Blog ottobre 2014
Senso di colpa, peccato e non merito
Un modo per superarli
C’è
un sentimento che si aggira di nascosto nelle nostre anime, non in tutte
naturalmente, ma specie in quelle più sensibili ed educate ad una moralità
piuttosto osservante e rigida: il
senso di colpa. Le persone ora adulte
che hanno trascorso la loro infanzia e adolescenza in un’atmosfera morale di
stretta osservanza, in ambienti un po’ rigidi e austeri spiritualmente, se
non hanno acquisito una indipendenza e autonomia spirituale, sono le più
esposte a tale sentimento davvero castrante, condizionante e dai molteplici
effetti spiacevoli e dannosi per una sana vita spirituale personale e di
relazione.
Perché senso di colpa? Siamo nati con il peccato originale, così
insegna la chiesa cattolica, per cui ogni nostro pensiero, sentimento e azione
nasce sottilmente già condizionato dal ricordo inconscio della nostra natura
imperfetta, colpevole di essere nata con la “macchia” che offusca la chiarezza,
lo splendore della nostra coscienza; perché l’anima è chiara, splendida e
nobile? Noi
umani, come ogni creatura visibile e invisibile, siamo una scintilla divina,
siamo la materializzazione dell’idea del Creatore (Io Sono). E’ possibile che nell’intima essenza del nostro spirito non
siamo puri, liberi dal peccato? E
in più abbiamo il libero arbitrio, l’unica chiave, l’unico mezzo che ci
permette di scegliere fra il bene e il male; infatti, se non avessimo tale
meravigliosa qualità, saremmo veramente e seriamente obbligati a seguire il
“peccato” dentro di noi. La
condizione delle persone vittime di tale sentimento è veramente tragica: devono
rivolgersi sempre ad una persona esterna per risolvere i loro problemi
interiori, allo psicologo, al sacerdote, uomo fra gli uomini o ad altra
persona, che decide o dà consigli, non sempre validi per loro scavalcando il
bene più prezioso per tutti: la libertà, il libero arbitrio, la
consapevolezza e l’indipendenza nelle scelte e altro effetto gravissimo,
suscitando loro il complesso di “non meritare” di essere felici, di sentirsi
bene soddisfatti e realizzati per il proprio sforzo personale di volontà,
intenzione e desiderio. Il più saggio consigliere è in noi, la presenza della
scintilla divina nel nostro cuore e coscienza.
Io ricordo una frase sentita
moltissime volte da bambino e da studentello durante l’ora di religione a
scuola e al catechismo: - Non meriti di
soddisfare i tuoi desideri perché sei un peccatore…. tuonava anche il
sacerdote confessore… Io mi chiedevo: -
Ma che cosa ho fatto di così grave da non meritare di essere felice? A questa frase di condanna mi sono sempre ribellato e opposto fin dalla
prima adolescenza distaccandomi dagli schemi di una rigida moralità imposta per
tradizione e fortunatamente iniziando a ricercare con uno studio approfondito
della spiritualità le giuste risposte particolarmente a queste domande: - Perché sentirmi peccatore in certi
pensieri e azioni e non meritevole di ottenere certe cose ed esaudire alcuni
desideri? Mi ci sono voluti
decenni di studio e di ricerca per liberarmi dai lacci, dai nodi energetici
negativi del peccato, della colpa e del non merito; ci sono riuscito attraverso
un cammino di sofferenze, delusioni, sacrifici e rinunce che però mi hanno
fatto vivere un’esperienza molto importante nella mia vita: la scoperta in me (nell’universo) della forza pensiero di amore che
mi unisce al tutto e mi consente di superare ogni condizione critica negativa
con amore incondizionato.
Bisogna capire molto bene gli effetti negativi e distruttivi del
pensarsi e sentirsi in colpa, peccatore, non meritevole di ciò che si desidera:
si entra energeticamente in un livello
molto basso che crea effetti distruttivi notevoli sui tre piani, psicofisico e
spirituale condizionando l’esistenza totale della persona. Senso di impotenza,
incapacità e depressione, infelicità, pessimismo nero e impossibilità di
apprezzare il bello, il bene e il vero intorno a sé e di godere anche delle
semplici cose ed emozioni non dico nella sessualità, considerata in
quest’ottica il vero peccato, ispirato dal demonio, sono alcune manifestazioni
di tale energia negativa molto bassa e distruttiva.
Lettore/lettrice, non ridere di
quest’ultima frase, ti basterebbe parlare con una persona anziana e chiederle
come giudicava e praticava ai suoi tempi, qualche decennio fa, il sesso e come
lo giudica ora vedendone le
manifestazioni più strane, per renderti conto dell’enorme cambiamento avvenuto
nel costume sociale ma della presenza
ancora degli effetti devastanti di quei sentimenti di colpa, di peccato e di
non merito nella vita psico spirituale di parecchie persone anche giovani.
Molti matrimoni entravano ed entrano in crisi proprio per tali modi di sentire
e giudicare specie la sessualità=peccato, quindi senso di colpa e non merito.
