domenica 3 ottobre 2010

Il malessere quotidiano

Blog ottobre 2010


Il malessere quotidiano

Il mattino, quando ci si sveglia, si può provare un certo malessere sia di carattere fisico: dolori diffusi alla cervicale, alle gambe, alla schiena, allo stomaco ….. che di carattere psichico e spirituale, un po' più temibile per le sue ripercussioni sull'equilibrio della persona: incapacità e paura di affrontare problemi, situazioni e rapporti difficili, il male di vivere, disorientamento, confusione, ansia e angoscia accompagnati dalla solita domanda: che devo fare?
Un quadro non molto positivo che sembrerebbe talvolta senza speranza di miglioramento ma purtroppo molto diffuso in questo periodo in cui specie dall'esterno rapporti interpersonali difficili e complicati e mass-media con notizie di situazioni sociali e politiche di casa nostra e internazionali influenzate dal terrorismo, dai disastri ambientali e climatici non fanno altro che influenzare al negativo e condizionare lo stato d'animo delle persone.
Subito una domanda: quale può essere una concausa profonda di tale malessere così diffuso?
Una immediata risposta: mancanza di amore prima verso se stessi e poi verso gli altri.
Infatti, non amare se stessi significa trascurare la parte più sacra e divina di sé, che deve essere conosciuta e accettata, pena la presa in giro di se stessi e lo sforzo inutile di avvicinarsi alla spiritualità e la perdita di reali e concrete energie vitali capaci di aiutare a risolvere i problemi.
Il malessere psicofisico si combatte e si vince molto spesso riconoscendo tutti gli aspetti positivi, pregi e virtù (sono tanti e trascurati) che vanno sviluppati ed esercitati per raggiungere il massimo delle loro potenzialità, ciò significa praticamente rafforzare la propria individualità con la conoscenza, con tutte le tecniche possibili, con tutti i mezzi leciti possibili per rafforzare i propri ego che crescono con la fiducia e la determinazione.
Desidero aprire una piccola parentesi di metodo: se si vogliono raggiungere dei risultati in qualsiasi campo, occorre, almeno al minimo, darsi da fare, mettersi in gioco continuamente, avviare un percorso di prove, esercizi, sfide e ricerca, altrimenti è meglio rinunciare ad una trasformazione di se stessi e dedicarsi con impegno ad interessi normali quotidiani senza grilli in testa.
Il lavoro di rafforzamento dei propri ego è essenziale e basilare, sono le fondamenta in cemento armato dell'edificio del nostro essere che resistono ad ogni scossa sismica.
E' facile constatarlo: ci sono molte persone (io ne conosco) che di fronte a qualsiasi evento anche doloroso reagiscono bene, perché hanno fiducia in sé e fanno funzionare la parte divina (il sé Superiore) che affronta e risolve anche le situazioni più difficili.
Questo potrebbe essere il ragionamento che seguono: “ Caro me stesso, come vedi, io sono fatto così con pregi e difetti, tale è la mia realtà, ad essa non posso sfuggire, però cerco sempre di sfruttare gli aspetti e le energie positive che mi possono permettere, anche nelle situazioni più difficili e disastrose, di mantenere fede a me stesso, di difendere la mia dignità, di riconoscere la mia identità”, tradotto in parole semplici e concrete, significa non abbatterci, riconoscere le nostre specifiche caratteristiche, tutte positive e negative, sforzarci di usarle per risolvere i problemi concreti, pratici che si presentano quotidianamente.
In tale maniera vengono rimossi particolarmente i sensi di colpa, i rimorsi, il senso di non essere all'altezza delle situazioni, sentimenti che avvelenano la psiche.
E' questo il momento dell'accettazione amorevole di noi stessi, quando di fronte all'analisi della nostra vita, balzano chiari tutti i momenti in cui siamo stati così, abbiamo pensato così, abbiamo agito così, con conseguenze evidenti ma abbiamo la certezza di aver fatto certe esperienze; tutte ci hanno condotto dove siamo ora materialmente e spiritualmente, così doveva essere ma guai a sentirci colpevoli o manchevoli anzi dovremmo essere grati al karma che ci ha fatto soffrire e gioire per farci capire il senso della nostra vita, sì, prima della nostra poi dell'esistenza in genere.
Come faremmo altrimenti a raggiungere e apprezzare la serena soddisfazione che solo l'equilibrio e il coraggio, il rispetto, l'accettazione e il perdono di sé e degli altri e lo scioglimento del senso di colpa possono dare?
Occorre capire bene una volta per tutte che quando soffriamo dolori anche fisici
e malessere psicospirituale, è importante sforzarsi di trasformare, all'inizio d'istinto, poi con consapevolezza, lo stato negativo e pesante nel suo opposto positivo, leggero e costruttivo; bisogna fare tale operazione, se no siamo sempre daccapo.
A tale esortazione e consiglio ci sono persone e sono molte, che rispondono: “Ma dove posso trovare la forza, perché di energia psicofisica si tratta, per operare tale cambiamento?”.
La risposta è immediata:” Ci sono mille risorse, mille tecniche, mille modi per suscitarla”: la fiducia in sé, la fede profonda e incrollabile nella positività della vita, l'accettazione e il perdono, l'amore altruistico, la creatività, le terapie psicomentali, la preghiera-telementazione, la coscienza dell'IO SONO........purché ci sia la scelta e la volontà di fare qualcosa, poi la coscienza risvegliata sarà la guida sicura.
E' giunto il momento, è nell'aria da diverso tempo, in cui tutti avvertono che occorre fare uno sforzo, seguire una strada, condividere tentativi di soluzioni comuni, quindi rimbocchiamoci le maniche e con piena consapevolezza diamo il via al processo di trasformazione; non esistono se o ma, perché la posta in gioco è troppo alta: liberarsi dalla paura, dall'ansia,dall'insoddisfazione e dallo sgomento che la società in cui viviamo suscita con le sue imposizioni e la sua logica, quella consumistica: una situazione mi porta guadagno? Allora è positiva, non mi porta vantaggi materiali o morali? Allora è negativa. Chi me lo fa fare a sforzarmi per risultai incerti?
Quindi, liberarsi da tale mentalità è lo sforzo più significativo e risolutore, perché, ripeto; l'esperienza è il mezzo per crescere e maturare, accettarla è giusto, stabilire poi se è negativa o positiva è il passo successivo e solo noi possiamo definirla in rapporto alle possibilità di crescita evolutiva.
Il consiglio più concreto che nasce da tale chiacchierata, sperimentato diverse volte da me e da altre persone intenzionate a guarire da simile “malattia”, è quello di provare, provare e riprovare fino a quando non si ottiene un “minimissimo” risultato che funge da lievito, perché il malessere può essere psicosomatico e quindi guaribile, purché ci sia un minimo di volontà, nulla viene regalato, tutto va conquistato con sacrificio e sforzo. Il cielo non regala più i suoi doni, ce li dobbiamo conquistare noi con i nostri sforzi e sacrifici ed anche con grande gioia.

