Blog gennaio 2020 incontro di persone
Blog luglio 2009-06-24
Riflessioni e consigli sui rapporti
relazionali
Questo è un articolo già
pubblicato nel 2009 con il titolo di “Un
incontro di persone: inizio del viaggio alla scoperta di se stessi”
suggeritomi da esperienze di persone analizzate con la tecnica della
regressione e da persone alla eterna ricerca del compagno/a ideale quasi sempre
disillusa….ora, dopo più di 10 anni, le conoscenze e i suggerimenti, qui
contenuti, sono più che validi e attuali e stimolano a prendere coscienza del
problema: rapporto con altri e ad affrontarlo per risolverlo alla luce
dell’energia IO SONO, amore incondizionato…….
Moltissime persone, specie
donne, esprimono dissenso nei riguardi del loro compagno/a facendo ragionamenti
di questo tipo: - Se a quell’ora di quel giorno, di quel mese di quell’anno non mi
fossi trovato/a in quel luogo, in quella circostanza, sicuramente non avrei
incontrato lui/lei…. Quindi, mi sarei risparmiato/a diverse sofferenze,
esperienze negative, dolori e disillusioni, sarei ora una persona libera con un
altro bagaglio di qualità esperienze e conoscenze, non avrei subito impedimenti
e danni nel mio cammino di crescita; riconosco che ……….. ha il potere di
turbare la pace del mio cuore e della mia mente e mantenermi insoddisfatto/a.
Tali ragionamenti non si
riferiscono solo alla persona con cui si stabilisce una relazione sentimentale,
ma anche ad altri tipi di rapporti di amicizia, di lavoro, di parentela
acquisita ecc…
Nei colloqui confidenziali
che io tengo individualmente con queste persone: amici, conoscenti e
interlocutori anche occasionali, devo però dire di un certo livello di
consapevolezza, al fine di capire il senso di certe dure esperienze, spesso
faccio un domanda provocatoria: - Ma perché allora non esci da questa
incresciosa situazione e non te ne crei una migliore, scelta secondo il tuo
criterio e intendimento?
Dalla risposta data, capisco immediatamente la posizione karmica della
persona nel rapporto con l’altro/a; se i suoi giudizi, sensazioni e pensieri
sono semplicemente uno sfogo, è un conto, servono ad una liberazione per poi
riaccettare la situazione e procedere oltre; se, invece, c’è dietro una maturazione
sofferta, un reale bisogno, non solo emotivo ma vitale e determinato, è un
altro, cioè è il segno di un cammino lungo e faticoso verso il raggiungimento
di una indipendenza psicofisico e spirituale vicina da conquistare
definitivamente, manca l’ultima tappa, allora è il caso di parlarne per
programmare un piano di lavoro ad alto livello, prima di tutto per capire il
senso dell’esperienza, quindi il significato nascosto e il proposito di tale
tipo di prova e stimolo.
Molto spesso risulta che
l’incontro con quella data persona apre un capitolo vecchio, con antiche radici
nel passato, specie di vite precedenti, fastidioso perché ci obbliga a certi
sacrifici, a certi riconoscimenti di aspetti spiacevoli di noi stessi che
limitano e condizionano la nostra libertà.
Infatti, per molte persone il rapporto con il proprio partner, specie se
conflittuale, è il momento della verità nel senso che dà inizio agli
interrogativi esistenziali sul problema dell’essere; che
significa ciò? Significa che la sofferenza, la rabbia, la paura e l’impotenza
stimolano alcuni interrogativi esistenziali: - Chi sono Io? E’ la prima domanda
che scaturisce nella conflittualità per riconoscere ed affermare la nostra
identità e dignità; ci costringe ad analizzarci per capire le nostre
potenzialità desideri e aspirazioni, le nostre risorse e i nostri limiti
( vengono alla luce prepotentemente gli aspetti del doppio); ma ci domandiamo
anche : -Chi è l’altro? Il compagno/a di viaggio che ha i nostri
stessi problemi e che è incatenato o ingabbiato nei nostri stessi
condizionamenti e batte la testa contro le sbarre della sua prigione come noi;
se libero me, libero anche lui/lei.
