Blog aprile 2012
Accettazione
Consapevole
Prima di spiegare che cosa è
l’accettazione consapevole e come si può applicare, vorrei descrivere qual è il
suo fine ultimo e a cosa serve in questo periodo così intenso di trasformazione
e di cambiamenti che tutti, volenti o no, avvertono.
C’è da fare subito una precisazione: in questo momento storico avvengono in ogni
ambito, dal lavoro al rapporto con se stessi e con gli altri, spesso forti
conflitti di concezioni, di idee, di comportamenti e di atteggiamenti mentali
diversi, dovuti allo scontro di due correnti energetiche per ragioni culturali
opposte, contrarie ma tese ambedue allo stesso obiettivo: quello
di prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e difetti per svilupparle
al meglio; per quale scopo? ci si domanda: per diventare individui padroni del
proprio destino presente e futuro e pensare ed agire in un contesto dove ognuno
rispetta l’altro cercando di aiutarsi a vicenda con spirito di fratellanza e
condivisione.
Infatti, l’esigenza, che tutti coloro
che vogliono lavorare su se stessi per trasformarsi e cambiare schemi di
pensiero adeguandoli alle nuove richieste sentono, è quella di rafforzare se stessi, di migliorarsi in
funzione di uno scambio energetico con l’altro; è il rapporto interpersonale (in senso lato anche rapporti tra
comunità, stati) che è centrale nel contesto della vita del pianeta terra,
iniziando dai rapporti quotidiani con chi ci vive intorno. Che tipo di
rapporto? Una relazione che rispetti il valore dell’altro, che valorizzi le
peculiarità individuali per dare il meglio di se stessi, per costruire un mondo
in cui tutti abbiano il loro spazio per esprimere i propri ideali, aspirazioni
e necessità. Ciò può avvenire solo se ci abituiamo a conoscerci e ad accettarci
per quello che siamo e possiamo divenire
rispettandoci.
Allora, l’accettazione consapevole
gioca un ruolo molto importante perché stimola la conoscenza di sé; infatti, stimola ad approfondire il rapporto con gli altri
Ego Psicologici portatori del karma individuale, illuminandoli alla luce della
coscienza con lo scopo di stabilire con essi una connessione di pieno
equilibrio e armonia. Scoprire limiti,
difetti e carenze, pregi virtù e potenzialità significa riconoscere le forze
del Karma che ci condizionano, perché noi siamo la conseguenza di ciò che
abbiamo pensato e sentito, voluto e agito in precedenti vite; ma per questo non
vuol dire che non si possa raggiungere la libertà di pensare e agire secondo le
nostre convinzioni acquisite con un onesto lavoro di conoscenza su noi stessi.
Il passaggio dalla vecchia logica, che
ha preso forma nelle dottrine esoteriche tradizionali iniziatiche, alla nuova
consiste proprio nel modo più fiducioso di
rivolgerci alle entità superiori che ci guidano apparentemente da lontano:
arcangeli, angeli e soprattutto il Cristo, l’Io Sono. Tali entità altissime, ormai ci si può
accorgere facilmente, sono scese più a contatto con gli umani dando loro il
massimo aiuto, salvando il libero arbitrio individuale, per risolvere proprio
le problematiche quotidiane. Quindi, appena riconosciamo che gli aspetti
negativi degli Ego Psicologici superano un certo livello, occorre con pensieri
mirati (autoterapia), con preghiere particolari invocare il loro intervento per
darci la forza di accettare e di operare con consapevolezza i giusti
cambiamenti. Tali altissime entità non risolvono i nostri problemi ma ci
danno la giusta visione di essi e l’energia necessaria per farlo noi,
offrendoci così l’opportunità di rafforzarci per diventare sempre più
indipendenti, fiduciosi e autonomi.
