Blog settembre 2010
COSCIENZA UNITARIA
E' molto forte la necessità di sentirsi uniti “al tutto”, nei pensieri, nei sentimenti ed emozioni, perché ci si accorge che l'individuo nella sua personale autonomia, indipendenza e libertà non soddisfa più completamente il desiderio di unione e collaborazione con la natura e con i suoi simili, anzi se non si controlla, se ne allontana sempre più.
Esso non riesce a costruire una comunità senza limiti di razza, di religione, di ceto e di cultura tale da garantire ad ogni essere umano la libera appartenenza al pianeta terra, insieme di natura e umanità, nel pieno rispetto e stima totale reciproca.
Le vie per raggiungere questo ideale così alto di unione con “il tutto” sono infinite, tante quante sono gli esseri umani che le percorrono ma è opportuno subito segnare alcune linee direzionali comuni utili a facilitare tale percorso.
La coscienza unitaria per affermarsi deve essere conosciuta almeno in alcune caratteristiche essenziali che servono a orientare e focalizzare tutta l'energia individuale, mentale ed emozionale al suo raggiungimento.
E' un lavoro particolarmente sottile e fine, dapprima a livello di pensiero, poi a livello emozionale.
Nell'attività pensante ci si dovrebbe innanzitutto familiarizzare con il pensiero altruistico, ciò non significa che si debba soffocare l'egoismo, l'attenzione cioè all'insieme degli interessi, dei bisogni, della convenienza e del vantaggio personali; anzi più è forte il sano senso egoico, la considerazione di essere il centro di ogni relazione e di subordinare a se stesso ogni valutazione della realtà, se subentra il pensiero che esiste anche l'altro con gli stessi problemi e interessi, allora più forte può scattare la tendenza altruistica, il piacere di aiutare, di condividere, la generosità magnanima che avvicina e unisce due livelli evolutivi o sociali, culturali molto distanti tra loro, come l'evoluto e il non evoluto, chi è colto e l'ignorante ….
Ciò è possibile, per esempio, sia sul piano psico spirituale con la trasmissione di energie mentali-vitali a chi ha bisogno attraverso la telementazione-preghiera o con consigli saggi e pertinenti o con l'ascolto disponibile delle sue vicende e problemi personali, sia sul piano materiale con aiuti concreti o ancora con il mettere a disposizione la propria esperienza in un determinato campo senza alcun interesse personale.
Tale forma molto importante di altruismo è possibile quando l'individuo è abbastanza forte, supera controlla e sublima i suoi Ego personali: più è energico e risoluto, maggiori possibilità ha di aiutare ( la domanda successiva è: come si diventa forti energici e risoluti? Fiducia, fede, conoscenza ed entusiasmo).
Se c'è disponibilità verso il prossimo, spessissimo cadono dubbi, rabbie e intolleranze, subentra la condivisione, prima importante manifestazione di Amore. Anche nella difficile e infuocata materia dei rapporti interpersonali è possibile, anzi doveroso, inserire nella corrente dei pensieri il rispetto, la considerazione e l'apprezzamento dell'altro, perché, quando si parla, si ha a che fare con una persona, scatta spontaneamente la critica, il giudizio cattivo, la rivalità, l'insofferenza e l'intolleranza, è troppo umano, prevale, se non si è evoluti, l'egocentrismo:Io sono al centro della realtà, tutto deve passare attraverso di me, attraverso la mia valutazione, quello che penso e dico io è la pura e unica verità.
Non è esagerato affermare ciò perché la vita quotidiana in tutti campi ne è testimonianza: conflitti, liti, rabbia e intolleranza ne sono alcuni effetti.
E' sciocco e indice di scarsa sensibilità e intelligenza lasciarsi afferrare dalla logica della critica troppo personale al comportamento e soprattutto al valore di una persona, cioè proiettare all'altro, che ci fa da specchio, tutti i nostri limiti, difetti delusioni e sofferenze.
Ogni individuo è un mondo a sé con le sue leggi e la sua logica, il suo valore e la sua libertà; non sforzarsi di capire con rispetto il diverso da noi, non è di persona evoluta, attenta alla diversità e unicità dell'individuo, fonte di ricchezza, di novità e curiosità intellettuale e spirituale.
