sabato 1 agosto 2020



blog maggio 2020
IL PERDONO
LA TECNICA IO SONO PER ATTUARLO
   L'obiettivo preciso di questo corso sulla tecnica Io Sono per attuare il perdono, è imparare a perdonare prima di tutti noi stessi, poi gli altri, quindi a riconoscere quegli aspetti del nostro carattere che ci fanno soffrire per la insoddisfazione e insofferenza, il malumore e la scontentezza, la rabbia e il risentimento, l'odio il rancore e il desiderio di vendetta, oltre ai sensi di colpa ed inferiorità; infatti, è il primo atto di vero amore per noi stessi liberare il cuore e la mente da emozioni sentimenti e pensieri che offuscano la coscienza e soffocano la libera espressione del nostro sentire.
     Che significa perdonare noi stessi? Noi siamo persone, scintille divine (mai dimenticarlo) formate da un insieme di pregi e virtù, doti capacità e qualità positive e da difetti limiti carenze e blocchi manifesti e da mille potenzialità ancora inespresse (numerologia insegna), per cui, se non abbiamo consapevolezza del nostro carattere e non sappiamo chi siamo, saremo sempre sbandierati dal vento delle nostre emozioni impulsi istinti e pensieri suscitati dagli eventi quotidiani, sono, infatti, questi che causano malumore, sensi di inadeguatezza e colpa, frustrazioni invidia e poi ansia paure preoccupazioni e la sensazione che il mondo ce l'abbia con noi. Saremo quindi infelici e sofferenti,insoddisfatti e conflittuali con noi stessi e con il mondo che ci circonda fino a quando non rafforziamo la fiducia e il rispetto di noi stessi, il riconoscimento e l'apprezzamento del nostro valore e l'autostima. Come?
     Ecco ora  la tecnica per riconoscere le cause delle nostre sofferenze, limiti e blocchi e il modo di superarli: 1) (esercizio della consapevolezza) essere consapevoli, cioè analizzare con fredda calma tutte le emozioni sentimenti e reazioni agli eventi quotidiani e in particolare quelle immagini pensieri ed emozioni che frullano spontaneamente nella mente, sforzandosi di gestirli rafforzando così il potere mentale cosciente; 2) scegliere nella giornata qualche evento incontro e situazione o rapporto da affrontare o qualche azione da fare per libera scelta mettendoci in gioco, per esprimere tutte le nostre capacità e potenzialità al fine di sviluppare fiducia e stima, apprezzamento del nostro valore per raggiungere uno scopo preciso; se la prima volta non siamo soddisfatti (ciò è quasi certo) ritentare fino alla 100° volta, sicuramente ci saranno risultati concreti, impareremo ad essere Maestri del Sé nella consapevolezza cioè persone capaci di gestire la nostra vita il nostro mondo non condizionati da impulsi e istinti; per ottenere tale risultato importantissimo per la nostra crescita, abbiamo a disposizione il primo degli strumenti molto efficaci, la autoaffermazione n. 1.       
Allora, perdono per noi stessi significa accettazione, riconoscimento del nostro valore    e apprezzamento di come siamo fino a diventare vere forze di amore incondizionato radianti energie positive piacevoli e creative; così per noi il perdono diventa affermazione della scintilla divina da cui poi scaturisce il perdono concreto per ogni offesa ricevuta…..
   Ora trattiamo l'aspetto del perdono di offese ricevute dall'esterno, da persone reali o dalla famiglia o dalle istituzioni, scuola lavoro o da rapporti sociali... è più concreto e immediato perché sono fatti eventi circostanze e rapporti reali vissuti e sofferti.
         L'azione iniziale e più importante (esercizio della consapevolezza) è sempre quella di rivivere consapevolmente con fredda calma il momento dell'offesa ricevuta e analizzarne le reazioni immediate: paura rabbia e sconcerto, sensi di colpa di inadeguatezza e inferiorità e sforzarsi di capire quale punto di noi colpisce: amor proprio e dignità, autostima debolezze e limiti e carenze o materialmente, interessi economici  posizione sociale e la nostra figura, insomma, cercare di capire il più chiaramente possibile gli effetti della ferita ricevuta, anche se spalmati in tempi lunghi. Una volta compreso il senso e il punto di attacco dell'offesa, si può passare al contrattacco, che significa?
         Nella realtà spesso si reagisce con impeto e aggressività o incassando per paura l'offesa ma accendendo nell'animo il veleno dell'odio del rancore dell'astio e il desiderio di vendetta che energeticamente consumano le forze vitali ( se non c'è una soluzione consapevole con il tempo possono nascere brutte malattie, lo affermano anche medici e scienziati). Alla persona consapevole questo comportamento non è assolutamente consigliabile, deve usare strumenti che attivano l'energie del perdono, l'amore, vedremo come.
