Blog Febbraio-Marzo 2024
Un
incontro di persone: inizio del viaggio alla scoperta di se stessi
Scopo
fondamentale dell’articolo è cercare di capire che ogni rapporto relazionale,
sentimentale, di amicizia, di lavoro o altro, è una occasione per chi è alla
ricerca di se stesso, di conoscere aspetti positivi e negativi del proprio
carattere: qualità, facoltà e doti positive ma anche limiti, carenze
condizionamenti e difetti. Si attiva il gioco dello specchio: l’altro funge da
riflesso speculare dei nostri comportamenti, di certi aspetti del nostro
carattere, positivi e negativi, poi sta a noi, se vogliamo, cercare di
trasformarli e perfezionarli in funzione di una crescita evolutiva consapevole
e soddisfacente. La vita di relazione è estremamente importante ai fini
evolutivi,perché, specie di questi tempi, le persone sono soggette a
cambiamenti rapidi, a trasformazioni più o meno consapevoli, per cui i rapporti
non sono sempre solidi e immutabili come nei tempi passati. Naturalmente il
discorso vale, ripeto, per chi è intenzionato a riconoscersi, accettarsi per
migliorarsi…… chi, invece, vive seguendo i propri istinti, impulsi e
condizionamenti socio-culturali, abitudini e schemi educativi comuni, è chiaro
che sarà costretto a subire o a godere degli effetti del proprio karma. Rimane
inteso che è molto importante sviluppare
al massimo la consapevolezza, l’accettazione e la comprensione di se stessi e
dell’altro/a, il perdono e la incrollabile fiducia che l’amore può fare veramente
miracoli.
Moltissime
persone, specie donne, esprimono dissenso nei riguardi del loro compagno/a
facendo ragionamenti di questo tipo: - Se a quell’ora di quel giorno, di quel
mese di quell’anno, non mi fossi trovato/a in quel luogo, in quella
circostanza, sicuramente non avrei incontrato lui/lei…. Quindi, mi sarei
risparmiato/a diverse sofferenze, esperienze negative, dolori e disillusioni,
sarei ora una persona libera con un altro bagaglio di qualità, esperienze e
conoscenze, non avrei subito impedimenti e danni nel mio cammino di crescita;
riconosco che ……….. ha il potere di turbare la pace del mio cuore e della mia
mente e rendermi insoddisfatto/a, scontento/a e infelice. Da un po’ di tempo anche molti uomini fanno
gli stessi ragionamenti….evidentemente c’è qualcosa che non funziona nei
rapporti specie di coppia….
Tali
ragionamenti non si riferiscono solo alla persona con cui si stabilisce una
relazione sentimentale, ma anche ad altri tipi di rapporti di amicizia, di
lavoro, di parentela ecc…
Nei
colloqui confidenziali che io tengo individualmente con alcune persone: amici,
conoscenti e interlocutori anche occasionali, devo però dire di un certo
livello di consapevolezza, al fine di capire il senso di certe dure esperienze,
spesso faccio un domanda provocatoria: - Ma perché allora non esci da questa
incresciosa situazione e non te ne crei una migliore, scelta secondo il tuo
criterio e intendimento?
Dalla risposta data, capisco immediatamente
la posizione karmica della persona nel rapporto con l’altro/a; se i suoi
giudizi, sensazioni e pensieri sono semplicemente uno sfogo, è un conto,
servono ad una liberazione, per poi riaccettare la situazione e procedere
oltre; se, invece, c’è dietro una maturazione sofferta, un reale bisogno, non solo
emotivo ma vitale e sofferto, è un altro, cioè
è il segno di un cammino lungo e faticoso verso il raggiungimento di una
indipendenza psicofisico e spirituale vicina da conquistare definitivamente,
manca l’ultima tappa, allora è il caso di parlarne per programmare un piano di
lavoro ad alto livello, prima di tutto, per capire il senso dell’esperienza,
quindi, il significato nascosto e lo scopo di tale tipo di prova e sfida.
Molto
spesso risulta che l’incontro con quella data persona apre un capitolo vecchio,
con antiche radici nel passato, specie di vite precedenti, fastidioso perché ci
obbliga a certi sacrifici, a certi riconoscimenti di aspetti spiacevoli di noi
stessi, che limitano e condizionano la nostra libertà.
