domenica 1 gennaio 2012

blog gennaio 2012


Blog gennaio 2012



IL PERDONO

  Nelle conversazioni con familiari, amici e persone anche estranee, con cui si parla di problemi comuni ma importanti per il vivere quotidiano e per la propria maturazione e crescita personale, appena si tocca il tasto del perdono, scattano le reazioni più strane che mi fanno riflettere seriamente sul tipo di cultura, maturità e concezione di vita e sulle reali capacità individuali di accettare e comprendere anche chi compie azioni ”cattive” colpendo persone apparentemente senza colpa. Penso alla infinita diversità dei caratteri, dei comportamenti, dei pensieri e della azioni individuali.

E’, quindi, opportuno spiegare il significato profondo del perdono, quando deve intervenire nella vita personale e quali gli effetti positivi che possono essere davvero eccezionali, se uno tiene ad usare l’energia che sta dietro l’atto del perdono per liberarsi definitivamente dal peso dell’odio, della vendetta e di altri sentimenti che soffocano il cuore e la mente.

C’è, però, da fare una premessa molto importante suggerita dalla considerazione che in questo periodo storico cosiddetto “dell’anima cosciente” anche la volontà, la saggezza, la conoscenza spirituale e ogni aspetto culturale dovranno essere compenetrati di forza amore, come lo sono la fede e la compassione.

Infatti, risulta, alla luce di una saggezza universale che l’esperienza più profonda di realizzazione ad alto livello spirituale si può sintetizzare nella frase: “ Non io amo, ma l’energia amore dell’Io Sono fluisce per mio tramite sulle creature del mondo incondizionatamente”. Tutte le esperienze che una persona può fare nel suo vivere quotidiano a contatto con la realtà sensibile e nei suoi pensieri, sentimenti ed emozioni, improntati a tale energia cosmica di amore, possono ritenersi senza alcun dubbio, le nuove cause di un radioso futuro destino e di un miglioramento dell’attuale, seppur doloroso e pesante.

 Chi vive con spontanea e naturale continuità tale esperienza di amore impersonale, sforzandosi il più possibile di non lasciarsi contaminare dagli istinti, impulsi e desideri dei suoi Ego personali, rafforza notevolmente il rapporto con se stesso, cioè con la sua rinnovata coscienza, ma specialmente capirà ed userà l’aspetto più attivo ed efficace dell’energia impersonale: il perdono, che spezza la catena delle connessioni karmiche e discioglie ogni egoità.



Nasce la domanda: come si inserisce allora la forza del perdono nella vita comune e di conseguenza  nella legge del karma?

Innanzitutto è necessario spiegarne il significato più profondo e sostanziale: perdonare non vuol dire soltanto non vendicarsi o non reagire malamente a certe azioni né sostituire a certe reazioni violente e aggressive modi gentili e garbati, se poi nella mente e nel cuore persistono sentimenti di rifiuto e risentimento, di fastidio, astio e disgusto.

Il vero significato di perdono è contenuto nell’etimologia della parola: per-donare, cioè donare attraverso, al di là dei torti subiti e dei sentimenti feriti di qualche Ego particolare, donare malgrado ciò, stima e affetto, considerazione e fiducia, comprensione e benevolenza.

Il perdono in sé esige anche la cancellazione totale dell’offesa e il ripristino della condizione serena e normale della coscienza prima dell’offesa ricevuta. Infatti, chi perdona non dovrebbe identificare l’offensore con l’errore, la mala azione commessa, ma dovrebbe sviluppare una reale capacità di comprensione verso il colpevole, perché è contrario al vero spirito del perdono dimenticare o annullare gli aspetti positivi umani e apprezzabili del colpevole, che sono la più vera espressione del suo Io.

Chi invece conserva risentimento, rancore e desiderio di vendetta, è vittima di se stesso, perché non riesce a controllare le forze più basse che si insinuano istintivamente e subdolamente nella sua coscienza spingendolo alla vendetta. Tali sentimenti e impulsi indistinti lesionano e distruggono l’energia vitale profonda e l’equilibrio totale dell’individuo.

Risulta, infatti, da indagini eseguite a livello psicofisicomentale da medici e ricercatori, specie delle medicine alternative, che spesso la causa di gravi malattie che distruggono l’organismo (tumori ecc..), è da ricercarsi in continui e costanti stati d'animo di rabbia, di astio e di vendetta contro persone o contro la vita; i sentimenti di odio o di malanimo creano l’effetto boomerang, ottenendo il duplice risultato di danneggiare seriamente chi li emette e chi li riceve.