Porto un semplice esempio: durante le
mie esperienze quotidiane mi riconosco di essere ribelle e di evadere dalle mie
responsabilità con malcontento, ostinazione e
volontà di piegare eventi, situazioni e persone a mio piacimento e
vantaggio, opponendomi all’accettazione consapevole dei miei difetti e
soprattutto alla necessità di modificarli con un giusto lavoro su me stesso; il
risultato di tale mio comportamento è intuibile: scontentezza, rifiuto,
sfiducia e negatività, insomma una corrente di energie molto negative che non
fanno vivere bene e impediscono una crescita liberatoria. Se intervengo con la forza dell’accettazione consapevole,
ho subito la visione abbastanza chiara del mio limite, del mio difetto per cui
accettandolo posso intervenire esercitando la capacità di adeguarmi come
l’acqua ad ogni situazione; così si sviluppa l’Io Superiore in grado di avere
la visione chiara dei miei debiti e crediti karmici contratti nelle vite
precedenti. Praticamente l’Io Superiore rafforza il rapporto di fiducia con me
stesso e la capacità di agire saggiamente in ogni situazione che il Karma mi
pone innanzi.
Ma non è tutto, c’è da aggiungere,
ormai da qualche tempo, una nuova energia che è a disposizione di tutti,
l’energia di amore, di verità e di giustizia che si può attingere dal rapporto
diretto con le altissime entità, Io Sono, arcangeli e angeli. In che cosa consiste il rapporto diretto con le altissime entità?
Occorre osservare alcuni accorgimenti: a) espandere la mente oltre la
razionalità (se ragioni troppo non riesci a cogliere l’aggancio con l’energia,
è sperimentato); b) accendere la fiamma della consapevolezza per illuminare il
quadro della situazione in tutti i suoi particolari, da cui scaturiscono
limiti, carenze e difetti che impediscono l’azione diretta; c) quindi invocare
con una preghiera l’aiuto delle entità che immediatamente si mettono a
disposizione, come? Trasmettono una delicata energia, calda e luminosa che ti
fa accettare con atteggiamento “fraterno” qualsiasi lato oscuro, debole o
troppo forte degli Ego Psicologici, permettendoti di plasmarlo alla luce
dell’amore, della compassione, del perdono e della consapevolezza.
Si discioglie quel comportamento
conflittuale, di lotta tra luce e ombra che fa tanto soffrire, subentra una
serena armonia con se stessi (lo scopo è quello della fiducia in sé) che in
alcune situazioni, quelle non eccessivamente pesanti, si trasforma in gioia,
allegria e benessere; è come se si stabilisse in noi un nuovo rapporto fra il
Sé Superiore (che cresce sempre più) e gli Ego Psic.: di padre comprensivo con
i propri figli che hanno tanto bisogno di luce e calore per maturare. Il condizionamento
e la stretta del Karma si allentano notevolmente perché si apre lo spiraglio
della disponibilità comprensiva e amorevole per sé e per gli altri.
La persona che si esercita nello
sviluppo di tale strumento evolutivo, l’accettazione consapevole, capisce
sempre più le ragioni profonde del suo Karma, è come se se lo fosse dato da sé
(effettivamente è così) per comprendere e apprezzare il saggio meccanismo
dell’esistenza.
Allora, quali possono essere gli
effetti della pratica di tale strumento evolutivo? Un primo e importantissimo
effetto è il seguente e si può riassumere in una legge matematica: chi non si accetta e non si comprende, non
si approva e non si ama, non potrà mai accettare e comprendere, apprezzare e
amare gli altri, il suo prossimo. La persona che si è come risvegliata a questo
nuovo sentire, avverte nel profondo della sua coscienza la sua unione
all’umanità intera e al tutto perché i suoi Ego Psic. sono quelli presenti con
diverse sfumature in ogni essere umano, si sentirà soddisfatta, realizzata e in
piena armonia con se stessa , condizione unica per progredire seriamente nel cammino evolutivo.
Qualche risultato concreto? Massima
comprensione per le diverse razze, popoli e religioni, per i singoli individui
appartenenti a qualsiasi classe sociale, livello culturale ed evolutivo,
predisposizione alla fratellanza universale.
Per sviluppare l’accettazione consapevole
occorre fare gli esercizi, possibilmente quotidiani perché solo con la pratica
si acquisiscono certi poteri e certe facoltà.
Per comodità e chiarezza è opportuno
distinguere gli esercizi in due categorie: quelli per il corpo fisico e quelli
di carattere interiore.