Infatti, per molte persone il rapporto con
il proprio partner, specie se conflittuale, è il momento della verità, nel
senso che dà inizio agli interrogativi esistenziali sul problema dell’essere; che significa ciò? Significa che la sofferenza e la
rabbia, la paura e l’impotenza e il blocco della libertà stimolano alcuni
interrogativi esistenziali: - Chi sono
Io? E’ la prima domanda che scaturisce
nella conflittualità per riconoscere ed affermare la nostra identità e dignità;
ci costringe ad analizzarci per capire le nostre potenzialità, desideri e
aspirazioni, le nostre risorse e i nostri limiti ( vengono alla luce
prepotentemente gli aspetti della propria ombra); ma ci domandiamo anche : -Chi è l’altro? Il compagno/a di viaggio che ha i nostri stessi problemi e che è
incatenato o ingabbiato nei nostri stessi condizionamenti e batte la testa
contro le sbarre della sua prigione, come noi; se libero me, libero anche
lui/lei.
L’altro/a
fa da specchio e da stimolo a riconoscersi, non si scappa, la crudezza
dell’esperienza fa nascere la perplessità, il fastidio e il timore di non
riuscire a raggiungere la serena armonia con se stessi, la libera espressione
di sentimenti, istinti e impulsi, perché si ha a che fare con l’altro/a, presenza incancellabile dalla propria vita (c’è sempre da
considerare il tipo di rapporto karmico esistente tra i due: sicuramente
sono persone che si sono trattate con odio, cattiveria e gelosia, senza
rispetto e amore; tale tipo di rapporto appare evidente durante le regressioni
a vite precedenti).
Quindi,
ragionando ad un livello superiore, si dovrebbe essere grati a tale tipo di
rapporti conflittuali, perché offrono finalmente la possibilità di conoscersi,
cambiarsi e maturare crescendo. Chi inizia il cammino verso la conoscenza di
sé attraverso l’esperienza conflittuale di amore, può ritenersi fortunato,
perché tale sentimento è la forza vitale trascinante dell’esistenza e prima o
poi si risveglia nel cuore e nella mente di chi è sincero e disponibile al
cambiamento. Altre persone, invece,
iniziano il cammino verso la propria realizzazione vivendo esperienze
traumatiche, dolorose nella malattia, nella disoccupazione, nei rapporti
familiari difficili e nell’impedimento costante alla concretizzazione dei
propri ideali. Il karma individuale è molto vario e strano ma sempre
favorevole al risveglio dell’essere, si serve delle esperienze più singolari
talvolta, per iniziare un cammino di trasformazione: se si riconosce, bene,
altrimenti si subisce, si soffre e non ci sono modi diversi dalla
consapevolezza, dall’accettazione e dall’amore per sentirsi realizzati.
Oltre
alla prima domanda esistenziale: -Chi sono Io? Ne scaturiscono altre a catena:
- Cosa voglio Io? La gente è
disorientata dalla diffusione di valori consumistici, che lì per lì appagano i
desideri bassi, voluttuari ma poi lasciano insoddisfatti, accrescendo il senso
di precarietà, di delusione che stanno lì a ricordare che la soluzione dei
problemi sta nell’entrare in se stessi, per capirsi; è un lavoro difficile ma
l’unico che garantisca risultati finali sicuri. Comunque il compagno/a
sicuro, tranquillo e positivo spesso rischia di rafforzare gli aspetti
egoistici della natura dell’altro/a e quando tutto fila apparentemente liscio,
c’è il pericolo di abbandonarsi all’onda inconscia degli impulsi, degli istinti
e desideri, che attutiscono il senso delle prove, delle sfide necessario ad un
sano cammino evolutivo.
Quando,
invece, il compagno/a è conflittuale, il contrario di ciò che desideriamo,
stimola anzi obbliga ad entrare in noi stessi, spingendoci a seguire una
disciplina e a sviluppare la consapevolezza e ci domandiamo: - Ma perché
proprio a me è capitata questa persona? Quale il senso della mia vita? Per
quale motivo provo profondamente una certa familiarità con quei sentimenti che
mi suscita e che mi stizziscono tanto? Non è forse che l’egoismo, la durezza,
la incomprensione e la cattiveria, la voglia di annientamento che vedo e sento
in lui/lei hanno una certa assomiglianza con ciò che sento in fondo al mio animo? Perché non è giusto attribuire
la causa dei nostri mali solo agli altri senza riconoscere almeno una nostra
minima compartecipazione, che esiste sicuramente per ragioni karmche.
