulla poi vieta che per curiosità o altro si possa seguire qualsiasi tipo di nozioni, informazioni e idee che soddisfino la mente o quei desideri inconsci che tutti abbiamo; conosco persone, anche di un certo spessore spirituale, che nei momenti di relax leggono libri gialli o di avventura o addirittura fumetti, servono talvolta ad una certa controllata distrazione.
Io non voglio essere specialistico o settoriale nel senso di consigliare solo un determinato tipo di letture, però ritengo giusto suggerire a chi ha desiderio di rinnovarsi, di migliorarsi e di approfondire la conoscenza di se stesso e dei perché profondi dell’esistenza, la lettura di quei libri, articoli, siti internet (ce ne sono un’infinità) che trattano temi e problemi e argomenti inerenti allo sviluppo spirituale individuale; una volta fatta la scelta dell’indirizzo conoscitivo più affine ai propri interessi e desideri, occorre seguire qualche consiglio che nasce da lunga esperienza: 1) va bene l’entusiasmo iniziale, esso nasce quando c’è affinità per ciò che si legge o si ascolta, quindi sforzarsi di capire in quale direzione rivolgere l’attenzione e l’impegno e quali aspetti personali richiedono di essere conosciuti, approfonditi e quindi sviluppati; 2) partendo dalla conoscenza di se stessi (fondamento essenziale per progredire) formulare un semplice programma di base per operare alcuni cambiamenti nel modo di pensare, sentire e agire, perché altrimenti non si arriva a risultati concreti validi e duraturi; 3) quindi sforzarsi di fare esercizi cioè pratica di autoterapia, di preghiere mirate o telementazione, di meditazione……
A questo punto occorre fare una riflessione molto profonda e mirata per giustificare a pieno l’eventuale impegno nello studio e nella pratica di quelle persone che sentono ormai arrivato il momento irrinunciabile di iniziare un lavoro per migliorarsi, quel lavoro che trasforma l’individuo da semplice persona che può essere condizionata dagli eventi quotidiani, che subisce il dramma quotidiano, i rapporti relazionali conflittuali, in una persona che tenta almeno di diventare attrice-regista della propria vita. Tali individui sentono che qualcosa si modifica in loro anche dopo una semplice lettura o un ascolto apparentemente causale di qualche discorso e perciò si attivano.
Mi rivolgo in particolare a tali persone, sono sempre più numerose, esortandole a non demordere, a non mollare questo interesse ma ad andare avanti con determinazione e costanza facendo pratica cioè esercizi mirati allo sviluppo di certe qualità e doti con umile perseveranza che alla fine, come la goccia d’acqua, perfora ogni resistenza e ripaga con la certezza di avere capito e ottenuto qualche risultato; gli esercizi possono essere praticati anche con non troppa pignoleria cioè non devono diventare un impegno ossessivo, sia ben chiaro.
Seguo da anni una massima di saggezza molto profonda che mi comunicò il mio maestro: un passo sulla via della conoscenza e tre passi sulla via della realizzazione, della pratica, dell’esercizio costante, così si raggiungono risultati sicuri.
Il successo in qualsiasi campo, fisico materiale o spirituale, dipende oltre che da una certa propensione karmica, per una buona percentuale dalla volontà, determinazione e perseveranza fiduciosa in ciò che si decide di fare. Molta gente prende fuoco sentendo o leggendo certe notizie, informazioni e verità riconosciute ma il fuoco si spegne presto se non lo si alimenta con umiltà e tenacia; tutte le persone che hanno ottenuto successo nella vita, se si raccontano, affermano che alla base dei loro successi c’è volontà, determinazione, sacrificio e tenacia di fronte a qualsiasi insuccesso o smarrimento.
Dalla volontà mirata al rafforzamento della propria identità si può misurare il valore di una persona. E’ valida qualsiasi azione, anche se saltuaria, di apprendimento, di interessamento alla cultura, perché rappresenta un seme, che prima o poi alimentato anche con poca acqua, germoglierà.
Conosco molte persone, che in gioventù si sono lasciate sfuggire occasioni preziose per coltivare la loro cultura spirituale, da mature ricercare con grande impegno, come per riparare e riempire un vuoto creatosi nella loro esistenza per molteplici ragioni, conoscenze e attività spirituali tali da recuperare il tempo e le occasioni perdute.
Molte persone adulte di terza età si vedono frequentare seminari, corsi e incontri armate di registratori o blocchi per appunti per catturare finalmente ciò che per loro è un nutrimento spirituale molto importante.
Riflessioni: C’è da fare una constatazione un po’ amara, che potrebbe bloccare entusiasmo e creatività, se non si conoscesse la sottile azione delle forze ostacolatrici (Arimane) che, quando si trovano di fronte ad un individuo intenzionato a impugnare la propria vita spirituale, gli inviano le prove più difficili e svianti: molte persone, pur riconoscendo la validità e l’utilità di certe verità, non si sforzano di fare esercizi adducendo mille motivi, giusti e concreti che però distolgono e ostacolano il lavoro su se stessi; ma la libertà interiore, il cammino verso la propria sicurezza interiore, verso la propria autorealizzazione costa fatica e sacrifici ma ripaga a lungo con profonda serenità e soddisfazione.
Lo scopo di questo mio semplice e forse un po’ strano articolo è quello di spingere le persone che sentono qualcosa dentro, un desiderio di rinnovamento e di trasformazione, a rimboccarsi le maniche e a fare esercizi dedicando qualche minuto del loro tempo, come per un hobby, a recitare qualche formula, qualche preghiera, a leggere qualche pagina di saggezza, insomma a fare qualcosa per il loro bene spirituale; sicuramente avvertiranno qualche effetto positivo………..

