domenica 1 aprile 2012




Blog aprile 2012

Accettazione Consapevole

         Prima di spiegare che cosa è l’accettazione consapevole e come si può applicare, vorrei descrivere qual è il suo fine ultimo e a cosa serve in questo periodo così intenso di trasformazione e di cambiamenti che tutti, volenti o no, avvertono.

         C’è da fare subito una precisazione: in questo momento storico avvengono in ogni ambito, dal lavoro al rapporto con se stessi e con gli altri, spesso forti conflitti di concezioni, di idee, di comportamenti e di atteggiamenti mentali diversi, dovuti allo scontro di due correnti energetiche per ragioni culturali opposte, contrarie ma tese ambedue allo stesso obiettivo: quello di prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e difetti per svilupparle al meglio; per quale scopo? ci si domanda: per diventare individui padroni del proprio destino presente e futuro e pensare ed agire in un contesto dove ognuno rispetta l’altro cercando di aiutarsi a vicenda con spirito di fratellanza e condivisione.

         Infatti, l’esigenza, che tutti coloro che vogliono lavorare su se stessi per trasformarsi e cambiare schemi di pensiero adeguandoli alle nuove richieste sentono, è quella  di rafforzare se stessi, di migliorarsi in funzione di uno scambio energetico con l’altro; è il rapporto interpersonale (in senso lato anche rapporti tra comunità, stati) che è centrale nel contesto della vita del pianeta terra, iniziando dai rapporti quotidiani con chi ci vive intorno. Che tipo di rapporto? Una relazione che rispetti il valore dell’altro, che valorizzi le peculiarità individuali per dare il meglio di se stessi, per costruire un mondo in cui tutti abbiano il loro spazio per esprimere i propri ideali, aspirazioni e necessità. Ciò può avvenire solo se ci abituiamo a conoscerci e ad accettarci per quello che siamo e  possiamo divenire rispettandoci.

         Allora, l’accettazione consapevole gioca un ruolo molto importante perché stimola la conoscenza di sé; infatti, stimola ad approfondire il rapporto con gli altri Ego Psicologici portatori del karma individuale, illuminandoli alla luce della coscienza con lo scopo di stabilire con essi una connessione di pieno equilibrio e armonia. Scoprire limiti, difetti e carenze, pregi virtù e potenzialità significa riconoscere le forze del Karma che ci condizionano, perché noi siamo la conseguenza di ciò che abbiamo pensato e sentito, voluto e agito in precedenti vite; ma per questo non vuol dire che non si possa raggiungere la libertà di pensare e agire secondo le nostre convinzioni acquisite con un onesto lavoro di conoscenza su noi stessi.

         Il passaggio dalla vecchia logica, che ha preso forma nelle dottrine esoteriche tradizionali iniziatiche, alla nuova consiste  proprio nel modo più fiducioso di rivolgerci alle entità superiori che ci guidano apparentemente da lontano: arcangeli, angeli e soprattutto il Cristo, l’Io Sono.           Tali entità altissime, ormai ci si può accorgere facilmente, sono scese più a contatto con gli umani dando loro il massimo aiuto, salvando il libero arbitrio individuale, per risolvere proprio le problematiche quotidiane. Quindi, appena riconosciamo che gli aspetti negativi degli Ego Psicologici superano un certo livello, occorre con pensieri mirati (autoterapia), con preghiere particolari invocare il loro intervento per darci la forza di accettare e di operare con consapevolezza i giusti cambiamenti. Tali altissime entità non risolvono i nostri problemi ma ci danno la giusta visione di essi e l’energia necessaria per farlo noi, offrendoci così l’opportunità di rafforzarci per diventare sempre più indipendenti, fiduciosi e autonomi.