Nei
momenti di verità, quelli successivi a dolorose esperienze, possono venire sprazzi
di lucidità: -Io sarò libero, avrò la pace nel cuore e nella mente, potrò
sperimentare tutta la tenerezza, l’amore caldo e affettuoso e incondizionato,
solo quando avrò il pieno dominio di me, di tutte le reazioni consce ed inconsce
che si agitano in me continuamente e sarò indipendente nel mio essere. Ma devo fare una
constatazione reale e sincera: anche se riesco spesso ad entrare in questo
stato di grazia in cui mi sento in pace ed armonia con tutto e tutti, mi manca
sempre qualcosa che mi completi, dandomi la certezza dell’essere:
infatti, per quanto riesca ad entrare in sintonia con l’altro/a, riconoscendone
tutti gli aspetti positivi, mi accorgo che ciò che desidero nel mio cuore e che
mi configuro mentalmente nei riguardi di una data persona, in realtà non esiste
all’esterno di me, se non in minima parte, ma è fortemente radicato nella mia
parte ideale, che solo io riesco ad immaginare: è la mia parte divina-ideale.
Ciò mi porta a concludere che l’amore
perfetto ideale, che tutti cerchiamo al di fuori, esiste solamente dentro di
noi.
Il massimo della saggezza sta nel
riconoscere e vivere dentro di noi l’amore, l’altruismo, la stima per noi
stessi e l’aiuto spirituale, che automaticamente si proietteranno sul prossimo.
Allora la tenerezza, la fedeltà, la fiducia e la disponibilità a rendere felici
gli altri scaturiranno naturalmente dal nostro cuore.
E’ inutile quindi lamentarsi delle
conseguenze di quell’incontro avvenuto proprio in quel paese, in quella città,
in quel luogo e in quell’ora, di quel giorno, di quel mese di quell’anno!!!
E poi occorre abituarsi a considerare
gli aspetti karmici di una relazione con
una persona; da indagini fatte con la tecnica della regressione a vite
precedenti su individui di diverso livello evolutivo, risulta sempre che c’è stato già
un incontro in una precedente esistenza con quella precisa persona e che in
questa attuale è data ad ambedue le persone coinvolte la possibilità di
recuperare il rapporto, cioè di renderlo armonico, soddisfacente e costruttivo.
In questa ottica il discorso si allarga; si possono avere delle risposte
esaurienti e reali a precise domande sul perché non c’è armonia in una
relazione: - Perché mi tratta male e mi
fa soffrire per la sua durezza e insensibilità, rigore e cattiveria, per i suoi
mordaci giudizi in ogni situazione? Ma
non ti viene di pensare che tu abbia avuto verso di lui/lei lo stesso
comportamento? Che tu lo abbia fatto soffrire? La legge del karma è legge di
causa ed effetto non del taglione, giustizia cieca e brutale, ma è quella forza
divina che ci aiuta a recuperare con amore ciò che ci manca per arrivare alla
perfezione.
Non sono parole consolatorie e formali,
nascondono il segreto della vita in continua crescita attraverso le prove e le
sfide che, una volta capite, permettono di salire in alto, di perfezionarsi e di
raggiungere equilibrio serenità e armonia.
Chi
segue la via dell’amore, inizia il suo cammino anche da un rapporto sgangherato
ma prendendone coscienza avanza, avanza… all’infinito.
Io ho imparato attraverso l’esperienza
sofferta e anche goduta, che ogni incontro nella mia vita, anche il più
apparentemente banale e casuale, ha avuto e ha un significato importante:
risvegliarmi alla coscienza che qualsiasi altra persona è come me, ha gli
stessi problemi, aspirazioni desideri e mille limiti e ostacoli come me…… e
camminare insieme per mano, dà grande gioia soddisfazione e il vero senso di
autorealizzazione.
Talvolta
ancora mi arrabbio, mi sfogo a male parole, metto in dubbio le verità più
profonde ed evidenti con il piacere di trasgredire, ma alla fine il
mio diavoletto tentatore (il doppio) mi guarda, mi sorride, getta la
maschera e mi dice: - Lo so che più ti suscito ribellione, trasgressione e aggressività anche
verso chi ti è più vicino, più alla fine prevalgono nel tuo cuore e nella tua
mente l’accettazione il perdono e l’amore.
Autoaffermazioni
1)
Io Sono la Magna Presenza Io Sono, accetto comprendo e perdono, amo la vita
in specie chi mi ostacola nel mio cammino…… Io Sono l’entusiasmo, la
compassione e la gioia di vivere nella
piena libertà dei miei sentimenti emozioni e pensieri positivi….
2)
Io Sono la calda
e luminosa energia multidimensionale dell’Io Sono….. Io Sono l’entusiasmo
l’emozione e l’Amore che avvolge ogni cosa e mi fa trascendere ogni limite….Io
Sono la contentezza, l’unione armonica e la fusione totale con l’altro/a nel
flusso di Amore senza tempo….
Nessun commento:
Posta un commento