domenica 1 maggio 2011

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Blog maggio 2011

Necessità di un aiuto energetico sempre più impellente
E’ un periodo molto particolare questo, mesi di marzo e aprile, in cui sono avvenute tragedie umane di popoli esposti alla furia della natura (Giappone ), che sembra ribellarsi, e delle volontà di potenti uomini politici che vogliono mantenere il loro ruolo di dominatori con il diritto di continuare a sfruttare per il loro cieco egoismo risorse naturali e umane dei popoli a loro sottomessi (Libia e altri paesi arabi). Sembra che il male, il lato oscuro delle coscienze umane, venga fuori con la sua capacità distruttiva colpendo a destra e a manca (apparentemente a caso) creando ansie e paure, insicurezza e pessimismo che hanno una forte ripercussione sulle deboli difese psichiche degli individui, appartenenti ad ogni livello socio-culturale. Tutti vedono buio nel loro futuro e in quello dei loro familiari, specie se giovani; la speranza, la fiducia e l’amore sembrano cancellati quasi con un colpo di spugna per lasciare posto alle più nere previsioni, ma soprattutto al pensiero che le forze protettrici, benefiche e positive che con calore spingono in avanti, si siano ritirate dalla scena umana per un qualche sconosciuto motivo.
In questo periodo molto particolare vicino alla Pasqua, festa della rinascita e del risorgere della vita, io sento lamentele da ogni parte; persone giovani e mature, anche spiritualmente sicure, richiedono per necessità impellente un aiuto energetico, una forza, devo dire, proveniente dall’esterno, come un’entità pienamente disponibile capace di rendere più sopportabili dolori, sofferenze e carenze fisiche e spirituali e di far apprezzare e godere la vita almeno nelle cose più semplici e naturali, ritornando ad uno stato di serena e costruttiva accettazione, sentimenti molto vicini allo spirito pasquale, che accende uno slancio di rinascita in tutti e tutto.
Riporto qualche esempio di colloqui che quotidianamente ho con amici, conoscenti, “compagni di cordata” e persone comuni: Marisa è una persona di fede religiosa e di profonde conoscenze spirituali esoteriche, capisce il senso della vita, sa da dove veniamo e dove andiamo noi esseri umani, ma soffre molto per dolori fisici che naturalmente, quando raggiungono un certo livello, le creano uno stato d ‘animo di notevole sofferenza psicofisico e spirituale; mi dice che l’energia che ha non è sufficiente a darle quella accettazione serena del dolore e delle limitazioni da esso causatele. Capisce di essere messa alla prova, che tutto ciò che le capita è suo ed è una sfida da superare, che ogni volta è più dura da affrontare e che alla fine ne viene fuori a pezzi ma sempre più consapevole, ma sente la necessità sempre più impellente di essere aiutata e sostenuta, come presa per mano e guidata verso la luce della accettazione consapevole; io ho notato e sentito in lei con profonda sincerità la necessità di rivolgersi a qualche entità spirituale per averne un sostentamento.
E’ questa una necessità-desiderio comune alla maggior parte delle persone da me sentite, ma vissuta in maniera diversa e individuale.
Giacomo è un caro amico che ha a che fare con la malattia fortemente invalidante della moglie, sono entrambi anziani; lei Lucia, malata di Alzheimer non capisce più nulla, non riconosce, è ridotta ad esplicare solo le funzioni fisiologiche: nutrirsi con gli effetti conseguenti; lui, molto scrupoloso e attento le fa tutto ciò che è necessario ma ogni tanto vacilla nel suo intento di aiutarla a sopravvivere eppure ha fede. L’altro giorno li ho incontrati a passeggio, Giacomo mi ha fatto uno sfogo che mi ha commosso:- Sono disperato, sento che presto finirò anch’io ma il pensiero di doverla lasciare mi tiene ancora legato a lei per sostenerla, non ho più forze fisiche ma soprattutto morali, mi manca un appoggio, un aiuto energetico che riaccenda in me la speranza e la fiducia, mi sento come svuotato, esaurito, ma esiste Dio per aiutarmi a fare il mio dovere con amore?
Questa è stata l’amara conclusione di un incontro che mi ha risvegliato però ad una giusta e concreta riflessione: trovare in noi una forza, la forza capace di sostenerci e guidarci.
Anche Luca, persona consapevole e cosciente, profondo conoscitore e sperimentatore delle varie realtà spirituali, studia, sperimenta e prega con convinzione e calore specie per aiutare energeticamente chi ha bisogno, ma in certe situazioni, quando ad esempio, ha difficoltà economiche, la sua fiducia e sicurezza vacillano, si sente impotente ad affrontare la prova del superamento della paura di rimanere senza risorse economiche per sostenere la moglie, gli viene ansia e angoscia e tutta la profonda conoscenza dei processi e delle realtà spirituali non sono sufficienti a confermargli certe sicurezze; anche lui, me lo confida spesso, sente il bisogno di essere affiancato e sostenuto da una forza superiore che lo aiuti ad essere se stesso e a realizzare il suo ideale di persona capace di resistere alle difficoltà pur aiutando gli altri.
E’, quindi, una necessità molto diffusa a tutti i livelli, specie in quelli in cui si trovano le persone che si pongono il problema del rapporto con le energie spirituali e che capiscono che spesso non ci si fa da soli ad affrontare e a superare prove e sfide.
Alessia, siccome non accetta influenze e aiuti che sanno di religione, nel senso che quando avverte aria di insegnamento teologico, con riferimento a santi, gerarchie spirituali e autorità religiose, si irrigidisce, ha messo a punto una tecnica di psicoterapia che la porta a capire le ragioni ultime dei suoi problemi ma, da quello che racconta, non a risolverli a pieno; confidenzialmente mi ha detto che vorrebbe anche lei un aiuto energetico esterno, libero da influenze mistico-religiose.
Potrei continuare con altri numerosi esempi ma mi rendo conto che adesso dovrei suggerire modi concreti per risolvere con buoni risultati tale esigenza sempre più diffusa.
I modi sono sempre legati alle persone che li praticano, al loro livello di crescita, alla loro cultura, alle loro esperienze e alle loro conoscenze spirituali………….. per cui le tecniche sono innumerevoli, ma si possono raggruppare in alcuni tipi fondamentali.
C’è un modo praticato da diverse persone che può definirsi laico razionale senza interferenze di carattere mistico-spirituale; consiste nel vivere il proprio dramma quotidiano portandolo alle estreme conseguenze interiori: chi lo pratica, racconta che la paura di vivere, la debolezza spirituale e il desiderio di autoannientamento, l’ansia, l’insicurezza e l’incapacità di autoaccettazione nei momenti più importanti della meditazione salgono al massimo livello, nasce come una lacerazione interiore, un annullamento quasi delle energie vitali; se però la persona non perde lo spirito di sopravvivenza durante la sofferenza e il dolore, può avvertire come uno scatto energetico che riporta la coscienza al livello di consapevolezza vitale, ritornano la vitalità e la speranza di vivere meglio per lo meno controllando le negatività e il pessimismo.