Riguardo al corpo fisico
sostanzialmente essi mirano
all’accettazione degli aspetti negativi del proprio corpo: a) guardarsi con serena obiettività (è
fondamentale) allo specchio per riconoscere ed apprezzare particolari e
caratteristiche mai prima scoperte del proprio corpo (ce ne sono molte mai
prima osservate); b) accettarle e
valorizzarle consapevolmente recitando la formula: “ Mi accetto totalmente
apprezzando tutti gli aspetti fisici miei molto personali e originali”; è una
formula che può fare miracoli, purché si voglia e si creda fermamente in se
stessi. Specie le donne dovrebbero fare
tale esercizio modificando lo schema di pensiero che si portano dietro fin da
bambine; sicuramente ognuna avrà qualche particolare del proprio corpo: occhi,
bocca e viso, seno, cosce e fondoschiena ecc. che sono apprezzabili e già
apprezzati da altri. Occorre far leva su questi particolari per
rafforzare l’autostima e ribellarsi ai modelli di bellezza fisica diffusi dai
mass-media; ciò vale anche per gli uomini. Per rafforzare o modificare qualità
psicomentali e spirituali bisogna ricorrere più decisamente all’autoterapia,
cioè all’uso di formule mirate che vogliono rafforzare e sviluppare qualità o
modificarne altre.
Per
praticare esercizi relativi all’accettazione di qualità interiori per
migliorarle e svilupparle, è opportuno fare un esame attento delle proprie qualità
positive e delle potenzialità, dei limiti, difetti e carenze ma in modo sereno
e obiettivo non critico autodistruttivo (come avviene di solito), per
riconoscere specialmente i pregi su cui è bene far leva per suscitare fiducia,
rispetto e autostima e poi recitare per 15-20 volte: ”Mi accetto totalmente con rispetto e considerazione, con volontà di
migliorarmi e potenziare i miei pregi, sono serenamente armonico ed
equilibrato”.
Per facilitare l’esercizio interiore
si potrebbe concentrarsi sull’idea o schema mentale della qualità desiderata,
molto chiaro e preciso nei particolari da realizzare con costanza e
determinazione fino a quando non si ottengono risultati apprezzabili e
concreti.
In sostanza l’accettazione consapevole
è lo strumento che attiva la capacità di analisi psicologica molto profonda e
l’autostima, base fondamentale per ogni tipo di autorealizzazione; infatti, se non ci si riconosce e accetta, non si può andare oltre la
superficiale ed epidermica comprensione intellettuale dei processi
psicospirituali, si ritorna sempre indietro alla concreta realtà degli Ego
Psicologici che vanno conosciuti, accettati e amati e alla realtà del proprio
corpo fisico da cui alcuni fuggono per paura di accettarlo, quasi schifati,
altri, invece, lo apprezzano oltre misura senza domandarsi il perché delle sue
forme; in esse si può leggere il carattere psicofisico e spirituale della
persona. Ci sono autori che hanno
approfondito nei loro studi la conoscenza della psiche umana attraverso la configurazione fisica, la
fisionomia e la gestualità di un individuo. Sarebbe molto interessante
approfondire tale tipo di studi per arrivare a capire che ogni aspetto
particolare di un corpo fisico è la manifestazione concreta visiva di una
qualità, di una caratteristica o di una facoltà psichica dell’individuo.
Mi sono rimaste nella memoria alcune
affermazioni espresse da un autore che conosce molto bene il rapporto corpo
fisico corpi sottili: eterico, astrale e io, Rudolf Steiner, su cui si può
meditare e, volendo, approfondire. (Sviluppo del karma umano attraverso la
configurazione fisica, la fisionomia e la gestualità, di R. Steiner)
a)
“L’aspetto esteriore
rivela un’immagine del comportamento morale e spirituale in una o più vite di una persona, particolarmente il volto esprime
il nesso tra il comportamento e la disposizione morale.
b)
Costituzione corporea:
esile e magra di chi ha riflettuto e pensato molto, grassa di chi ha vissuto
intensamente il mondo esterno e tende ad ingrassare; chi non si è interessato
di poco o di nulla, avrà un’ossatura poco sviluppata, capelli che crescono
lentamente e gambe a O o a X.
c)
Un pensatore che ha
usato molto la testa avrà una pelle morbida liscia e bella, chi non fu un
pensatore, invece, ruvida e lentigginosa.
E’ facile
capire, da tali esempi riportati, quanto sia stretto il legame fra corpo fisico
e struttura morale e spirituale di un individuo, per cui l’accettazione consapevole rappresenta il mezzo per poter pareggiare
squilibri antichi e creare nuove cause di un diverso e migliore destino.