Blog luglio 2011
AMORE E SESSUALITA’
Come riportare il sesso all’Amore consapevole
Avvertenza: anche quest’anno nel mese di agosto non metterò in rete il blog, ai primi di settembre andrà in rete la seconda parte di questo argomento, auguri di buone vacanze e simpatiche esperienze!
Prima parte
Ci sono sostanzialmente 3 modi di considerare la sessualità umana: uno, come espressione dell’istinto di procreazione con i conseguenti ruoli naturali dell’uomo-maschio, inseminatore e della donna-femmina, ricettiva nei rapporti sessuali; il secondo, riguarda l’aspetto più spirituale, quello che caratterizza l’essere umano che ha trasceso l’aspetto istintuale, la coscienza egoica che in momenti particolari può giungere a livelli molto alti di amore consapevole, gratificante, come culmine di un cammino personale di ascesa per capire, comprendere e amare l’altro come se stesso; il terzo, è quello dei nostri giorni, il più pericoloso e illusorio in cui si può assistere all’uso di tutti i mezzi (attraverso i media e pubblicazioni varie) per rendere migliore il prodotto, il sesso, più appetibile, più intrigante, più soddisfacente personalmente considerando il partner una pedina per soddisfare i propri interessi egoistici, desideri e appetiti.
Vorrei iniziare a parlare del primo aspetto, quello che ci apparenta ai nostri fratelli minori, gli animali, nell’istinto, nelle pulsioni a livello genitale che sono purtroppo molto frequenti fra gli esseri umani, basta ricordare qualche esempio che ciascuno di noi avrà sicuramente incontrato e sperimentato.
Ci sono, infatti, molte persone di ambo i sessi, al di là dell’età cronologica, che davanti ad un corpo attraente e bello, avvertono come un risveglio di impulsi sessuali, la spinta a conquistarlo a possederlo per godere della sua forma sostanziale, per soddisfare i loro appetiti e desideri; è la forma più comune che nasce da una spinta istintuale che inconsciamente desidera provare il delirio/piacere dell’atto sessuale. Sono quelle persone sensibilissime al magnetismo personale che percepiscono nell’altro, possibile partner, prima di qualsiasi implicazione emotivo-mentale, l’energia vitale. ne annusano l’odore, ne avvertono il calore, la consistenza fisica prima di attaccare o di concedersi al gioco erotico, cercano d’istinto il loro appagamento sensuale e sessuale. E’ un primo stadio di un viaggio nel mondo della conoscenza di se stessi.
Viene spontaneo domandare: perché ricerchiamo, spesso anche spasmodicamente, l’appagamento dei nostri sensi, l’orgasmo, attraverso il sesso? Nella risposta è racchiuso il mistero più profondo e affascinante della vita: il bisogno assoluto di sentirsi uniti, fusi, tramite il partner, all’energia del tutto; infatti, nei pochi attimi dell’orgasmo piacere/delirio chi gode, si sente come amalgamato, unificato e armonizzato con la forza universale (divina), seppur inconsciamente. Questa è la spinta che tutti gli esseri umani sentono, consciamente o inconsciamente, e si danno daffare per soddisfarla. Da tale istinto nascono tutte le interpretazioni e i significati della sessualità, a livello mistico-religioso, filosofico, energetico e altro…….
Qui ora sorge il problema la cui impostazione e soluzione determina il tipo di sessualità che una persona vive. Se si ascolta e si segue solo l’istinto naturale per un appagamento personale del desiderio di unione, appagamento che suscita un’attività dell’ego personale sempre più forte ed impulsiva, che rimane però nei limiti di reazioni egoistiche individuali con esclusione del partner, si resta solo imprigionati nell’ambito personale egoico e si è costretti a vivere l’atto sessuale secondo una logica-programma ben preciso: si inizia con una forte eccitazione sostenuta dal desiderio di unione intima, si procede con atti e parole per raggiungere il culmine dell’orgasmo/delirio/piacere ma quando poi segue il rilassamento, si ricade nella coscienza abituale da cui è nato l’impulso e si avverte sempre più pressante la voglia di ricominciare per uno strano senso di insoddisfazione.
Se non si ha consapevolezza di tale processo che muove dall’istinto, non si è liberi dalla necessità della natura e soprattutto non si può parlare di Amore, condivisione e libera partecipazione perché è come se si fosse inconsciamente guidati e coerciti dalla legge naturale senza possibilità di far valere la propria libera volontà di scelta.
Però, per chi intende entrare con coscienza e consapevolezza nella sessualità non istintuale-naturale ma improntata all’Amore inteso come rispetto, accettazione e dono di se stesso all’altro, non dovrebbe essere difficile, occorre capire e praticare alcuni aspetti della sessualità con una diversa e nuova consapevolezza, quella di un rapporto sostenuto da un sentimento puro e sincero di affetto, tenerezza e condivisione; se c’è una tale sincera predisposizione, allora l’atto sessuale assume l’aspetto di un momento di fusione, di unione totale della mente, delle emozioni e del corpo che crea una sensazione durevole di bellezza, armonia e compenetrazione nel tutto, molto difficile a cancellarsi perché è un’esperienza profonda e rinnovatrice. Tale stato d’animo importantissimo per rafforzare, rinnovare e vivificare un legame si può conquistare solo quando uno o ambedue i partner praticano l’atto sessuale con affettuosa disponibilità, con il cuore e con la coscienza che il bene dell’altro è quasi più importante del proprio, ciò comporta un lavoro su se stessi finalizzato a migliorare e liberare il proprio bagaglio di ego psicologici dalle tante carenze, limiti e difetti che purtroppo inquinano il nostro karma. Altrimenti si fa, ed è diffusissima, l’esperienza molto personale, dopo un certo periodo di tempo, di un decadimento graduale e costante dello stato d’amore, una volta bello esaltante e quasi perfetto; si rimane soli, tristi e sconsolati e fisico emotivamente debilitati nel processo di degenerazione e morte del proprio amore.