          Si deve accettare innanzitutto l'idea della Legge del Karma, la legge che regola i mondi e l’azione di tutte le altissime Entità che li occupano....Karma significa legge  di causa ed effetto che funziona sul piano fisico ma anche a livello spirituale. Nella esistenza umana funziona in forma molto semplice, ne porto un esempio: ora io compio un'azione verso una persona, la colpisco violentemente con uno schiaffo sfogando con piacere il mio risentimento e la mia rabbia per ciò che mi ha detto o fatto. Tale azione, come tutte le azioni, pensieri sentimenti ed emozioni che io vivo nella mia vita, rimangono impressi nell'energie universale diventando cause di effetti futuri che mi seguono anche dopo la morte nel cosiddetto Kama Loka (purgatorio), si cancellano solo rivivendoli nella vita seguente con amore (i temperamenti, triste malinconico o vivace e aggressivo, sono effetti di flussi continui di pensieri sentimenti ed emozioni vissuti in altre vite).. Nel Kamaloka tutto viene giudicato, azioni pensieri sentimenti che diventano cause di eventi e rapporti nell'incarnazione seguente. Praticamente quali saranno le conseguenze dello schiaffo dato da me a quella persona? Io la rincontrerò nella prossima vita sotto un aspetto diverso, ma dovrò risarcirle il danno che le ho fatto. E' legge, non si scappa, siamo noi e soltanto noi a risarcire i nostri danni ma anche a ricevere gli effetti del bene che abbiamo fatto. Perciò, quando riceviamo un'offesa, dobbiamo pensare che può essere il risarcimento di un qualcosa che abbiamo fatto all'offensore in altra vita (regressione insegna). Karma non è Legge del Taglione ma l'occasione offerta dalla legge divina di ricreare armonia perfezione, rispetto e amore specie nei rapporti umani personali e di popoli.
       Io, quando ricevo qualsiasi tipo di offesa, mi sento corresponsabile e mi domando subito cosa devo fare per entrare nell'onda del perdono, mi viene quasi automaticamente perché ho sperimentato da lungo tempo la validità del Karma e mi chiedo onestamente: Quante offese avrò fatto anche io?. Se reagisco con odio astio e vendetta, alimento la catena degli effetti karmici: rifaccio a te e tu rifai a me ciò che ci siamo già fatti, all'infinito….. ciò non permette una crescita evolutiva progressiva, ma nemmeno una vita serena positiva e soddisfacente; l'odio e la vendetta bruciano l'essenza vitale, solo l'amore alimenta la vita nella sua bellezza e dona pace apprezzamento e soddisfazione. Se uso il perdono, spezzo la catena, mi rinnovo e stabilisco con l'offensore un nuovo rapporto umano, lo considero lo strumento che mi consente di ritrovare me stesso, il rispetto la considerazione e l'apprezzamento dei valori umani riscoperti in me e nell'offensore. A me è capitato più di una volta di ritrovare in persone inizialmente offensive odiate, veri amici con cui ho condiviso alti valori umani................ In sostanza per attuare il perdono devo fare alcune semplici azioni ma con il cuore: visualizzare l'offensore o l   a situazione reale, sentire molto fortemente una profonda emozione e comprensione per la persona o la situazione, accettando tutto il vissuto di sofferenza e rabbia e quindi recitare la formula-peghiera per disciogliere il legame karmico di pagamento con l’amore in atto…..occorre però lavorare con costanza e presto si ristabilirà un normale rapporto di accettazione comprensione e rispetto dei valori umani dell’offensore, scintilla divina come noi….così avviene il per-dono, donare comprensione rispetto e considerazione INCONDIZIONATI al di là di ogni circostanza all’offensore, ciò significa spezzare la catena karmica e riacquistare la vera e nuova libertà di amare e apprezzare finalmente il vero valore di noi stessi.
       Desidero precisare che si può arrivare al perdono anche attraverso altre vie, ma l’uso delle formule-preghiere Io Sono è decisamente molto rapido e risolutivo, lo affermo per lunga esperienza ma vanno praticate costantemente fino a guarigione completa.                 
   Ecco la semplice modalità dell’esercizio: sedersi comodamente in silenzio, visualizzare l’offensore o la situazione e accendere il cuore con una forte emozione di amore, quindi recitare la formula-preghiera almeno 3 volte senza forzare, naturalmente come un dono al Tutto-Uno…