Chi ha o ha avuto esperienza di insegnante, sa quanto deve alla diversità caratteriale dei suoi alunni se i suoi orizzonti spirituali e culturali sono ampi e svariati, ricchi ed eterogenei proprio per la infinita molteplicità dei caratteri e quindi dei comportamenti dei suoi ragazzi. Figuriamoci quando si è a contatto con adulti che portano la loro esperienza, la loro preparazione e direi, la loro umana unicità.
Che costa apprezzare anche la persona più antipatica e scostante, se poi obiettivamente esprime qualcosa di nuovo, interessante e vivo nei suoi interventi in merito ad un problema o a una questione? L'apprezzamento non è indispensabile esternarlo alla persona in oggetto, se si pensa che possa creare problemi avvicinandola, è sufficiente sviluppare dentro di sé stima e rispetto, così si rafforzano le energie positive che si espandono nella realtà circostante creando un nuovo modo di valutare e giudicare impersonalmente e serenamente. Se si fa qualche prova quotidiana di stima e apprezzamento di qualcuno, specie antipatico, di riflesso si rafforza anche la stima per se stessi.
E' un passo notevole verso l'acquisizione della coscienza unitaria che abbatte ogni differenza, separazione e disunione, essa permette di riconoscere e sperimentare la condivisione di vita con gli altri, con il prossimo senza chiusure, pregiudizi, preconcetti o danni.
Cosa significa ciò? Noi tutti siamo martellati da mille desideri, la vita quotidiana specie con gli esempi diffusi dai mass-media ci suscita brame, aspirazioni impossibili, smanie e fantasie che, vissute e subite non consapevolmente, ci separano da noi stessi e dalle cose cui tendiamo, ci creano inganni, rabbie e insofferenze; se non riusciamo ad ottenere certe cose materiali o spirituali, ci sentiamo male, può nascere l'invidia per chi ce le ha e rivalità, che sono come un velo oscuro sulla nostra anima e ottenebrano la coscienza.
Se invece ci sforziamo di condividere con chi vogliamo noi ciò che abbiamo, certo di condivisibile, specie a livello di pensieri, sentimenti ed emozioni, scatta subito la coscienza di unione. Esempio: a me capita molto spesso di sentire e vedere diverse persone gioire e soffrire per le loro vicende personali; io, specie se sono un po' giù di tono, mi sforzo di immedesimarmi nei loro amori, avventure e vicissitudini e anche nelle loro delusioni, rabbie e sofferenze.
E' una esperienza molto efficace perché rompe l'involucro spesso troppo stretto della personalità, tira fuori ciò che sonnecchia nel profondo degli Ego, “il doppio” che ha parecchie assomiglianze con quello degli altri ma soprattutto mi fa partecipare accettando ogni situazione con spirito positivo alle vicende altrui anche senza preconcetti e pregiudizi.
Io dopo tale tipo di esperienza mi sento più aperto e pronto a sviluppare una coscienza unitaria cosmica, mi sembra di appartenere all'universo intero, non sono parole che riempiono la bocca ma rappresentano una reale compartecipazione e condivisione di esperienze con l'altro; provare per credere!!
I problemi si ridimensionano, assumono la giusta prospettiva e spesso perdono il dolore acuto della puntura, anzi può nascere la spinta e la determinazione ad aiutare e sostenere l'altro, si prova piacere, specie chi non ha interessi e stimoli molto forti e impegni e responsabilità condizionanti, come se insieme le prove, le sfide e gli ostacoli si suddividessero alleggerendone il peso.
Nascono coscienza di unione, senso di partecipazione e perché no? Volontà di dedicarsi al bene del prossimo ( naturalmente in quelle persone che hanno nel proprio DNA spirituale la tendenza ad interessarsi dei problemi altrui). Per rifinire il quadro della coscienza unitaria, armonica e “fraterna” si possono aggiungere ancora altre caratteristiche: quando si è abbastanza allenati, la soddisfazione di essere utili con i nostri consigli, aiuti e partecipazione, la disponibilità totale senza interessi personali, sono tutte qualità che la vita quotidiana stimola ad esercitare, quante occasioni capitano!!