Io cerco di esprimere a parole il processo ma quando sento il racconto diretto dell’esperienza da chi la ha vissuta, è un’altra cosa; però avverto che manca in tale processo la presenza vivificatrice di quella energia che interviene e dà con continuità la speranza e la fiducia, quella energia che occorre imparare a risvegliare in noi e che ci unisce al tutto con calore e gioia (si prova qualche volta in momenti particolari).
Altro modo è quello di persone che non hanno grandi risorse mentali-spirituali, vivono il loro dramma d’istinto senza prenderne coscienza, se ne lasciano travolgere e coinvolgere senza opporre una consapevole difesa. Tali persone invocano, le ho sentite io, l’aiuto esterno di una forza divina che le aiuti, le sostenga e allevi i loro dolori (vanno in chiesa o seguono un maestro, un guru); sentono questa necessità ma non hanno la volontà e la determinazione di iniziare un percorso per risvegliarla in sé , come fanno altre che hanno compreso la necessità di tale intervento preparandosi ad accoglierlo con una certa consapevolezza.
Occorre, perciò, creare una condizione particolare nel cuore e nella mente con volontà e determinazione: sviluppare la fiducia e la speranza di superare ogni crisi di pessimismo, di sofferenza e di paura in qualche maniera, questa si manifesterà al momento giusto e del tutto personalmente.
Io ritengo che tale risveglio della energia, della forza, di questi tempi, vada provocato, altrimenti si rimane in balia delle forze oscure che sono alla base di ogni crisi ( che può diventare occasione adatta a crescere maturando).
Vediamo ora quali sono le premesse per risvegliare l’energia vitale psicofisico spirituale:
1) Il desiderio e la volontà di uscire dal disagio interiore e dall’inquietudine che causano sofferenze e paure; 2) la certezza che tutti noi abbiamo gli strumenti necessari a risolvere ogni problema; 3) riconoscere ed usare la funzione unica e specifica del pensare, che ti fa dire: Io sono ciò che penso, è la chiave di volta per ogni iniziativa di cambiamento e trasformazione.
Seguiamo, come esempio, una possibile esperienza di sofferenza e di dolore, di paura e angoscia, non è difficile trovarla perché la quotidianità ne offre a tutti in quantità.
La prima operazione che occorre fare è prenderne consapevolezza cioè cercare di analizzarla scoprendone le cause, gli aspetti diversi, le componenti fisiche e psicospirituali, insomma farne un quadro il più possibile preciso per stabilire che tipo di intervento usare;
la seconda, pensare continuamente con forza e positivamente la situazione ideale che risolverebbe il problema, l’esperienza, cioè vivere mentalmente l’esatto contrario, al positivo, dell’esperienza di sofferenza e di dolore, quindi un’esperienza di gioia e benessere, figurarsela nella mente cercando di entrarci dentro, di viverla con calore e sentimento.
Potrebbe sembrare un processo cervellotico ma decisamente non lo è, perché ci vengono in aiuto le formule di autoterapia che mettono in moto tutte le energie affini (legge di attrazione); ripetere continuamente visualizzando l’esperienza positiva: sono forte, sereno, potente, sto bene e mi sento bene oppure tutto è a mio favore, sono soddisfatto di quello che sono e che ho, (qualcosa di positivo senz’altro ce lo riconosciamo e qualche possesso ce lo abbiamo), sono grato alla vita ………significa suscitare forze nuove e risanatrici.
La critica più diretta e immediata a questo tipo di autoterapia è la seguente: quando non ci sono tensioni o dolori fisici particolarmente forti o problemi troppo coinvolgenti, va bene ma quando si vive in piena crisi o in una sofferenza fisica debilitante è molto più difficile; comunque, ripetere le formule appropriate con un esercizio costante, crea una forma di prevenzione e autodifesa.
Tuttavia, in questi tempi storici, siccome lo scorrere dell’esistenza si è molto accelerato e le prove-sfide, come le occasioni di arricchimento interiore, aumentano sempre più costringendo a decisioni improvvise e ad affrontare esperienze travolgenti e difficili, anche le difese psicospirituali si devono adeguare alle nuove esigenze.
Allora si deve fare un discorso molto concreto: poiché ormai si è capito che ognuno di noi, aldilà del proprio livello di crescita che può essere anche alto, ha necessità di un intervento energetico efficace di sostegno e di aiuto, di sostentamento e illuminazione, è consigliabile, in particolari momenti della giornata, rivolgere una richiesta d’aiuto energetico (preghiera) ad alte entità, cristiane o di altre religioni: angeli custodi, arcangeli, santi, Cristo-Gesù, padre Pio, Cristiano Rosacroce ecc……. non perché risolvano loro i nostri problemi ma perché ci diano la forza e la possibilità di essere noi, sostenuti e rinvigoriti dal loro aiuto, a trovare le giuste soluzioni e lo stato d’animo di consapevole accettazione di ogni situazione e problema.
E’ fondamentale per rafforzare la nostra libertà interiore e la capacità di amare, pregare per diventare più forti e capaci, noi dobbiamo con la massima umiltà crescere e maturare.
Si viene a creare una viva e molto efficace situazione: come i nostri figli, quando vanno in palestra o alla recita a scuola, hanno dietro lo sguardo attento e protettivo e i consigli dei loro maestri, che li aiutano ma non tolgono loro lo sforzo personale di fare l’esercizio o recitare la parte cioè l’esperienza, così anche noi possiamo imparare a pregare rivolgendoci, ad esempio, a Michele Arcangelo, se abbiamo un’impostazione mistico spirituale cristiana o ad un avatara indiano o ad una corrispondente sorgente energetica che chiameremo energia universale, se non vogliamo coinvolgimenti mistico-religiosi.
Ho dato due preghiere quasi simili ( una ispirata all’esoterismo cristiano, l’altra alla energia universale), a diverse persone che obiettivamente non hanno tempo né forma mentis per seguire esercizi o recitare formule o altro, ma sentono una spinta, un’esigenza a collegarsi con il divino in sé direttamente per accendere la fiducia nelle forze morali e spirituali, come l’amore e la condivisione, l’accettazione e l’ottimismo che trasformano effettivamente un individuo in una persona positiva capace di affrontare il presente costruttivamente con uno sguardo sempre in alto verso il cielo e nel proprio cuore, con notevoli risultati positivi.
Ecco le preghiere:
Preghiera a Michele Arcangelo per ottenere la forza