Una breve nota personale: ho iniziato a scrivere questo articolo con forti diffusi dolori alle gambe, ebbene, alla fine mi sono sentito vivo e arzillo come un grillo, suggestione? Non credo, sono troppo vecchio ed esperto per cadere in qualsiasi trappola.....


P.S.
Parlando di tale problema con diverse persone intenzionate ad operare in sé cambiamenti profondi e quindi a percorrere il sentiero della consapevolezza, mi sono accorto che tutte arrivano alla scelta di lavorare su se stesse e al quadro abbastanza chiaro dei pregi e difetti su cui operare ma a quasi tutte manca la forza che aiuta, sostiene e crea entusiasmo.
Allora sorge spontanea la domanda:- Come faccio ad ottenerla?
Per rispondere concretamente occorre aprire la parentesi dell'intervento esterno di aiuto, cioè ricorrere con la preghiera-invocazione ad entità altissime che attendono di essere invocate da chi desidera migliorarsi per intervenire e intervengono talvolta miracolosamente: angelo custode, Cristiano Rosacroce, Michele Arcangelo (il più adatto, secondo la tradizione esoterica cristica) e/o altre entità di altre religioni o tradizioni.
Io mi permetto di suggerire una invocazione che a me dà moltissimo.

Michele Arcangelo, ministro della giustizia e dell'amore divini, ti invoco
con umiltà e devozione: Sii costantemente presente nel mio cuore e nella mia mente con la tua infinita luce di verità e amore; aiutami a capire e a
realizzare i processi spirituali che mi aprono all'energia di bellezza
giustizia e amore, base di una vita gioiosa e serena, consapevole e fattiva;
accendi nel mio cuore la fiamma della condivisione, dell'accettazione e del perdono totale di me stesso e degli altri; fa' che ogni momento della mia giornata sia un'occasione di creare e spandere l'amore, la libertà, il rispetto e la verità con entusiasmo e gioia.
Arcangelo Michele, guidami, illuminami e sostienimi con la tua infinita energia di luce e amore durante il lavoro su me stesso e dammi la forza......
Padre nostro.........

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