Basterebbe mettersi “ a tavolino” la mattina prima di iniziare la vita di relazione per programmare quale delle qualità sopraelencate esercitare e sviluppare.
Non finirò mai di esortare le persone (ma prima ancora me stesso) a mettere in pratica tali conoscenze e a provare gratificazione se riescono.
La linea che passa attraverso la pratica e lo sviluppo della coscienza unitaria è molto efficace anche perché contemporaneamente ha effetti di trasformazione “sul lato oscuro” della nostra personalità, cioè “il doppio” (vedi blog ott. Nov. 2008 su http:// ramponimario.blogspot.com) che condensa tutti i difetti, limiti e carenze ma anche virtù, potenzialità e aspetti positivi su cui possiamo fare affidamento per iniziare l'opera di trasformazione.
Alla coscienza unitaria-cosmica, fa resistenza, si oppone la coscienza individuale sede naturale dell'egoismo che occorre conoscere nelle sue sfumature più sottili e radicate; sono esse che sonnecchiano nelle profondità dell'essere e suggeriscono comportamenti e atteggiamenti discutibili.
Allora, quando decidiamo di agire altruisticamente è chiaro che l'egoismo viene attaccato e superato e con esso gli aspetti più duri della coscienza individuale: da quale forza? Cosa incarna la coscienza unitaria? L 'AMORE, quel tipo di amore che fa agire l'individuo senza interessi personali, senza pretendere nulla in cambio ma unisce, cementa i singoli individui con tutto il loro vissuto (chiaro e scuro) in comuni aspirazioni all'armonia, all'equilibrio attraverso l'accettazione e la comprensione rispettosa delle diversità.
L'ideale che si fa sempre più strada nelle coscienze è proprio la unicità nella diversità.
Ribadisco con forza, è un ideale che può essere realizzato quotidianamente, purché si capisca che la vita ci è data quasi esclusivamente per esercitarci attualmente a concretizzare tale ideale, naturalmente questo è un discorso che comprendono particolarmente quelle persone che sono predisposte per questo programma evolutivo (chissà da quante vite precedenti hanno lavorato in tale direzione!!), vedi numerologia.
Comunque a questo punto è opportuno elencare quegli aspetti “oscuri” che ostacolano la coscienza nel suo cammino verso la consapevolezza; è molto saggio osservarli con lo sguardo della mente perché essi sono il punto di partenza per un lavoro interiore di trasformazione. Sia chiaro una volta per tutte: non si devono soffocare o estirpare violentemente i lati oscuri dei nostri Ego ma capire e guidare con lo stesso atteggiamento del maestro paziente e oculato verso l'alunno talvolta disubbidiente ribelle e trasgressivo.
I “lati oscuri” possono sintetizzarsi in una sola parola: egocentrismo.
Molto importante!! Più è forte, meglio è, mi spiego: l'egocentrismo è la misura della nostra realtà, quindi è il sentimento della nostra identità, individualismo, se è molto sviluppato può portare due effetti: il primo negativo, può essere causa di presuntuosità, di eccessivo orgoglio, quindi intolleranza, rabbia e difficoltà di accettarsi e integrarsi; e ancora è la base della critica cattiva contro gli altri, i loro atteggiamenti e comportamenti, del senso di rivalità e intolleranza, diciamo che sono veramente i lati oscuri della personalità umana, la causa profonda di ogni malessere individuale e sociale che tutte le religioni, le filosofie, le discipline spirituali cercano in tutti i modi di trasformare positivamente.
Il secondo effetto: perché è meglio che il senso dell'Ego sia forte? Perché più si cade in basso, più per reazione si sale in alto, questa è la semplice legge fisica dell'effetto elastico valida anche psicospiritualmente. C'è una profonda ragione, più le esperienze sono dolorose, dure soffocanti e avvilenti, maggiore è la reazione opposta: la ricerca ad ogni costo di superare il dolore con la serenità, l'armonia, il bene, in sostanza con lo sviluppo della coscienza unitaria riflesso speculare al positivo.