Michele Arcangelo, ti invoco con umiltà e devozione:
sii costantemente presente nel mio cuore e nella mia mente
con la tua divina luce di verità e amore;
aiutami a capire e a realizzare i processi spirituali che mi aprono
all'energia di bellezza
giustizia e amore, base di una vita gioiosa e serena, consapevole e fattiva;
accendi nel mio cuore la fiamma della condivisione, dell'accettazione e del perdono totale di me stesso e degli altri; fa' che ogni momento della mia giornata possa diventare un'occasione per creare e spandere l'amore, la libertà, il rispetto e la verità con entusiasmo e gioia.
Arcangelo Michele, guidami, illuminami e sostienimi con la tua infinita energia di luce e amore durante il lavoro su me stesso e dammi la forza, la fiducia, la speranza e l’amore.....
Padre nostro.........

FORMULA DI CONNESSIONE ALLE ENERGIE UNIVERSALI
Potenti energie universali di amore e verità, aiutatemi a capire e a realizzare i processi spirituali, che sono alla base di una vita serena, consapevole e costruttiva; accendete nel mio cuore e nella mia mente la fiamma della condivisione, dell’accettazione e del perdono di me stesso e degli altri, diffondendo amore, libertà, verità e rispetto con entusiasmo e gioia; suscitatemi la forza della fiducia, della positività, della speranza e dell’amore,
MI SENTO TOTALMENTE CONNESSO
Ecco alcune formule di autoterapia mirate per riacquistare serenità, sicurezza e forza:
1) Sto bene, mi sento bene, il mio corpo e la mia mente sono in perfette condizioni di salute psicofisico spirituale, vigore ed efficienza per raggiungere un sano e pieno equilibrio; sono grato/a (all’IO SONO) per tutto ciò che sono e che ho.
2) Ho fede incrollabile nelle mie potenzialità e capacità di realizzare progetti e aspirazioni, sogni e desideri con entusiasmo, determinazione e professionalità.
3)Affronto eventi e rapporti quotidiani come occasione per rafforzare la volontà di sentirmi sereno/a e soddisfatto/a di quello che sono e che faccio, libero/a da ogni condizionamento; ho coraggio, forza morale di amore, positività e creatività per affrontare e superare tutte le prove quotidiane.
3) Il bene e l’amore, il vero e il bello sono al centro dei miei interessi più profondi che cerco di realizzare con umiltà e disponibilità impersonale.
4) Vado sempre più sviluppando accettazione, rispetto e stima per me stesso/a e grande fiducia nelle mie capacità e potenzialità; mi sento calmo/a gioioso/a, creativo/a e sicuro/a che tutti mi vogliono bene.
6) Apro il mio cuore e la mia mente alla calda energia di amore, sono sempre più positivo/a, disponibile e attivo/a nell’accettazione e nella comprensione perché tutto ha un senso, perciò sono disteso/a e fiducioso/a.
7) Vivo la mia vita con entusiasmo apprezzandone ogni attimo; rafforzo in me positività, ottimismo, gioia di essere vivere ed amare la vita con consapevole equilibrio.
8) Ogni evento e situazione anche negativa è per me occasione per sviluppare coraggio e intraprendenza, sicurezza, fiducia ed entusiasmo.

N.B. Le formule vanno recitate con molta naturalezza, 15-20 volte una o due volte al giorno. Scegli quelle che più si addicono alla tua attuale situazione interiore e poi continua con le altre.
( Chi volesse approfondire l’autoterapia, può leggere i blog di gennaio, febbraio e marzo 2011 sempre su: http:// humanus-nuova energia.blogspot.com )
Desidero concludere questo discorso con il lettore con una riflessione, suggeritami dall’esperienza, che molte volte mi è capitato di fare: se una persona piena di problemi che creano sofferenza e paure, non si decide a fare qualcosa per risvegliare in sé l’energia, la forza che l’aiuti, è segno che non è pronta, non è matura per cui deve ancora soffrire per arrivare ad esaurire quelle conseguenze karmiche che la condizionano però facendola maturare. Arriverà anche per lei, al momento giusto l’occasione per iniziare un qualcosa che le farà capire l’utilità delle formule e/o delle preghiere. Siamo tutti destinati ad arrivare alla nostra autorealizzazione, chi prima, chi dopo…….!!! L’importante è darsi da fare!!!
P.S. Se non ti disturba, gira l’articolo a chi credi sia interessato a leggerlo!