Ciò è dovuto al fatto che prevale lentamente nel rapporto sentimentale la coscienza personale egoica, inquinata dai valori così frequenti ai nostri giorni; prima di tutti, il calcolo: “Io ti do ma voglio in cambio qualcosa che soddisfi il bisogno di sentirmi al centro del legame sentimentale, non mi interessa il tuo stato d’animo, ma il mio benessere”. Tale ragionamento, frequentissimo nella coppia che sta esaurendosi, causa il senso di separazione e solitudine, di tristezza e insoddisfazione che corrode il rapporto, il legame anche il più solido perché prevale l’impulso egoistico.
Analizzato dal punto di vista energetico, significa che entrano in gioco energie negative, molto egoiche che creano separazione, diffidenza e amor proprio male inteso, come quando si fa sesso per guarire da ferite emotive causate da divergenze sostanziali; l’atto sessuale dovrebbe essere un momento gioioso anche dopo un litigio seguito però da perdono reciproco e rinnovo del sentimento amoroso, ma mai il modo per pareggiare un’offesa o sentire l’illusoria e momentanea sensazione di benessere e benevolenza proveniente dal partner. Infatti, se i due partner compiono l’atto sessuale mantenendo nel subconscio consapevolmente o no, rancore o pensieri critici o denigratori, mettono in circolo nel loro sistema energetico forze negative logoranti che iniziano inconsapevolmente ad erodere e consumare, prima di tutto l’attrazione fisica, poi influenzano profondamente tutti i livelli di comunicazione energetica del loro essere.
La legge che regola il flusso energetico dei pensieri è molto precisa e attiva iniziando proprio dal nostro modo di pensare (legge di attrazione): se penso positivo, attiro e sento positività (nei rapporti sentimentali è la sorgente inesauribile di sentimenti ed emozioni soddisfacenti e di successo), viceversa, se entro nella negatività, attiro esattamente l’opposto: critica, denigrazione quindi erosione e fine del rapporto.
Molti aspetti della vita di coppia sono condizionati da livelli energetici negativi; infatti, abbassandosi le frequenze, automaticamente si cade nella conflittualità quotidiana, basta una parola o un gesto per far scattare dentro il rancore, l’astio, la discussione logorante, vengono alla luce i torti subiti, il disprezzo, l’odio e la critica demolitrice. Si può fare sesso in tale condizione interiore? Parecchie coppie per paura di perdere uno straccio di sicurezza illusoria, lo fanno con effetti disastrosi dal punto di vista psicospirituale, perché si scarica tutta la violenza, l’aggressività, la volontà di possesso, di dominio e di manipolazione, oltre la repulsione e il disprezzo con la conseguenza di avvertire frustrazione e disillusione e, quindi, perdita di rispetto e amore reciproci.
Quei problemi che hanno creato discussioni e conflittualità, non risolti con accettazione e rispetto e con la volontà di reciproca libertà, ritornano continuamente fino a quando individualmente non si decide di controllare e superare la propria coscienza egoica in nome di un reciproco rispetto e amore.
Allora riassumo brevemente per concludere questa prima parte, quando e come fare sesso positivo (consapevole) e quando non è il caso per evitare conseguenze molto negative: 1) quando i partner si amano di un affetto sincero, puro senza calcolo, con tenerezza e amorevolezza, si danno sostegno emotivo e lavorano insieme per raggiungere un equilibrio dinamico di sentimenti ed emozioni, la loro sessualità si esprime ad un livello superiore, significa che l’atto sessuale è un momento di reciproca comprensione, considerazione e fusione; allora, l’atto dà la carica e l’energia per affrontare anche tutte le problematiche non solo di coppia ma anche familiari; si possono raggiungere picchi di piacere/delirio non illusori e passeggeri ( occasione ideale per procreare attirando un’anima che vibri ad alto livello) ma sicurezze emotive e spirituali, amore e sessualità consapevoli (risulta che tale modo di fare sesso è la cura più efficace per guarire l’impotenza virile, la frigidità e il nervosismo femminili) ; 2) viceversa, se si pratica il sesso come se fosse il rimedio insostituibile per risolvere ogni problema, con dentro tutti quei sentimenti negativi di rivalsa, di critica, di desiderio di rifarsi da un torto subito, di ostilità nascosta, di disprezzo e denigrazione oppure come un mezzo per soddisfare la coscienza egoica, il desiderio di divertimento senza tener conto del partner, dei suoi problemi o per provare quel piacere sensuale simile a quello che si prova quando si degusta un piatto speciale, allora ci si deve preparare ad un sottile decadimento, ad un esaurimento delle energie in un rapporto anche il più solido.
In sostanza l’Amore come rispetto, condivisione e partecipazione, come cammino di crescita e gioia di vivere insieme certi processi emotivi e psicospirituali, ripaga molto anche nella sessualità e di conseguenza a tutti i livelli di comunicazione.
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