       Porto un semplice esempio: durante le mie esperienze quotidiane mi riconosco di essere ribelle e di evadere dalle mie responsabilità con malcontento, ostinazione e  volontà di piegare eventi, situazioni e persone a mio piacimento e vantaggio, opponendomi all’accettazione consapevole dei miei difetti e soprattutto alla necessità di modificarli con un giusto lavoro su me stesso; il risultato di tale mio comportamento è intuibile: scontentezza, rifiuto, sfiducia e negatività, insomma una corrente di energie molto negative che non fanno vivere bene e impediscono una crescita liberatoria. Se intervengo con la forza dell’accettazione consapevole, ho subito la visione abbastanza chiara del mio limite, del mio difetto per cui accettandolo posso intervenire esercitando la capacità di adeguarmi come l’acqua ad ogni situazione; così si sviluppa l’Io Superiore in grado di avere la visione chiara dei miei debiti e crediti karmici contratti nelle vite precedenti. Praticamente l’Io Superiore rafforza il rapporto di fiducia con me stesso e la capacità di agire saggiamente in ogni situazione che il Karma mi pone innanzi.

         Ma non è tutto, c’è da aggiungere, ormai da qualche tempo, una nuova energia che è a disposizione di tutti, l’energia di amore, di verità e di giustizia che si può attingere dal rapporto diretto con le altissime entità, Io Sono, arcangeli e angeli. In che cosa consiste il rapporto diretto con le altissime entità? Occorre osservare alcuni accorgimenti: a) espandere la mente oltre la razionalità (se ragioni troppo non riesci a cogliere l’aggancio con l’energia, è sperimentato); b) accendere la fiamma della consapevolezza per illuminare il quadro della situazione in tutti i suoi particolari, da cui scaturiscono limiti, carenze e difetti che impediscono l’azione diretta; c) quindi invocare con una preghiera l’aiuto delle entità che immediatamente si mettono a disposizione, come? Trasmettono una delicata energia, calda e luminosa che ti fa accettare con atteggiamento “fraterno” qualsiasi lato oscuro, debole o troppo forte degli Ego Psicologici, permettendoti di plasmarlo alla luce dell’amore, della compassione, del perdono e della consapevolezza.

        Si discioglie quel comportamento conflittuale, di lotta tra luce e ombra che fa tanto soffrire, subentra una serena armonia con se stessi (lo scopo è quello della fiducia in sé) che in alcune situazioni, quelle non eccessivamente pesanti, si trasforma in gioia, allegria e benessere; è come se si stabilisse in noi un nuovo rapporto fra il Sé Superiore (che cresce sempre più) e gli Ego Psic.: di padre comprensivo con i propri figli che hanno tanto bisogno di luce e calore per maturare. Il condizionamento e la stretta del Karma si allentano notevolmente perché si apre lo spiraglio della disponibilità comprensiva e amorevole per sé e per gli altri.

         La persona che si esercita nello sviluppo di tale strumento evolutivo, l’accettazione consapevole, capisce sempre più le ragioni profonde del suo Karma, è come se se lo fosse dato da sé (effettivamente è così) per comprendere e apprezzare il saggio meccanismo dell’esistenza.

        Allora, quali possono essere gli effetti della pratica di tale strumento evolutivo? Un primo e importantissimo effetto è il seguente e si può riassumere in una legge matematica: chi non si accetta e non si comprende, non si approva e non si ama, non potrà mai accettare e comprendere, apprezzare e amare gli altri, il suo prossimo. La persona che si è come risvegliata a questo nuovo sentire, avverte nel profondo della sua coscienza la sua unione all’umanità intera e al tutto perché i suoi Ego Psic. sono quelli presenti con diverse sfumature in ogni essere umano, si sentirà soddisfatta, realizzata e in piena armonia con se stessa , condizione unica per progredire  seriamente nel cammino evolutivo.

    Qualche risultato concreto? Massima comprensione per le diverse razze, popoli e religioni, per i singoli individui appartenenti a qualsiasi classe sociale, livello culturale ed evolutivo, predisposizione alla fratellanza universale.

        Per sviluppare l’accettazione consapevole occorre fare gli esercizi, possibilmente quotidiani perché solo con la pratica si acquisiscono certi poteri e certe facoltà.

         Per comodità e chiarezza è opportuno distinguere gli esercizi in due categorie: quelli per il corpo fisico e quelli di carattere interiore.