venerdì 1 aprile 2011

blog aprile 2011

Blog aprile 2011
LA PAURA DEL DIVERSO
Ormai sono alcuni mesi che il mondo arabo delle coste mediterranee dell’Africa e della penisola arabica è in pieno fermento rivoluzionario; alcuni paesi governati a regime dittatoriale sono stati travolti da un’ondata rivoluzionaria che ha cambiato il loro volto politico, l’Egitto, la Tunisia e ora anche la Libia e altri paesi arabi subiscono guerre civili con migliaia di morti e distruzioni ma il fenomeno più preoccupante è la spinta della popolazione superstite ad emigrare, dove? Verso le coste italiane, Lampedusa e la Sicilia dove esistono efficienti strutture di accoglienza.
Oltre alla preoccupazione del fenomeno migratorio con conseguenze socio-economiche pesanti per il nostro paese, c’è l’effettivo rincaro del costo della vita, i prodotti energetici schizzano in alto condizionando la spesa quotidiana con l’aumento dei prezzi e rafforzando la paura di non farcela a vivere con stipendi e pensioni basse e in moltissimi casi assenti per la disoccupazione.
Non desidero approfondire di più il quadro politico ed economico-sociale, altrimenti entrerei in un altro campo difficile e controverso, diverso dai miei interessi personali che riguardano problematiche e tematiche psicospirituali che cercano di spiegare le cause dei fenomeni sociali; infatti, tali notizie di cronaca sono l’occasione concreta e immediata per parlare dei loro effetti sulla vita emozionale psichica e spirituale della collettività, perché? Perché, oltre a creare paura e sgomento, ansia, apprensione e incertezze, stimolano molte domande riguardanti il momento di crisi-crescita che tutti stiamo vivendo sollecitati dall’influsso energetico del 2012.
Credo certamente che tutti coloro che si interessano di argomenti legati ai processi evolutivi e si domandano: - Chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo? avranno capito che il ritmo del vivere quotidiano si è molto accelerato, da un po’ di tempo ad oggi, nel senso che il tempo reale percepito sembra scorrere più veloce ma più carico di esperienze belle o brutte, positive o negative, in certi momenti sembra di essere travolti da un fiume in piena che ci trascina in fondo e poi ci fa risalire a galla sballottandoci in ogni direzione; ci sarà sicuramente un perché, noi uomini abbiamo bisogno sempre di sfide e prove per crescere. Il progresso in tutto, specie nell’evoluzione spirituale e quindi sociale, economico-politica e civile che ne sono l’effetto, avanza tra eventi fatti e scossoni talvolta drammatici e rivoluzionari che stravolgono il normale e falsamente sicuro modo di pensare e agire collettivo.
Quando questi usuali modi di comportamento vengono toccati, scoppiano lo sgomento, la paura e l’angoscia; tutti vorremmo essere sempre nella nostra zona di confort, con le nostre certezze e sicurezze, chi guadagna vorrebbe guadagnare sempre di più, chi ha potere e averi, vorrebbe aumentarli o almeno non perderli, chi ha sicurezze morali non molto salde, non vorrebbe essere sfidato per riconquistarle (ma le vere conquiste morali e spirituali sono sempre in fase di progresso in una sorta di equilibrio dinamico), insomma siamo continuamente provati, provocati sfidati e costretti a metterci in gioco e in discussione.
Occorre fare molta attenzione ai mass-media che diffondono notizie tendenziose: come fanno pochi milioni di persone, arabi musulmani, ad invadere l’Europa con centinaia di milioni di abitanti con sistemi di sicurezza militari collaudati da guerre e da esperienze continue in altri paesi e continenti a scopi umanitari? Anche le minacce economiche fino a che punto sono valide? Possibile che le potenze europee e americana si lascino condizionare passivamente dai capricci di qualche dittatore, ricco di petrodollari, ancora preda di sogni di potere assoluto sovrumano? Sono tutte notizie non sempre fondate che mirano ad un altro scopo.
Abbiamo capito quale e per spiegarlo occorre aprire una parentesi: il popolo italiano per ragioni karmiche ha avuto sempre a che fare con le popolazioni della fascia africana mediterranea; la storia insegna, oltre al periodo della dominazione romana, di recente nel 1911-12 l’Italia ha conquistato la Libia strappandola ai Turchi e ha continuato la sua dominazione coloniale fino alla II° guerra mondiale, quando le fu tolta politicamente ma parecchia gente italiana animata da spirito pionieristico e da volontà di successo ha aperto attività economiche di diverso tipo cercando di incrementare i propri interessi e quelli della popolazione locale. Questa è la seconda volta che gli italiani sono costretti a lasciare in fretta ogni loro bene e attività per salvarsi dalla popolazione scatenata senza più controllo, tale è il destino degli italiani in Libia ma quelli residenti nella penisola a casa propria hanno una diversa funzione molto evidente dalle immagini dei telegiornali: accogliere non solo i Libici ma anche gli emigranti di altri paesi con spirito umanitario e disponibile a differenza di tutti gli altri paesi europei mediterranei che non ci vogliono stare ad accoglierli nel loro territorio.
Gli Spagnoli difendono le loro spiagge con filo spinato e pattugliamenti continui di polizia che spara prima in alto all’avvicinarsi dei barconi carichi di disgraziati per disperderli e questi se ne vanno. I Francesi, molto lontani dalle coste africane hanno detto espressamente che il problema della invasione di immigrati è italiano……ma perché la responsabilità diventa tutta italiana? Io azzardo una risposta: noi Italiani, in quanto abitiamo in un suolo dove si è radicato sviluppato e manifestato per millenni lo spirito cristiano, siamo i più umani e compassionevoli, disposti ad accettare con spirito di fratellanza i diseredati, i sofferenti e in una parola i diversi da noi per cultura e religione, aiutandoli anche ad inserirsi in un contesto sociale normale e costruttivo.
Ho la certezza quasi assoluta che in Europa siamo i soli, noi Italiani, ad accettare umanamente il diverso, lasciandogli piena libertà, e il mondo musulmano con tutte le sue contraddizioni dando dimostrazione di avere raggiunto un livello di coscienza, ancora inconsapevole (ci sono ancora moltissime resistenze), di rispetto e considerazione della persona e quindi di popolazioni diverse per cultura, religione, usi e costumi. Il messaggio che prepara il 2012, più reale e costruttivo, dice che deve nascere in tutta l’umanità il sentimento di appartenenza fraterna alla “razza” umana, tutta uguale nella sua origine divina, ma diversa per ragioni contingenti le più diverse: biologiche, climatiche e poi religiose, civili, storiche e spirituali, cioè uguaglianza e unità nella diversità.
Questa esperienza del popolo italiano è forse il primo e tentennante tentativo di esprimere lo spirito del cristianesimo nascente quando gli apostoli e i loro discepoli andavano tra le popolazioni le più diverse a diffondere il messaggio dell’uguaglianza, della fraternità, dell’accettazione, della libertà e dell’amore; adesso sono le popolazioni dei diversi a venire da noi, suscitando però paure, perplessità e sgomento.
Ora entriamo proprio nell’intimo di ogni essere umano: quali possono essere le sue reazioni psicologiche ed emozionali al contatto con il diverso? La paura, l’ansia e l’incapacità di relazionarsi e comunicare in maniera normale, naturale e distesa, tale è lo scopo occulto, creare insicurezze e precarietà ; per noi Italiani, il diverso italiano, sì, tanto tanto può creare problemi ma alla fine ci si capisce, ci si intende e ci si accorda (salvo con i delinquenti, razza a parte, ma non tutti) ma lo straniero apre nella mente e nel cuore un pozzo senza fondo di richieste che deve essere colmato di cultura (conoscenza della cultura e civiltà di appartenenza di un individuo, ciò richiede un grande sforzo), di spirito di accettazione (religione e razza diverse, sforzo ancora maggiore), di rispetto e considerazione per la persona, ciò è molto difficile perché certe persone non accettano se stesse, sono sbandate, non hanno identità propria, figuriamoci quel che provano a contatto con un diverso, si devono mettere in gioco e vedono come nello specchio quello che devono fare o quello che già hanno fatto con fatica e sacrificio e temono di perdere.
Lo spirito nuovo, profetizzato nel messaggio del 2012, dice in sostanza che è la conquista del diverso dentro di noi che va fatta, un lavoro difficile enorme ma non impossibile, che ci porta fuori dalla nostra ristretta zona di confortanti sicurezze e certezze facendoci superare i limiti della nostra personalità, egoistica e ridotta, meschina e troppo interessata. Superare il diverso in sé, significa entrare nell’universale umano a contatto diretto con il divino.
Comunque, già da molti anni si sente in aria e lo si vede in alcune comunità, lo spirito multietnico, specie in alcune scuole del nord Italia, dove convivono in classe ragazzi di nazionalità diverse, nella maggioranza dei casi in armonia, quindi di cultura religione e razza estranei alle nostre tradizioni e cultura che possono creare talvolta tensioni, incomprensioni e conflittualità ma il messaggio che si avverte e tende a realizzarsi è molto chiaro: unità e collaborazione armonica nella diversità. Siamo tutti esseri umani diversi, ci deve accomunare solo l’unico aspetto presente in tutti, la propria identità e dignità che non ha limiti e confini né colori diversi, è universale; infatti, l’intelligenza, la coscienza, il pensare il sentire e l’agire e tutte le infinite caratteristiche umane, sono qualità e doti comuni, colorate di molte tinte diverse che però trovano la loro unità nell’archetipo umano, nell’idea dell’Uomo che il Creatore ha realizzato nella sua infinita varietà.
Viene di domandare: ma come è fatto l’essere umano universale, l’archetipo umano? E’ l’insieme di tutte le qualità, doti e pregi, virtù e limiti, caratteristiche positive e negative presenti in ognuno di noi; la grandezza del Creatore sta proprio in questo: aver creato gli esseri umani come una infinita varietà di attributi in continua evoluzione che danno un pallido esempio di come possa essere l’infinita grandezza divina, un’immagine somigliante del Creatore. Tutti insieme possiamo dare una pallida impressione della sua divina grandezza, tutti abbiamo la scintilla divina in noi, checché se ne dica. Ognuno di noi è un attributo divino che ha preso forma e merita il massimo rispetto e considerazione.
Quindi, l’importante è fare un piccolo passo per uscire dal proprio guscio protettivo per accettare il diverso da noi; pregiudizi, prevenzioni e preclusioni sono le malerbe da combattere e sradicare dalla nostra mente, perché il nostro cuore sente in maniera diversa e avverte sempre il rapporto tra due persone in modo più immediato diretto e naturale.
Per facilitare l’accettazione del diverso, dopo la spiegazione della tecnica dell’autoterapia (vedi blog precedenti), è opportuno recitare alcune formule adatte a tale scopo: esercizio
1. Accetto sempre più con profonda disponibilità e amore tutto ciò che mi porta al di fuori della mia sfera di confort e sicurezza; sono pienamente centrato e pronto a capire e comprendere il diverso da me;
2. Accetto, comprendo, perdono e apprezzo l’altro perché lo sento come me stesso;
3. Entusiasmo, positività e ottimismo riscaldano la mia mente e il mio cuore; irradio luce e calore psicospirituale nei miei pensieri ed emozioni.