L’altro/a
fa da specchio e da stimolo a riconoscersi, non si scappa, la crudezza
dell’esperienza fa nascere la perplessità, il fastidio e il timore di non
riuscire a raggiungere la serena armonia con se stessi, la libera espressione
di sentimenti, istinti e impulsi, perché si ha a che fare con l’altro/a, presenza incancellabile dalla propria vita (c’è sempre da
considerare il tipo di rapporto karmico esistente tra i due: sicuramente
sono persone che si sono trattate con odio, cattiveria e gelosia, senza
rispetto e amore; tale tipo di rapporto appare evidente durante le regressioni
a vite precedenti).
Quindi, ragionando ad un
livello superiore, si dovrebbe essere grati a tale tipo di rapporti
conflittuali, perché offrono finalmente la possibilità di conoscersi, cambiarsi
e maturare crescendo. Chi
inizia il cammino verso la conoscenza di sé attraverso l’esperienza
conflittuale di amore, può ritenersi fortunato perché tale sentimento è la
forza vitale trascinante dell’esistenza e prima o poi si risveglia nel cuore e
nella mente di chi è sincero e disponibile.
Altre persone, invece,
iniziano il cammino verso la propria realizzazione vivendo esperienze
traumatiche, dolorose nella malattia, nella disoccupazione, nei rapporti
familiari difficili e nell’impedimento costante alla concretizzazione dei
propri ideali.
Il karma individuale è molto
vario e strano ma sempre favorevole al risveglio dell’essere, si serve delle
esperienze più singolari talvolta per iniziare un cammino di trasformazione: se
si riconosce, bene, altrimenti si subisce, si soffre e non ci sono modi diversi
dalla consapevolezza, dall’accettazione e dall’amore per sentirsi realizzati.
Oltre alla prima domanda
esistenziale: -Chi sono Io? Ne scaturiscono altre a catena: - Cosa voglio Io? La gente è disorientata
dalla diffusione di valori consumistici che lì per lì appagano i desideri
bassi, voluttuari ma poi lasciano insoddisfatti accrescendo il senso di
precarietà, di delusione che stanno lì a ricordare che la soluzione dei
problemi sta nell’entrare in se stessi per capirsi; è un lavoro difficile ma
l’unico che garantisca risultati finali sicuri.
Comunque il compagno/a
sicuro tranquillo positivo spesso rischia di rafforzare gli aspetti egoistici
della natura dell’altro/a e quando tutto fila apparentemente liscio, c’è il
pericolo di abbandonarsi all’onda inconscia degli impulsi, degli istinti che
attutiscono il senso della prova, della sfida necessario ad un sano cammino
evolutivo.
Quando, invece, il
compagno/a è conflittuale, il contrario di ciò che desideriamo, stimola anzi
obbliga ad entrare in noi stessi spingendoci a seguire una disciplina e a
sviluppare la consapevolezza e ci domandiamo: - Ma perché proprio a me è capitata questa
persona? Quale il senso della mia
vita? Per quale motivo provo profondamente una certa familiarità con quei
sentimenti che mi suscita e che mi stizziscono tanto? Non è forse che
l’egoismo, la durezza, la incomprensione e la cattiveria, la voglia di
annientamento che vedo e sento in lui/lei hanno una certa assomiglianza con ciò
che sento in fondo al mio animo? Perché
non è giusto attribuire la causa dei nostri mali solo agli altri senza
riconoscere almeno una nostra minima compartecipazione.
Nei momenti di verità,
quelli successivi a dolorose esperienze, mi vengono sprazzi di lucidità: -Io
sarò libero, avrò la pace nel cuore e nella mente, potrò sperimentare tutta la
tenerezza, l’amore caldo e affettuoso e incondizionato solo quando avrò il
pieno dominio di me, di tutte le reazioni consce ed in cosce che si agitano in
me continuamente e sarò indipendente nel
mio essere.