Formule n.1
1)   Io Sono calmo e so: Io Sono DIO, l’Io Sono, la Luce l’Amore……mi amo mi riconosco e mi apprezzo come sono, ho piena fiducia nella progressiva crescita della mia scintilla divina, sono pieno di amore….
Oppure:
a)   Io Sono la divina manifestazione fisica ed energetica dell’Io Sono in atto, mi amo mi riconosco e apprezzo come sono, Io Sono qui e ora pieno di amore…..

         b) Potente luminosa e magica Magna Presenza Io Sono, mi affido a Te totalmente, Io Sono il mio progetto di vita realizzato per il mio e altrui bene con gratitudine fede incrollabile entusiasmo e volontà.....

         c)   Io Sono la potente Magna Presenza Io Sono, Io Sono l'accettazione la compassione e il perdono di me e di altri; apro il mio cuore e la mia mente al continuo flusso energetico di amore amore e amore con gioia contentezza e vitalità creativa...
    Quando mi sento confuso/a, frastornato/a e inconcludente, pieno/a di paure e incapace e insicuro/a di agire, recitare molte volte: d) Magna presenza Io Sono,  aiutami sostienimi, dammi la forza di fare bene, il coraggio e la gioia di vivere essere e amare…  (puoi aggiungere anche altre richieste, l’intervento è immediato).
 Formule n. 2:       
Preghiera per il perdono

Padre nostro e di tutte le cose… con immensa gratitudine, fede incrollabile, umiltà e devozione, mi affido a te e ai tuoi Arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, Raguel e Camael affinchè il mio cuore riesca a per-donare ( nome) al di là dei torti subiti; permea la mia anima di stima, affetto, fiducia e comprensione per lui/lei. Aiutami a non essere vittima di me stesso/a, donami energia vitale profonda ed equilibrio. Risparmiami dalla concatenazione Karmica con lui/lei, liberami con l’azione riparatrice del perdono, nutrimi di amore incondizionato. Benedicimi e rassicurami nel tuo abbraccio, nel nome del Padre … così è…



FORMULA BREVE
Padre nostro e di tutte le cose con immensa gratitudine fede incrollabile umiltà e devozione mi affido a Te e ai tuoi arcangeli Michele Raffaele Gabriele, accendete nella mia mente e nel mio cuore la fiamma del perdono per (nome) permeando la mia anima di stima fiducia e rispetto per lui/lei. Aiutatemi a rafforzare in me l'energia vitale profonda e l'equilibrio totale liberandomi da ogni concatenazione karmica con lui/lei. Fate che io sia sempre attivo/a nell'amore incondizionato e beneditemi e assolvetemi (3 volte) nel nome del Padre......così è

a) Potente luminosa e magica Magna Presenza Io Sono, ti invoco con gratitudine e fede incrollabile, disciogli con dolcezza nel sonno tutti i residui karmici  nella mia Akasha di memorie-ricordi negativi, accendi nel mio cuore il perdono la volontà e l'amore per realizzarmi serenamente...



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