martedì 1 marzo 2011

blog marzo 2011

Blog marzo 2011
III° PARTE
TELEMENTAZIONE (PREGHIERA) O TRASMISSIONE A DISTANZA DI ENERGIE-PENSIERO
Dopo aver formulato i principi fondamentali (vedi I° parte, blog gennaio) che sono alla base di ogni tecnica di miglioramento, rafforzamento e guarigione psicofisicospirituale e averli applicati alla tecnica dell’autoterapia per operare la guarigione di se stessi (vedi II° parte, blog febbraio), in questa III° parte desidero spiegare, in modo semplice ma concreto, la tecnica di trasmissione a distanza dell’energia pensiero per diventare operatori attivi e molto efficienti della nuova energia (detta anche telementazione o preghiera).
N.B. Mi risulta, dopo attenta indagine, che alcune persone si lamentano di non avere risultati concreti dopo un breve periodo di esercizi secondo la tecnica dell’autoterapia o autoguarigione e mollano; ne abbiamo parlato insieme e approfondito quali possono esserne le cause. Si è giunti a questa conclusione logica e naturale: poca determinazione e idee non chiare nel conseguire un obiettivo, poca costanza negli esercizi e una scusa molto diffusa, il desiderio vago di ripulire la propria interiorità da certe emozioni che affrontate con consapevolezza, possono essere disciolte proprio con l’autoterapia al positivo. Mi risulta, altresì, che parecchie persone interessate ad una reale trasformazione di sé per migliorare, senza tante scuse, lavorano, facendo seguire alla recita delle formule, azioni concrete e immediate e ottengono risultati soddisfacenti, salvo in particolari casi in cui certe cause karmiche lo impediscono (allora occorre capire quanto influisca il karma passato con i suoi condizionamenti, che comunque devono essere consumati). Il consiglio più sereno e stimolante è quello di mettersi subito all’opera senza scuse (se si è veramente intenzionati), sostenuti dalla energia positiva e la tecnica che segue ne è lo strumento più efficace.
Per entrare in questa corrente energetica, si può partire da una semplice domanda che nasce ad un certo punto del cammino di maturazione personale: -Cosa posso fare per aiutare chi mi sta intorno sofferente, insicuro, privo di energia, entusiasmo e fiducia in se stesso e nella vita e per condividere insieme e accettare i lati oscuri e luminosi della nostra esistenza sentendoci utili, creativi e con uno scopo da raggiungere?
A queste domande esiste una molteplice risposta, impegnativa, sì, ma anche notevolmente gratificante e in certi casi risolutiva: la conoscenza della tecnica e la pratica della telementazione o preghiera, ma esistono anche persone, poche purtroppo, che, oltre ad avere il giusto interesse per il proprio stato, si impegnano per gli altri a tutti i livelli, nell’assistenza sociale e personale con vera dedizione per aiutare chi ha problemi, per diffondere conoscenza ed esempi di comportamenti altruistici per istituire collettività dedite al rispetto della vita umana e della natura e alla crescita culturale evolutiva …
I pensieri e i sentimenti che sostengono e motivano tali persone possono essere questi: siamo tutti indistintamente legati alle esperienze del mondo sensibile per karma, soffriamo e ci disperiamo ma chi ha un po’ di luce e calore, è bene che li diffonda con il suo esempio nel vivere quotidiano ovunque si trovi, dando dimostrazione di altruismo, di attenzione sentita e di interesse verso gli altri; quelli più impegnati aiutano concretamente, almeno sul piano spirituale praticando le tecniche più svariate per inviare e suscitare energie psicospirituali a chi ne ha bisogno, telementazione o trasmissione a distanza di energie o regressione a vite precedenti sono gli elementi portanti per tale corrente di pensiero.
Molte delle persone appartenenti a tale corrente hanno conoscenze di base che danno loro certezze e sicurezze a livello spirituale, prima fra tutte l’idea del karma e il principio che pensare significa creare. Inoltre, forse è ciò che li distingue, hanno un forte entusiasmo e apprezzamento per ogni aspetto della vita umana e della natura che accendono in loro, cuore e mente, curiosità e interesse per tutto e per tutti.
Ora sorge la domanda fondamentale: come si fa per diventare operativi spiritualmente nel senso di tale corrente?
Occorre innanzitutto conoscere e praticare i 3 punti essenziali:
1) Volontà = pensare e visualizzare:
pensare è creare, quindi, se si vuole operare, bisogna avere le idee ben chiare di ciò che si vuole fare ed ottenere; esempio, voglio aiutare Tizio? Bene, formulo il pensiero positivo di ciò che è meglio per lui: salute e benessere psicospirituale, lo visualizzo in immagini compenetrandole di desiderio e volontà;

2) contemporaneamente riscaldo le immagini-pensiero di potente energia di fede, cioè sento come se fossero già realizzate, ci credo fermamente, così nasce la forza;

3) pratico la tecnica della telementazione, cioè della trasmissione a distanza delle energie pensiero.