Chi vuole vivere senza problemi scartando, rimandando o evitando ostacoli e difficoltà superabili con un po' di coraggio, consapevolezza e accettazione, si troverà poi male perché vivrà nella paura e soprattutto si lascerà sfuggire quelle occasioni che si è attirato lui per karma proprio per crescere e maturare, rischierà di diventare così un ignavo, un pavido o al limite di lasciarsi coinvolgere da distrazioni pericolose: droga, sesso, alcool ….
Quindi, per concludere in maniera concreta, è sufficiente quotidianamente con entusiasmo, intenzione e determinazione sforzarci di superare quella tale prova o sfida che possiamo imporci di nostra volontà per affermare l'altruismo cioè essere benevoli, disponibili, ben disposti e talvolta non troppo coinvolti nei nostri interessi e non sempre “incazzati”, rabbiosi, intolleranti, critici cattivi e acidi.
La vita in fin dei conti è una scuola dove si impara il rispetto, la collaborazione e l'apprezzamento o stima per sé e per gli altri e il senso di appartenenza “al tutto”, parecchi lo avvertono, lo vivono e sono felici, ma tutti lo dovremmo provare!!!
P.S.
C'è da fare una riflessione molto importante per capire a quali influssi ostacolatori siamo sottoposti a nostra insaputa quando ricerchiamo la via maestra per noi adatta a risolvere i nostri problemi esistenziali evolutivi.
Sì, perché “il mercato” offre decine e decine di tecniche presentate per via mediatica a lettori e probabili fruitori in seminari, incontri, sedute.......tecniche che sostanzialmente promettono risultati efficaci nella purificazione della mente e nell'accensione delle emozioni, mente e cuore, i due motori di ogni trasformazione interiore.
Sono presentate con parole e immagini altamente persuasive in specie da “guru” di fama nazionale, internazionale, americani, europei e asiatici (ci vorrebbe una pagina intera per elencarne i nomi) che, dietro il pagamento di una certa cifra sempre abbastanza alta, garantiscono effetti immediati sulla cancellazione degli effetti karmici di vite, sull'acquisizione di poteri mentali di controllo e telementazione, sulla guarigione psicofisicospirituale, tutti effetti meravigliosi, magici!!!
Alcuni sono reali senza dubbio,ma non risolutivi di certe problematiche karmiche più profonde che richiedono attenzione, lunga pratica nel tempo, umiltà e costanza sostenute dalla conoscenza degli Ego psicologici e delle forze ostacolatrici, Arimane e Lucifero, che causano malattie, malesseri, conflitti..
Con ciò voglio dire che per ottenere una reale trasformazione di noi stessi e la realizzazione concreta del nostro programma evolutivo, dobbiamo rimboccarci le maniche, affrontare la quotidianità con umiltà e pazienza, entusiasmo e consapevolezza che la mentalità consumistica vuole raggiungere effetti immediati, poteri e conoscenze, in rapporto al prezzo che si paga ma non garantisce a livello spirituale.
Il discorso che giustifica tale comportamento può essere il seguente: “Se il guru si fa pagare una cifra considerevole, il prodotto sarà sicuramente molto valido ed efficace, io ho soldi e desiderio di acquisire potere e conoscenza, quindi pago frequento e il gioco è fatto”.
Io chiedo sempre i risultati a chi ha frequentato seminari e corsi, subito e dopo un po' di tempo: le risposte nell'immediato sono entusiasmanti ma dopo qualche tempo i problemi sono sempre gli stessi; allora è il caso di dire che se non si imbocca la strada in salita della conoscenza di sé e della energia semplice che va usata con umiltà costanza e grande fiducia ed entusiasmo senza delegare ad altri la responsabilità e il peso del lavoro di cambiamento, i risultati non sono efficaci e duraturi.
I suggerimenti per sviluppare la coscienza unitaria sono semplici, non costano nulla, non richiedono la frequenza dipendente di un guru, ma solo un minimo di volontà, di entusiasmo e convinzione e il gioco, impegnativo e divertente, è fatto, tempo e costanza ed esercizio fanno il resto.
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