Sarebbe invece importante e costruttivo vivere fino in fondo l’esperienza del perdono sviluppando con serena e obiettiva imparzialità la consapevolezza delle probabili cause, da ricercarsi anche nelle precedenti vite (karmiche), che hanno provocato l’offesa, (la regressione a vite precedenti spiega le ragioni remote).  

E’ molto saggio, infatti, porsi una domanda quando riceviamo un’offesa: “Sono proprio del tutto innocente ed estraneo anche nel profondo inconscio?” Io me la pongo e spesse volte la risposta non è assolutamente affermativa, perché avverto un sottile e nascosto coinvolgimento che sfugge alla coscienza nel momento della rabbia o del dolore.

E’ consigliabile, per superare la sofferenza causata dalla mala azione, non ricordare e ripassare nella mente sempre tutti i particolari delle circostanze in cui è avvenuto il fatto (così non ci si libererà mai dal rancore o dall’odio perché sempre vivi e presenti), ma sforzarsi di capire la persona che lo ha commesso, cercando di sviluppare anche una certa compassione; io mi dico, per esempio:-Ma da una persona come lui/lei, che cosa mi potevo aspettare di diverso? E’ un povero essere, un povero diavolo che crede di fregare gli altri non accorgendosi di fregare prima di tutti se stesso, perché il male ritorna sempre indietro, specie come conseguenza karmica, e altre argomentazioni che mi fanno alla fine “perdonare” il malfattore.

Parecchie saranno le obiezioni a tali consigli: - Perché non hai subito tu quel che ho subito io; perdere un figlio per la cattiveria di una persona, è un fatto intollerabile……portare le conseguenze di un atto inconsulto per tutta la vita, è inconcepibile… e altre obiezioni, ma se si parte dall’idea che tutto ha un senso, prima o poi deve subentrare l’accettazione e il perdono per ritrovare un certo equilibrio… 



Effetti positivi del perdono



Ora è molto importante capire come l’azione del perdono influisca sul karma individuale e altrui e quanto sia altrettanto rilevante riparare immediatamente ad un torto o ad una offesa fatta verso qualcuno, quindi il perdono attivo. Chi perdona spezza realmente con il suo atteggiamento interiore e comportamento esteriore ogni concatenazione karmica con chi lo ha offeso sia in questa che nella successiva esistenza, esercita quindi un’azione liberatoria in quanto rafforza il rapporto con l’energia amore (comprensione), registrando al contempo un atto di stima e rispetto verso l’offensore improntato all’amore.

Chi commette la mala azione prima o poi riceverà il giusto correttivo, interiore o esteriore, dalle diverse situazioni della vita e non sarà risparmiato dagli effetti karmici per pareggiarla, ma chi perdona registra nel suo libro dell’avere effetti benefici e positivi, al pari di quelle azioni compiute con amore disinteressato e libero.

Il perdono e l’amore sono le reali emanazioni dell’impulso di amore universale e impersonale, che permea di sé il pianeta terra e particolarmente la legge del karma, permettendo agli uomini di volontà di vivere compenetrati totalmente nell’energia cosmica di amore; solo così si realizza l’ideale della fratellanza.

Nel buddismo i vari Ego dell’uomo devono essere annullati, disciolti nel Nirvana, per liberare mente corpo e anima da passioni, brame e desideri che li occupano nella esistenza terrena. Con l’esperienza: “Non io agisco, ma l’Io Sono in me” l’individuo che la vive, si unisce in piena indipendenza, libertà e autonomia allo spirito dell’umanità intera con tutta la potenza dei suoi Ego, penetrando nella forza attiva dell’Io Sono; in ogni attimo può trasfondere nei suoi pensieri, sentimenti e azioni l’energia creativa pensante che vuole fluire liberamente in ogni manifestazione della vita. Chi è giunto a tale livello, può considerarsi un vero evoluto che, rispetto a qualsiasi altro evoluto e maestro di altre dottrine, ha come una “marcia” in più, nel senso che, al di là di tutte le possibili virtù e poteri, attitudini e capacità, è penetrato nell’energia creativa pensante, fonte inesauribile di ogni possibile facoltà e attributo umano e divino, reale emanazione dell’IO Sono.

Ciò è possibile ad ogni uomo che lo voglia,  perché l’energia di amore universale pervade la terra e l’intera umanità permettendole di sperimentare la sua vera libertà, identità e dimensione eterna.



Auguri sinceri per un anno 2012 di grandi realizzazioni, almeno interiori, con positività e coraggio, volontà e tanta accettazione e comprensione!!!

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