E’ chiaro che occorre conoscere bene la tecnica per ottenere risultati miracolosi. (Nella parte dedicata agli schemi di telementazione è spiegata in poche e semplici parole tale tecnica e per arricchire i contenuti vedere blog ottobre 2009 su: http://marioramponi.blogspot.com )
Siccome siamo esseri perfettibili nel senso che abbiamo ancora a che fare con i limiti, i difetti e le negatività dei nostri “doppi”, dobbiamo prima imparare ad operare su di noi, sui nostri problemi per poi dedicarci a quelli degli altri.
Porto un esempio che vale per tutti: sto male perché non vado d’accordo con una persona importante, compagno/a, collega, capoufficio, vicino di casa, familiare …che mi fa provare in certe situazioni sofferenza, apprensione, dipendenza emotiva, paura, ansia…
Prima operazione da fare: formulo nel pensiero situazioni esattamente opposte a quelle vissute nella realtà, cioè che mi fanno provare piacere, libertà, indipendenza emotiva, coraggio, calma e serenità visualizzandole nei particolari;
seconda, le sento, le vivo con intensità, calore e convinzione credendo fermamente che presto si realizzeranno completamente (fede incrollabile);
terza, la più difficile, telemento, cioè invio alla persona volontà di amore, energie positive di amicizia, simpatia, affetto impersonale, stima ecc
Ecco, quindi, questo esercizio molto efficace e costruttivo ai fini di un recupero totale di equilibrio e positività: nei momenti di pausa, di neutralità, visualizzare (in relazione alle varie situazioni di vita) in immagini positive concrete tutte le situazioni che ci fanno normalmente penare e soffrire, come per esempio: mi vedo e mi sento in azione, in grado di affrontare e risolvere il rapporto con quella persona difficile, mi creo le circostanze favorevoli, formulo le parole giuste, sistemo ogni particolare che mi serve ad agevolare il colloquio importante con essa e ne vedo già gli effetti, i risultati, mi vedo e mi sento bene, continuo nel pensiero immagine a sistemare la mia vita, con un atteggiamento convinto e serio non come se fosse un’evasione dalla realtà; vivo nei momenti particolari tali immagini-pensiero con intensa emozione e gioia.
Non nascondo che è difficile realizzare presto tale esercizio , ma per riuscirci occorre sviluppare la volontà-pensiero di concretizzarlo nei tempi dovuti, diversi per ogni persona e la sicurezza di riuscirci.
Se non ti senti maturo per fare ciò, è segno che karmicamente devi ancora pagare, c’è troppa compartecipazione, quindi devi consumare con la sofferenza tale debito karmico, non si scappa da tale legge chiamata anche dei correttivi ma se insisti con determinazione, la vinci sicuramente.
Per aiutare gli altri, una volta capito il modo, diventa più facile e piacevole perché si ha la sensazione concreta di esprimere le migliori energie di amore incondizionato, sarà fondamentale imparare e praticare la tecnica della visualizzazione-telementazione.
Parlando della tecnica e del modo di praticarla, viene naturale dare alcuni cenni sull’arte-scienza della cosiddetta Magia, tanto antica e radicata in tutte le società da quando si sono formate nell’aurora dei tempi, perché in realtà si dovranno seguire gli stessi processi che la tradizione esoterica ci tramanda sull’operato dei maghi; i tre punti essenziali, già spiegati sopra, sono la sintesi di tali processi.
E’ una sensazione molto diffusa che il destino dell’umanità, senza predire catastrofismi, preveda la divisione sempre più accentuata di essa in due grandi categorie: quella del bene, maghi bianchi, quella del male, maghi neri, si usano tali termini per colpire più vivamente l’immaginazione.
Che significa tale distinzione? Che si svilupperanno sempre più tecniche e pratiche a favore dell’una e dell’altra categoria.
Mi spiego con esempi: l’egoista, animato da volontà di potenza (arimane), può usare ogni mezzo lecito ed illecito per realizzare i suoi scopi, può ricorrere a pensieri caricati di travolgente volontà e brama, ma anche, i più determinati e aggressivi, a pratiche di magia naturale, cioè ai riti occulti (fatture, malocchio..) che colpiscono e danneggiano fino alla morte chi ostacola i loro piani e interessi.( Si consiglia di non sottovalutare mai tali manifestazioni rituali, perché sono purtroppo ancora molto diffuse e attive).
In tali persone è fortemente attivo e creativo il principio forza-ostacolo di Arimane, che è molto rapido ed efficace nei risultati, ma chi conosce la legge del pensare creativo sa anche che le forze emesse dall’essere umano ritornano per legge di attrazione all’emittente, per cui prima o poi le energie negative colpiranno il soggetto con conseguenze nefaste, intanto però causano pesanti danni.
Lo stesso processo è valido anche per chi è animato da volontà di fare del bene (IO SONO) nel senso che le energie positive (amore in atto) ritornano potenziate all’emittente con conseguenze altamente soddisfacenti sia per lui che per la persona cui sono dirette tali forze di amore incondizionato e avvolgente.
Cosa significa quindi magia? Ha due aspetti: uno, lo studio dei fenomeni legati alla natura nascosta dell’organismo umano e del modo di riprodurli e attuarli: telepatia, telecinesi, alcune medicine alternative, telementazione e fattucchieria; l’altro, la pratica-esercizio secondo alcuni principi, quelli già descritti, per attuare il controllo e il dominio su detti fenomeni.
Alla parola mago, cioè chi pratica l’arte magica, generalmente si associa l’immagine di un uomo austero, autorevole fornito di “bacchetta”, che vive isolato dal consorzio umano, dedito ai suoi riti per sviluppare potere sulla natura e sugli uomini: se fa del bene, è mago bianco, se fa del male e domina il prossimo per i suoi interessi, è mago nero. C’è molta immaginazione, fantasia e molti pregiudizi e luoghi comuni; letture, film (vedi la serie di H.Potter) divulgano tali stereotipi e modelli suscitando la curiosità e la voglia di straordinario nelle gente.
Noi però, che viviamo con i piedi a terra e conosciamo bene la legge del pensare creativo, diamo un significato più reale e concreto e forse più attuale, a tali parole: mago e magia.
Porto ancora degli esempi: partendo dalla legge che il pensiero è energia creativa per cui se penso positivo o negativo, le energie mi ritornano indietro potenziate, dopo avere causato i loro effetti, è facile capire quando un individuo cade nella trappola della magia nera o si allea alle forze positive della magia bianca.
Ecco un tipico esempio: mi arrabbio con una persona, le scaglio contro con forza e veemenza parolacce, epiteti, maledizioni e imprecazioni, covo nel mio animo desideri di vendetta, voglia di ferirla e colpirla e talvolta di cancellarla dalla vita; tutte queste manifestazioni di odio, di rancore sono sorrette da energie pensiero, quindi, partono dal nostro centro energetico e colpiscono l’energia vitale dell’altro, come un colpo di fucile, a seconda dell’intensità, causandogli a livello psicofisicospirituale danni superiori a quelli che si possono causare materialmente: questo è un atto di magia nera istintiva, non ci sono giustificazioni.
Si pensi ai danni che causano quelle persone che costantemente e consciamente esprimono l’odio, il rancore, la gelosia con pratiche rituali ( fatture ecc..), si entra nel circolo del male, Magia nera (Arimane). Quindi, è molto facile scivolare per questa china!!
Viceversa, se ad una persona invio energie positive di fiducia, di stima, di compartecipazione, di amore, visualizzandola serena, positiva, felice, capace di risolvere tutte le sue problematiche al meglio in armonia con il tutto, è come se la circondassi di un mantello protettivo e le facessi iniezioni risanatrici, che la difendono dal male e le permettono di crescere con equilibrio e armonia; poi, se tale azione la compio costantemente e coscientemente con il rituale della telementazione-preghiera entro decisamente nel circolo del bene, della luce, magia bianca ( Io Sono). E’ facile entrare in tale onda purché si scelga e si voglia.
Effetti sicuri dell’una e dell’altra sull’operatore??
Il mago nero sarà sempre divorato dal desiderio crescente di potere, di possesso, di dominio, sulla difensiva perché il male gli ritorna indietro, quindi non è felice; il mago bianco sarà sempre, anche nei momenti di dura sofferenza, protetto, sereno, si sentirà in armonia con tutti e con tutto, vedrà nell’altro un suo fratello pronto ad aiutarlo, proverà spesso la gioia del dono incondizionato, è decisamente un’altra esperienza, si sentirà parte del ritmo universale, luce che si espande, calore che fa germogliare.
Schemi di telementazione
Per diventare operatori di bene, cioè di positività e altruismo, non c’è più bisogno della “bacchetta del mago” come nei film di H. Potter o nella fantasia popolare, basta semplicemente indirizzare l’energia pensiero seguendo i tre requisiti fondamentali per ogni operazione, diciamo magica: 1) volontà (pensiero e visualizzazione); 2) forza-fede; 3) tecnica e pratica, esercizio, altrimenti si rimane ancora una volta nell’astratto di acquisizioni culturali, di curiose e interessanti informazioni che riempiono la bocca e la mente senza veramente apportare il nostro reale contributo spirituale a noi stessi e al prossimo.
Quali le modalità per indirizzare questo aiuto a chi ne ha bisogno ? Suggeriamo un modo molto semplice largamente sperimentato: sedersi o sdraiarsi in un momento di relax di pochi minuti, visualizzare la persona vivente o il trapassato che si vuole aiutare chiamandolo per nome e pronunciare possibilmente a voce alta questa preghiera per i vivi, invocando le entità spirituali più alte della dottrina cristiana o altre entità venerate anche in altre dottrine: ora seguono alcuni schemi di telementazione o preghiera (è chiaro che ognuno di noi è libero di formulare, con tali suggerimenti, il tipo di schema che più gli pare efficace):
(tale schema è per aiutare i vivi)
“ Cristo Gesù, arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele ed Euriele, Madonna del Divino Amore (o qualche altra madonna), S. Giuda Taddeo, Padre Pio, S. Benedetto da Norcia, Cristiano Rosacroce e Maestro Gesù (le entità guida del cristianesimo esoterico), angeli custodi e spiriti ausiliari invisibili (entità benefiche a diretto contatto con gli umani): Accendete nel cuore e nella mente di (nominare almeno 3 volte la persona o le persone) la potente, calda e luminosa energia cosmica di amore, di verità e di bellezza dell’Io Sono, affinché avanzino con coraggio, costanza ed entusiasmo nella loro crescita evolutiva; proteggeteli nella loro incolumità psicofisico e spirituale e fate che siano sempre positivi, creativi e godano la gioia di essere ed amare apprezzando la vita in ogni attimo, e voi spiriti ausiliari invisibili, create eventi, situazioni e occasioni concrete che favoriscano la realizzazione dei loro sogni, desideri, aspirazioni e obiettivi; fate che stiano bene, abbiano una fede profonda e incrollabile e si sentano soddisfatte e piene di energie ( ripetere almeno 2 volte la preghiera).
Oppure
nominando e visualizzando la persona: “Avvolgetelo di potenti, calde e luminose energie cosmiche di amore che la guidino con costanza, coraggio ed entusiasmo nella sua crescita evolutiva; fate che acquisti sempre più fiducia in se stesso/a, sicurezza interiore, coraggio e fede profonda e incrollabile per affrontare e superare le prove e le sfide quotidiane”.