Vorrei far capire la grande
potenzialità che abbiamo noi esseri umani di operare profonde trasformazioni
anche nel nostro DNA, partendo dall’affermazione-verità espressa nelle Sacre
Scritture e diffusa anche in forma di canalizzazioni di alte entità in questi
tempi: L’Uomo è stato creato a immagine e
somiglianza di Dio (Io Sono); quindi, a rigor di logica, partecipa della natura
divina, è una scintilla dell’energia creatrice e non può nascere con la macchia
del peccato………. se lo affermano autorità religiose, c’è una
ragione storica radicata nell’insegnamento della chiesa e noi ne conosciamo il
motivo: potere e controllo delle anime e
delle persone. Il” peccato originale” non deve condizionare
la nostra libertà di pensiero e azione perché siamo potenzialmente liberi nella
nostra natura divina inizialmente pura, abbiamo il libero arbitrio, se
commettiamo il male, è una nostra diretta responsabilità perché al momento non
abbiamo sviluppato il giusto grado di consapevolezza e di coscienza che ci
permette di scegliere tra il bene e il male e poi siamo guidati dalla legge del
karma che ci costringe a determinati comportamenti e a rivivere effetti di vite
passate.
Il
senso di colpa poi è conseguenza di un pensiero e
di un’azione in una situazione di inadeguatezza e di incapacità in un momento
di debolezza: - Avrei potuto fare questo, dire questa parola, ah, non l’ho
fatto!!! Ci diciamo spesso……. Nasce
il rimorso, il pentimento, sentimenti di ristagno dell’energia, di sfiducia
profonda nelle proprie capacità, energie di bassissimo livello che bloccano
ogni tentativo di rinascita e di rivincita per affermare la propria sana e
positiva voglia di affermarsi e realizzarsi. Energia bloccante che influisce e condiziona la vita psico spirituale
di persone particolarmente sensibili e di formazione morale rigida e osservante
più attente alle parole di una autorità a loro esterna che alla presenza
dell’energia divina nella loro coscienza e nel loro cuore che attende di essere
riconosciuta, apprezzata e sviluppata con l’aiuto di alcune conoscenze di base
per una crescita evolutiva più libera e adeguata ai nostri tempi.
Tali persone, ripeto, di mentalità un
po’ rigida respingono la possibilità di camminare da sole, nel senso di
ascoltare la propria coscienza in cui vive e si manifesta il divino e aspettano
di raggiungere il divino fuori di loro:-Là c’è Dio-dicono- io sono qua che aspetto. In tale atteggiamento, cioè quando si cerca il divino fuori di noi, le
conseguenze di carattere psicospirituale sono piuttosto pesanti: si aspetta che
arrivi da fuori la grazia, l’intervento divino ma se si ha un senso di colpa,
questo aumenta, diviene un peso energia bloccante, accende il senso del peccato
e la certezza di non meritare serenità benessere e pace con se stessi.
Ormai
è ora di scegliere la via dello sviluppo individuale e i mezzi ci sono per
tutti, non costano nulla e si trovano subito purché ci sia intenzione e
interesse a crescere, abbiamo tutti indistintamente notevoli potenzialità per
trasformarci, maturare e crescere, è la nostra missione terrena.
Il primo e indispensabile strumento di crescita è il p e n s
i e r o, l’energia-pensiero di amore che, una volta capita, può operare
fondamentali trasformazioni (gli scienziati quantistici parlano di mutamenti
nel DNA); grazie a tale energia noi umani diventiamo cocreatori nel
senso che ciò che pensiamo coscientemente e sentiamo consapevolmente, si
realizza, lo creiamo. Per concretizzare tale realtà occorre però
credere con forte intenzione nel potere del pensiero e praticare, praticare
praticare esercizi mentali per avere risultati positivi spesso eccezionali.
Per esempio, chi
è sfiduciato e ha un forte senso di colpa per qualche ragione (ce ne sono
un’infinità) ed è convinto di non
meritare “la felicità”, dovrebbe recitare a mo’ di mantra questi semplici
pensieri (formule):
1) Io mi benedico e assolvo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito
Santo….oppure: 2) Mi amo, mi accetto totalmente, mi
apprezzo…..oppure: 3)Merito tutto
l’aiuto dell’energia universale per sentirmi realizzato e soddisfatto.
Tali semplici formule suscitano le
potenti energie nascoste in ognuno di noi che attendono di essere riconosciute
stimolate e sviluppate; chi non lo fa o sorride per la semplicità del processo,
è segno che non è maturo, quindi, a rigor di logica, deve continuare a soffrire
e a sopportare gli effetti castranti delle energie negative (più potenti
inizialmente delle positive), non ha “vera” intenzione di reagire e diventare
un individuo capace di programmare a lunga scadenza la sua rinascita, la sua
crescita e maturazione spirituale. Chi invece segue un percorso frequentando corsi, seminari conferenze e
leggendo libri articoli, se è ben consapevole, capisce che il segreto della
propria realizzazione e successo è uno solo: pensare positivo ed esercitarsi
costantemente e pazientemente nella sua “spiritgym” mentale con formule,
preghiere e mantra e azioni semplici ma mirate sostenute da entusiasmo e
piacere di vivere, non dimentichiamo m a i che viviamo
anche per godere le gioie dell’esistenza, ce ne sono molte, è sufficiente per
vederle togliersi gli occhiali neri e sostituirli con lenti colorate di rosa?
Di giallo? Di azzurro? Ognuno è libero di scegliere.