Ma devo fare una constatazione
reale e sincera: anche se riesco spesso ad entrare in questo stato di grazia in
cui mi sento in pace ed armonia con tutto e tutti, mi manca sempre qualcosa che
mi completi dandomi la certezza dell’essere: infatti, per quanto riesca ad entrare in
sintonia con l’altro/a riconoscendone tutti gli aspetti positivi, mi accorgo
che ciò che desidero nel mio cuore e che mi configuro mentalmente nei riguardi
di una data persona, in realtà non esiste all’esterno di me, se non in minima
parte, ma è fortemente radicato nella mia parte ideale che solo io riesco ad
immaginare: è la mia parte divina-ideale. Ciò mi porta a concludere che l’amore perfetto ideale che tutti
cerchiamo al di fuori, esiste solamente dentro di noi.
Il massimo della saggezza sta nel riconoscere e vivere dentro di noi
l’amore, l’altruismo, la stima per noi stessi e l’aiuto spirituale che automaticamente si proietteranno sul
prossimo.
Allora la tenerezza, la fedeltà, la fiducia e la disponibilità a rendere
felici gli altri scaturiranno naturalmente dal nostro cuore.
E’ inutile quindi lamentarsi delle conseguenze di quell’incontro
avvenuto proprio in quel paese, in quella città, in quel luogo in quell’ora, di
quel giorno di quel mese di quell’anno!!!
E poi occorre abituarsi a considerare gli aspetti karmici di una relazione con una
persona; da indagini fatte con la tecnica della regressione a vite
precedenti su individui di diverso livello evolutivo, risulta sempre che c’è stato già
un incontro in una precedente esistenza con quella precisa persona e che in
questa attuale è data ad ambedue le persone coinvolte la possibilità di
recuperare il rapporto, cioè di renderlo armonico, soddisfacente e costruttivo.
In questa ottica il discorso si allarga; si possono avere delle risposte
esaurienti e reali a precise domande sul perché non c’è armonia in una
relazione: - Perché mi tratta male e mi
fa soffrire per la sua durezza e insensibilità, rigore e cattiveria, per i suoi
mordaci giudizi in ogni situazione?
Ma non ti viene di pensare
che tu abbia avuto verso di lui/lei lo stesso comportamento? Che tu lo abbia
fatto soffrire? La legge del karma è legge di causa ed effetto non del
taglione, giustizia cieca e brutale, ma è quella forza divina che ci aiuta a recuperare
con amore ciò che ci manca per arrivare alla perfezione.
Non sono parole consolatorie e formali, nascondono il segreto della vita
in continua crescita attraverso le prove e le sfide che, una volta capite,
permettono di salire in alto, di perfezionarsi e raggiungere equilibrio
serenità e armonia.
Chi segue la via dell’amore,
inizia il suo cammino anche da un rapporto sgangherato ma prendendone coscienza
avanza, avanza… all’infinito.
Io ho imparato attraverso
l’esperienza sofferta che ogni incontro nella mia vita, anche il più
apparentemente banale e casuale, ha avuto e ha un significato importante:
risvegliarmi alla coscienza che qualsiasi altra persona è come me, ha gli
stessi problemi, aspirazioni desideri e mille limiti e ostacoli come me.
Talvolta ancora, per
mettermi alla prova, trasgredisco dubitando delle verità più profonde ed
evidenti, ma alla fine il mio diavoletto tentatore (il
doppio) mi guarda, mi sorride, getta la maschera e mi dice: - Lo
so che più ti suscito ribellione, trasgressione e aggressività specie verso chi
ti è più vicino, più alla fine prevalgono nel tuo cuore e nella tua mente
l’accettazione il perdono e l’amore.
AUTOAFFERMAZIONI:
1) Io
Sono la perfetta conoscenza comprensione e stima dell’altro/a, Io Sono pronto/a
a esprimere gioia armonia piacere e benessere in ogni momento della mia vita
con lui/lei….Io Sono la forza dell’amore che unisce vivifica e dà un senso
all’esistenza……
2) Io
Sono il perfetto potere di amore che risolve e armonizza ogni rapporto con il
mio prossimo nella consapevolezza nel rispetto e nella stima reciproca….
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