Per i trapassati, invocando le stesse entità: Cristo Gesù ecc…
“Fate che l’anima di (nominare il trapassato) si identifichi sempre di più con il Cristo; illuminatelo e guidatelo a capire le cause delle sue sofferenze terrene e a liberarsi dal loro ricordo; apritelo alla consapevolezza, all’accettazione, alla comprensione e alla profonda fede, alla speranza e alla carità; avvolgetelo di Amore beatificante, di luce spirituale e liberatelo dalle forze dell’ostacolo e dagli illusori attaccamenti terreni. Suscitate nel suo profondo la spinta a progredire e a migliorare fino alla perfezione unendosi alla infinita energia cosmica di Amore”.

Oppure
nominandolo e visualizzandolo: “Avvolgetelo di potenti calde e luminose energie cosmiche di amore guidandolo verso la luce di verità, di giustizia e amore, conoscenza, bellezza e perfezione, fate che sia profondamente compenetrato nell’energia dell’IO SONO”.

Ho dato indicazioni per inviare forze di amore in atto verso gli altri, ora però dobbiamo rafforzare noi stessi, le nostre energie positive.

A tale scopo mi sono permesso di integrare una semplice ma efficace preghiera cattolica da rivolgere all’Angelo-custode. Questa preghiera deve essere recitata molto frequentemente e specie nei momenti di depressione, di sfiducia e di paure esistenziali.
“Angelo di Dio che sei il mio custode illumina custodisci reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste (preghiera cattolica); aiutami a crescere evolutivamente con coraggio, costanza ed entusiasmo, proteggimi dalle forze negative e dal male.
Fa’ che io domini la paura, sviluppi la fiducia in me stesso, il coraggio, la consapevolezza e la comprensione, il perdono e l’accettazione di me stesso e della vita e diventi sempre più strumento libero e perfetto di bene, di verità e amore; fa’ che io sia gioioso/a, determinato/a e coraggioso/a nei miei buoni propositi e mi sforzi di superare limiti e condizionamenti karmici”.
Comunque, tu sei libero di decidere quando, dove e quanto tempo pregare, l’importante però è che tu ti decida a farlo quanto prima per il tuo bene; presto ti accorgerai degli effetti altamente positivi su di te e sugli altri.

Importante: durante la telementazione-preghiera, è essenziale avvertire un calore proveniente dal cuore, cioè un’energia che si espande attraverso le parole raggiungendo la persona o le persone cui è diretta e visualizzare proprio il momento in cui vengono avvolte dall’onda di amore; più è forte e continua l’onda, maggiori sono gli effetti. Con l’esercizio costante si riuscirà a sentire il contatto molto vivo.