         Riguardo al corpo fisico sostanzialmente essi mirano all’accettazione degli aspetti negativi del proprio corpo: a) guardarsi con serena obiettività (è fondamentale) allo specchio per riconoscere ed apprezzare particolari e caratteristiche mai prima scoperte del proprio corpo (ce ne sono molte mai prima osservate); b)  accettarle e valorizzarle consapevolmente recitando la formula: “ Mi accetto totalmente apprezzando tutti gli aspetti fisici miei molto personali e originali”; è una formula che può fare miracoli, purché si voglia e si creda fermamente in se stessi. Specie le donne  dovrebbero fare tale esercizio modificando lo schema di pensiero che si portano dietro fin da bambine; sicuramente ognuna avrà qualche particolare del proprio corpo: occhi, bocca e viso, seno, cosce e fondoschiena ecc. che sono apprezzabili e già apprezzati da altri. Occorre far leva su questi particolari per rafforzare l’autostima e ribellarsi ai modelli di bellezza fisica diffusi dai mass-media; ciò vale anche per gli uomini. Per rafforzare o modificare qualità psicomentali e spirituali bisogna ricorrere più decisamente all’autoterapia, cioè all’uso di formule mirate che vogliono rafforzare e sviluppare qualità o modificarne altre.  

        Per praticare esercizi relativi all’accettazione di qualità interiori per migliorarle e svilupparle, è opportuno fare un esame attento delle proprie qualità positive e delle potenzialità, dei limiti, difetti e carenze ma in modo sereno e obiettivo non critico autodistruttivo (come avviene di solito), per riconoscere specialmente i pregi su cui è bene far leva per suscitare fiducia, rispetto e autostima e poi recitare per 15-20 volte:Mi accetto totalmente con rispetto e considerazione, con volontà di migliorarmi e potenziare i miei pregi, sono serenamente armonico ed equilibrato”.

         Per facilitare l’esercizio interiore si potrebbe concentrarsi sull’idea o schema mentale della qualità desiderata, molto chiaro e preciso nei particolari da realizzare con costanza e determinazione fino a quando non si ottengono risultati apprezzabili e concreti.

         In sostanza l’accettazione consapevole è lo strumento che attiva la capacità di analisi psicologica molto profonda e l’autostima, base fondamentale per ogni tipo di autorealizzazione; infatti, se non ci si riconosce e accetta, non si può andare oltre la superficiale ed epidermica comprensione intellettuale dei processi psicospirituali, si ritorna sempre indietro alla concreta realtà degli Ego Psicologici che vanno conosciuti, accettati e amati e alla realtà del proprio corpo fisico da cui alcuni fuggono per paura di accettarlo, quasi schifati, altri, invece, lo apprezzano oltre misura senza domandarsi il perché delle sue forme; in esse si può leggere il carattere psicofisico e spirituale della persona. Ci sono autori che hanno approfondito nei loro studi la conoscenza della psiche umana  attraverso la configurazione fisica, la fisionomia e la gestualità di un individuo. Sarebbe molto interessante approfondire tale tipo di studi per arrivare a capire che ogni aspetto particolare di un corpo fisico è la manifestazione concreta visiva di una qualità, di una caratteristica o di una facoltà psichica dell’individuo.

          Mi sono rimaste nella memoria alcune affermazioni espresse da un autore che conosce molto bene il rapporto corpo fisico corpi sottili: eterico, astrale e io, Rudolf Steiner, su cui si può meditare  e, volendo, approfondire. (Sviluppo del karma umano attraverso la configurazione fisica, la fisionomia e la gestualità, di R. Steiner)

a)      “L’aspetto esteriore rivela un’immagine del comportamento morale e spirituale in una o più vite di una persona, particolarmente il volto esprime il nesso tra il comportamento e la disposizione morale.

b)      Costituzione corporea: esile e magra di chi ha riflettuto e pensato molto, grassa di chi ha vissuto intensamente il mondo esterno e tende ad ingrassare; chi non si è interessato di poco o di nulla, avrà un’ossatura poco sviluppata, capelli che crescono lentamente e gambe a O o a X.

c)      Un pensatore che ha usato molto la testa avrà una pelle morbida liscia e bella, chi non fu un pensatore, invece, ruvida e lentigginosa.



E’ facile capire, da tali esempi riportati, quanto sia stretto il legame fra corpo fisico e struttura morale e spirituale di un individuo, per cui l’accettazione consapevole rappresenta il mezzo per poter pareggiare squilibri antichi e creare nuove cause di un diverso e migliore destino.

   

        






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